giovedì 28 novembre 2013

Nuovo Psr 2014-2020. Veneto contro lo stato che vuole ridurre la sua compartecipazione.

“Al Ministero delle politiche agricole le Regioni italiane devono porre due questioni preliminari ineludibili circa le risorse attualmente fornite da Unione Europea, Stato e Regioni nella creazione del plafond del prossimo Programma di Sviluppo Rurale, che sarà poi lo strumento concreto che viene poi messo a disposizione delle imprese agricole del Veneto e delle altre regioni italiane per accrescerne la competitività e la redditività”. Lo chiede l’assessore all’agricoltura del Veneto Franco Manzato, che ha scritto una formale richiesta al coordinatore della Commissione Politiche Agricole Fabrizio Nardoni, assessore della Regione Puglia.

“Innanzitutto lo Stato dovrebbe mantenere inalterato il tasso di partecipazione nazionale alla programmazione dello sviluppo rurale – ha ribadito Manzato – e questo specialmente per le Regioni che hanno dimostrato maggiore efficienza nella spesa. Il Veneto rischia altrimenti una riduzione di risorse, da qui al 2020, di circa il 25 per cento”.

Nell’attuale programmazione 2007-2013 la somma totale messa a disposizione del sistema primario del Veneto è stata di 1 miliardo e 40 milioni, dei quali il 46 per cento (pari a 480 milioni di euro) a carico dell’Unione Europea e la restante parte messa a disposizione da Regione e Stato. “Il MEF, Ministero Economia e Finanze, ha proposto di applicare la percentuale massima prevista per il cofinanziamento comunitario, che dunque passerebbe al 53 per cento nelle Regioni del Centro Nord e al 75 per cento per le misure agro climatico ambientali. Questo non aumenta le risorse disponibili ma semplicemente diminuisce la quota di spettanza nazionale a parità di contributo europeo. Lo Stato risparmierebbe risorse (da 453 milioni a 240-290 milioni di euro), che però verrebbero sottratte allo sviluppo rurale, con una conseguente riduzione delle risorse per il Veneto, sintetizzabile a conti fatti al 20 – 25 per cento in meno della somma attualmente fruita”.

“Inoltre – ha concluso Manzato – va sottolineato che lo Stato, mentre riduce la sua partecipazione, aumenta l’entità delle partecipazione regionale, prevedendo un cofinanziamento del 30% della quota nazionale su tutte le misure mentre nella attuale programmazione le misure dell’asse 2 erano a totale carico dello Stato”.

Viabilità minore e interventi in periferia in discussione all'assemblea frazionale di Canal San Bovo

Renato Fabbris chiede lumi sulla frana di Cancellan. La sindaca risponde che le segnalazioni sono state fatte e che era stati redatti progetti. La provincia coi sopralluoghi ha detto che non può rientrare nella somma urgenza e ne nel capitolo prevenzione rischi. Si è parlato col ragnista e ha detto che con 15 mila euro si può dare una sistemazione con e arche. Una tale sistemazione sarebbe accompagnata con divieti sui pesi di ciò che può attraversare e di altro tipo. Non è garantita la sua durata che potrebbe essere breve come lunga. Potrebbero essere anche soldi buttati. La soluzione migliore sarebbe collegarsi a Ronco Fosse.

Per la strada di Tanduchi c'è una situazione analoga che non è stata valutata meritevole ne nella somma urgenza ne nella prevenzione rischi ove siamo in basso in graduatoria.

Grisotto Roberto chiede lumi sul destino del guado. La sindaca fa presente che il 31/12/2013 è la data entro il quale doveva esser demolito. E' arrivata la proposta di fare il frazionamento delle particelle comunali e dei bacini montani. Si è voluto chiarire se il guado poi doveva demolirlo il comune e i bacini montani hanno escluso ciò dando 2 anni di ulteriore concessione.

Rattin Giovanni chiede informazioni circa l'intervento di sistemazione dell'acquedotto ai Giaroni. Allo stesso la sindaca risponde che è già stato già appaltato.

Rattin Giulia presenta alcuni aspetti del suo lavoro all'assemblea frazionale di Canal San Bovo

Rattin Giulia presenta il progetto di una brochure per il rilancio turistico del Vanoi che verrà condivisa con l'APT che spesso però non è favorevole alla pubblicità differenziata. Si daranno maggiori dettagli dopo aver discusso con gli interessati.

Sui parco giochi sono stati fatti molti interventi di cui uno a Cicona a agosto. Daniela Sperandio che ribatte che era settembre. Giulia replica che ci sono stati si dei ritardi ma tutti sono stati contenti.

Associazione Centriamo Canal San Bovo con poca chiarezza in scena all'assemblea Frazione

Andreina Stefani vuole conoscere meglio il ruolo del Comune di Canal San Bovo nell'Associazione Centriamo Cana San Bovo. La sindaca ripercorre il percorso iniziata con la domanda giacente di riconoscimento di bottega storica dell'Osteria alle Fosse di Chiara Sperandio. Si è in quel caso venuti a conoscenza che la Centriamo Consulting andava presso i comuni e seguivano anche le pratiche di riconoscimento. Si sono spesi 2000 euro per contribuire alle spese di riconoscimento delle botteghe storiche a cui si deve aggiungere 1200 euro per le targhette. Paralellamente il 28 marzo 2012 si è all'ultimo minuto la proposta dell'associazione di imprenditori che su apposita legge può ottenere contributi. Alla stessa hanno aderito 5 esercenti. Il contributo è di 8000 euro su 20 mila di attività. Non c'è stato nessun socio che si è reso disponibile per a figura di presidente e un membro di Centriamo Consulting, Michele Bragagna, si è reso disponibile. Il Comune non essendo socio non ne sa di più, ma si spera di una collaborazione tra Associazione Centriamo Canal San Bovo e le altre associazioni.

Renato Fabbris si fa presente che i soci non sono informati ne sull'attività ne degli incontri che si tengono. Beccalli Stefano dice che sull'attività che l'associazione di cui si parla si hanno 8000 euro di contributi provinciali. Lo statuto può essere ottenuto sul sito del Comune oppure qui dove avevo già parlato dell'Associazione Centriamo Consulting.Daniela Sperandio si chiede del referente e del funzionamento della Stessa. Sul punto Beccalli Stefano spiega che Michele Bragagna che si è visto molto poco. Loss Corrado afferma che Michele Bragagna è venuto in Cooperativa per dei premi per una lotteria. Corrado ha detto a Bragagna che per i premi ok ma per Babbo Natale di sentire chi l'ha sempre fatto. Daniela Sperandio afferma che il comune se ne lava così le mani. La sindaca fa presente che io Comune è stato coinvolto solo per il riconoscimento delle botteghe storiche e gli eventi realativi a ciò. E per questo ha dato risorse non è coinvolto in altro. Andreina Stefani non vorrebbe che tale presenza metta in difficoltà il volontariato presente sul territorio. Il personaggio Michele Bragagna è strano. Un premio della lotteria è di 30-50 euro, ma su Babbo Natale si dovrebbe sentire il territorio. Serve una responsabilità territoriale. La sindaca su ciò torna sul fatto che Centriamo Consultig solo per le botteghe storiche e per gli eventi collegati che non sono stati pubblicizzati. Canal San Bovo e Tonadico hanno aderito alle botteghe storiche e gli altri comuni del Primiero no perchè non hanno i requisiti. Del tema di Babbo Natale la sindaca ha sentito parlare da Don Nicola attraverso una telefonata.

Recinto cervi a Caoria torna in discussione presso l'assemblea frazionale di Canal San Bovo

Andreina chiede le prospettive del recinto cervi. La sindaca spiega che il progetto è partito dalla Proloco Caoria e dal presidente Silvano Sicheri. Lo stesso presentò domanda presso il comune qualche anno fa chiedendo le autorizzazioni ai servizi provinciali. L'area di interesse è vicina ai depuratori di Caoria e ha chiesto al comune di farsi carico dell'acquisto di 4,5 ettari. L'amministrazione appoggia tale progetto della Proloco che è simile a quello di Paneveggio. La Proloco farà ciò con la collaborazione dell'Associazione Cacciatori. In conferenza dei sindaci sulla divisione dei sovracanoni BIM non era stato destinato nulla a Canal San Bovo. Siccome si dovevano presentati progetti legati all'ambiente e si è presentato quello del parco fluviale e il recinto cervi.

Andreina Stefani torna sui 50 mila euro del recinto cervi e i 20 mila sul Turgion chiedendo spiegazioni. La sindaca parla di 30 mila euro dati al parco fluviale/recinto cervi. Visto che la cassetta sul parco non si poteva fare si sono dirottati fondi tutti sul recinto cervi. Poi si è arrivati alla somma di 57 mila euro. Andreina Stefani mostra perplessità che in questo periodo il progetto cervi siano opportuni. I sovracanoni BIM sono per il recupero ambientale magari con aiuti per gli sfalci. Si chiede le motivazioni per il progetto cervi visto che ci sono progetti simili di privati. La sindaca spiega che il progetto Turgion ha visto solo 8000 euro utilizzati visto che non è stato possibile fare il parcheggio dove previsto vista la perizia geologica. E' stato utilizzato un altro parcheggio a valle e ciò ha fatto costare meno il progetto. Tali soldi come altri della Comunità per 57 mila euro sono stati messi sul progetto recinto cervi che vuole essere simile a quello di Paneveggio.

Loss Corrado che strategia c'è dietro ciò e dove si vuole parare nel caso del recinto cervi. A Paneveggio ci sono 30-40 esemplari mentre a caoria si parla di pochi esemplari in difficoltà. Rattin Giovanni parla dei sovracanoni BIM di 980 mila euro che attverso la Comunità di Valle dovevano esser divisi ai Comuni. Lo stesso imputa alla sindaca la colpa perchè ha firmati ricevendo 60 mila euro tra cervi e cassetta sul parco fluviale mentre doveva far passare il criterio della popolazione e del territorio per la divisione dei sovracanoni che avrebbe portato 300 mila euro. E' stato un errore puntare sui cervi. La sindaca spiega che si sono ripartiti solo i canoni del 2011-2012. Non erra prevista nella lista nessun intervento per Canal San Bovo e si è dovuto litigare. Rattin Giovanni fa presente che ha carte che dicono il contrario. Andreina Stefani mette in dubbio ciò che detto la sindaca visto che i comuni dovevano decidere come dividersi. La sindaca ha detto che ha proposto questi interventi perchè tutti gli interventi erano sul Primiero e non c'era nulla per il Vanoi. Andreina Stefani non crede a ciò, ma vuole tornare sulle prospettive di tale intervento che chiede quali sono. La sindaca fa presente che la richiesta dei cervi era stat fatta prima di quella di Cicona e giaceva da tempo. La prospettiva è turistica. Diana chiede perchè no l'intervento al parco fluviale. La sindaca ha presentato prima i problemi di natura tecnica che ci sono stati e passa a dire che è stato richiesto dalla Proloco. Orsingher Annamaria non riesce più a seguire il tema delle risorse che era fumosa. Chiede dei 50 mila euro dei sovracanoni. La sindaca precisa che i 100 mila euro sono stati divisi al 50% tra Cismon e Vanoi Essi sono stati utilizzati per le bonifiche. Su altro capitolo 30 mila euro dedicati ai cervi e al Parco Fluviale.

Caserma dei Pompieri: spiegazione delle scelte e proposte per la vecchia caserma. Ciò che è fuoriuscito alle assemblea frazionale di Canal San Bovo

Rattin Giovani afferma sula Caserma dei Pompieri che ci sono troppe caserme e andrebbe fatta una razionalizzazione. La Croce Rossa poteva andare nei garages previsti nel sottosuolo dell'APSP del Vanoi. Dovrebbe esser riportato il pronto intervento che ora è stato portato via e non servirebbero caserme così imponenti. Parla poi del bypass previsto per portare il traffico fuori da Canal San Bovo che è stato accantonato. Diana chiede come mai la Caserma dei Pompieri non si sono trasferite al capannone dell'Ecoenergy. Altre proposte vengo fatte dal pubblico chiedendo se a Crocerossa non poteva andare sui parcheggio sotterraneo e della centrale termica inutilizzati dell'Istituto Comprensivo di Lausen. La sindaca parla che non ci sono le dimensioni ed è utilizzato come parcheggio della scuola. L'ambiente della centrale termica si pensa di utilizzarlo come archivio della scuola. La stessa illustra poi il percorso che ha portato a ciò. Lo stesso è partito con Renato Loss e Andreina Stefani con la richiesta dei lavori di consolidamento sulla vecchia caserma. La precedente amministrazione sulla vecchia caserma era un intervento di 500 mila euro su un contributo di 460 mila euro in base al preliminare. Nel definitivo i costi sono lievitati a 890 mila euro con contributo rimasto identico. Un motivazione in tale decisione è gli spazi tiranni e le viabilità difficoltosa. Nel novembre 2010 il contributo era in scadenza e si riteneva perso; mentre si è aperta la strada di un nuovo contributo per la Nuova Caserma dei Pompieri con Bertoldi della Protezione Civile della Provincia. La prima proposta presso nella zona presso la ex Fornace di Lausen ha trovato il diniego per i costi di acquisizione dell'immobile. La Provincia poi ha proposta la soluzione nell'area provinciale presso il Tunnel Totoga. E' vero che Imer è vicino, ma si deve tenere conto anche le numerose frazioni. E' poi doveroso tale intervento verso i Vigili del Fuoco e il Gruppo Croce Rossa che contano molti volontari. Daniela Sperandio chiede come mai non si è accentrato in tale struttura anche il Soccorso Alpino. A Daniela Sperandio la sindaca risponde che sebbene ora gli spazi siano più ampi non c'è spazio per altri gruppi. Il Soccorso Alpino poi è nato a Caoria e gli interventi sono per la maggior parte nella zona sopra tale frazione e quindi Caoria è la sede più naturale di tale associazione. La sindaca non nasconde però che ci può essere anche una dose di campanilismo.

Renato Loss vuole puntualizzare alcune cose circa la relazione del sindaco sulla Caserma dei Pompieri esordendo col dire che è vera al 25%. Ci fu l'integrazione del contributo per l'intervento sulla vecchia caserma già con l'amministrazione precedente che aveva coinvolto anche a casa di riposo. La Vostra amministrazione non ha voluto rinnovare la convenzione con la casa di riposo ove c'erano posti per la Croce Rossa e per 25 privati che erano disposti a pagare 25000 euro per avere il posteggio per 99 anni. Si era previsto di utilizzare anche la vecchia caserma come polo sanitario. L'integrazione al progetto sulla vecchia caserma per il suo utilizzo era stata portata avanti dalla precedente amministrazione con l'ing. De Col. Meglio farla nel piazzale provinciale esterno al Tunnel Totoga che dove si doveva togliere la calchera. Certo è che un posto ottimo sarebbe stato sotto la cooperativa in zona destinata a case popolari ove si poteva fare una variazione al piano regolatore e espropriare. La sindaca chiarisce che l'amministrazione a spinto parecchio il progetto dei garages sotto la Casa di riposo e della Caserma. La casa di riposo dava il diritto di sottosuolo, ma poi tutto si arenato su un cavillo burocratico fatto valere dalla presidenza di Angiolina. Tutto è rimasto fermo visto che non si è arrivati all'asta del sottosuolo. Il Comune aveva solo ruolo di regia. Renato Loss spiega che ciò succede perchè c'è sempre mamma Provincia. A ciò la sindaca risponde che sarebbe dovuto esserci l'asta che la Casa di Riposo non ha fatto. Avrebbe creato anche lavoro. Grisotto Roberto fa riferimento a risorse aziendali rimaste ferme per nulla. Allo stesso si somma Renato Loss che afferma che non c'è stata la volontà. La sindaca torna sul fatto che non si è fatto nulla perchè c'è stato il muro della Casa di Riposo.

Rattin Giovanni chiede di abbattere la vecchia caserma per fare un piazzale per parcheggi. La sindaca spiega che ci sono state richieste dal servizio forestale della Provincia. Il pubblico si chiede se non potevano rimanere lì i pompieri. Diana insiste che deve esser buttata giù. Annamaria Orsingher dimostra un po' di preoccupazione visti i numerosi progetti se la viabilità rimane quella attuale. La sindaca fa presente che consolidare per i Pompieri chiede delle spese maggiori per i pesi deve sopportare la struttura. La destinazione della vecchia caserma verrà fatta dalla nuova amministrazione. Su queste affermazioni Diana dice che è gentile lasciare i problemi ad altri.

Andreina Stefani parte dai 600 mila euro di budget e del concambio di 115 mila euro del concambio in legname per la caserma. Ci sarà un taglio anticipato? Gaspare Perotto spiega che ci sono 1500 metri cubi a uso interni su 6800 metri cubi vendibili che è meno della ripresa. La sindaca parla di 5500 metri cubi di contratti che verranno firmati nel 2014 per evitare che vadano nell'avanzo di amministrazione bloccato dal patto di stabilità. Nel 2014 ci saranno 520 mila euro di parte corrente come entrata del legname.

mercoledì 27 novembre 2013

Parco fluviale tema importante della discussione avvenuta all'assemblea frazionale di Canal San Bovo

Importante argomento il Parco Fluviale affrontato dalla sindaca che aveva fatto domanda ai bacini montani per un chiosco di legno con agganci al servizi e parcheggi da poi affidare ad un gestore che avrebbe potuto vendere alcuni beni di ristoro e teneva pulita la zona. E' stata concessa la casetta, ma deve esser mobile senza servizi né parcheggi. Tale progetto è stato quindi abbandonato. Si è quindi con l'aiuto Comunità di Valle portata avanti una trattativa per avere 5 ettari di area boscata di 5 ettari dei bacini montani per un recupero di territorio a prato per passeggiate e uso agricolo. In In tale area ci sono i magazzini dei bacini montani, i quali trattengono i legname presente e sposteranno i magazzini vicino ai depuratori. Su tale area si potrà fare il chiosco e si avrà l'accesso dalle parti del ponte di Ronco a destra venendo da Canal San Bovo sulla strada che porta all'imbocco dell'area mineraria.

Connesso all'area mineraria ho potuto chiedere cosa se ne intende fare della stessa. La sindaca risponde che la Mineraria Trentina non ha più scavato, ma ha la concessione fino al 2014. La ditta a proposto di chiudere il tunnel con cemento, ma dalla provincia ci sono altre indicazioni per il ripristino. A fine concessione sarà la Provincia di Trento a scegliere cosa fare.

Grisotto Roberto è dubbioso sul fatto che ci sia la sicurezza della strada di cui si propone l'accesso. E' presente una frana sopra la strada e un divieto d'accesso alla stessa vista la pericolosità.La sindaca risponde che il divieto c'è anche sull'attuale accesso ai depuratori anche se sbiadito. Il divieto sulla strada alla destra del ponte di Ronco comunque rimarrà. Diana esterna i suoi dubbi circa lo spostamento dei bacini montani in zona depuratori. I bagni che il Comune ha fatto sono stati lasciati in tale stato perchè sono abusivi, in quanto l'area ove sono stati costruiti in area Rossa. Pio fa presente che ci sarà una Provincia da cui dipendono i bacini montani non sono Dio, mentre Diana ribadisce i suoi dubbi sul progetto.

Renato Fabbris chiede se l'area di interesse dei bacini montani è sempre stata così ampia e Michele Zortea crede che il confine si è spostata in alto.Lo stesso chiede se sono soldi buttati i 40 mila euro ricevuti attraverso la Comununità di valle. La sindaca mette in luce che i vincoli proteggono l'area ontaneti. La sindaca fa presente che l'area anche vicino dei depuratori è di competenza dei bacini montani e quindi il comune a poca voce. Il progetto ontaneti è protetto da vincoli e non verrà toccato. La mappa afferma la sindaca che l'area dedicata ai bacini montani è consistente. La stessa capisce Diana ma è così.

Rattin Giovanni interviene per chiarire che il progetto va dalla Vallonga all'ultima briglia del Lozen. L'accesso è dall'altra parte rispetto ad ora. Spera che vada in porto il progetto che darebbe nuovo prato. Lo stesso poi chiede che lumi sulla viabilità che potrebbe vedere un collegamento attraverso la strada forestale per collegare Calaita a San Martino.

Diana chiede di chiarire la destinazione dell'area soggetta a bonifica sul Vanoi. La sindaca parla di prato e agricolo.

Rattin Luigi chiede se si è pensato a fare una ciclabile in zona. La risponde di no perchè ci vogliono troppi soldi.