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martedì 29 giugno 2021

Presentati i dati di adesione allo screening della cervice uterina nell'ULSS Dolomiti

In occasione della Giornata di sensibilizzazione sui tumori ginecologici, l’Ulss Dolomiti ricorda l’importanza dell’adesione allo screening della cervice uterina che permette di giocare d’anticipo.

 Una eventuale diagnosi precoce del tumore in fase iniziale, anche prima della comparsa dei sintomi, aumenta le possibilità di cura e di guarigione, rende possibili interventi chirurgici e terapeutici meno invasivi, con impatto favorevole sulla qualità della vita.

 Attualmente lo screening della cervice uterina è offerto tra i 25 e i 64 anni.

In particolare viene proposto, con un invito personale via posta, un PAP TEST ogni 3 anni, tra i 25 e i 29 anni, e l'HPV  test ogni 5 anni per le donne tra i 30 e i 64 anni.

 Nella tabella sottostante  sono riportati i dati dello screening della cervice uterina effettuato nell’ULSS 1 Dolomiti:


 Screening Cervicale (popolazione 25-64 anni, Pap test triennale, HPV test quinquennale)

 

2019

2020

2021(maggio)

Invitati

10.070

9.938

3.860

Aderenti

6526

6.183

2.549

Adesione Corretta %

71.1

67.1

69.1

Colposcopie (II Livello)

1.606

1.639

435

N. Interventi chirurgici

119

123

56

 


La Centrale Screening è a disposizione delle donne per informazioni allo 0439/883850 o alla mail screening.fe@aulss1.veneto.it

lunedì 31 maggio 2021

Nemmeno la pandemia Covid-19 ha fermato le cure palliative fornite dall'ULSS Dolomiti: i dati 2020

 Belluno. Ieri si è tenuta la Giornata nazionale  del sollievo  2021 e l'ULSS Dolomiti ha diffuso i dati delle attività svolte dai professionisti dell'Azienda nell'anno 2020.

 Nel 2020, le due unità di cure palliative hanno seguito complessivamente circa 700 pazienti di cui oltre 120 non oncologici. Per 175 pazienti c’è stata un’alternanza tra Hospice e domicilio.

Nei due hospice ci sono stati complessivamente 283 ricoveri, con un tasso di occupazione dell’84%.

I pazienti seguiti ambulatorialmente a Belluno, Agordo, Pieve di Cadore e Feltre sono stati oltre 400, a cui sono state erogate circa 1.300 viste mediche e 185 colloqui psicologici.

«Nel periodo COVID l’attività ambulatoriale è stata rimodulata come da indicazioni Regionali  per quanto riguarda l’attività ordinaria, mentre sono state garantite le urgenze e sono state valutate le situazioni particolari attraverso un monitoraggio telefonico quotidiano. L’assistenza domiciliare da parte dell’equipe di Cure Palliative è stata  garantita ed  anzi implementata in quanto alcune terapie di supporto, prima eseguite ambulatorialmente, sono state effettuate a domicilio .

Se consideriamo la fragilità dei nostri pazienti inserita in un contesto difficile come quello che stiamo vivendo, che in particolare ha influito nella sfera relazionale e degli affetti, così importante per la qualità di vita di chi è al termine della sua esistenza , l’aver garantito la continuità assistenziale da parte dell’Equipe di Cure Palliative è stato sicuramente di grande importanza come in più occasioni ci  è stato riferito dagli stessi pazienti e familiari», spiega Giuseppe Fornasier direttore della Cure Palliative di Belluno.

«Praticamente tutto l’anno 2020 è stato caratterizzato dalla pandemia da Sars Cov-2», spiega la responsabile delle cure pallitaive di Feltre Roberta Perin, «ciò nonostante l’attività assistenziale domiciliare ed in Hospice è stata costantemente garantita. Non si è mai fermata neanche l’attività di consulenza in Primiero e nei Centri Servizi per Anziani.

L’attività ambulatoriale di Cure Simultanee è stata implementata di un centinaio di visite rispetto all’anno precedente. Abbiamo notato che i familiari, vista l’applicazione delle norme restrittive di accesso in Hospice, spesso hanno preferito, anche se in difficoltà, mantenere il proprio caro a domicilio. L’Hospice ha comunque sempre garantito la presenza quotidiana, anche se ridotta nel tempo e nel numero, dei famigliari/caregiver a letto del paziente, soprattutto nell’imminenza della morte».

 

domenica 11 aprile 2021

11 APRILE 2021 - Giornata Nazionale per la Donazione e il Trapianto di Organo. I dati dell’Ulss Dolomiti nel 2020.

Belluno. L’11 aprile è la Giornata Nazionale per la Donazione e il Trapianto d’Organo. Con l’occasione, il Coordinamento Trapianti dell’Ulss Dolomiti fa il punto sull’attività del 2020 segnata dalla riduzione dei pazienti candidabili alla donazione per effetto della pandemia. I prelievi multiorgano a cuore battente sono stati 2, eseguiti a Belluno, mentre i prelievi multitessuto su cadavere sono stati 10 a Belluno e 1 a Feltre. I prelievi di tessuti oculari sono stati 65 a Belluno, 24 a Feltre, 1 a Pieve e 1 a Agordo. Per quel che riguarda le donazioni di tessuti da viventi, da segnalare le 12 donazioni di tessuto osteotendineo ad Agordo (che si aggiungono alle 3 di Belluno e alle 7 di Feltre). Infine, le donazioni di membrana amniotica sono state 15. 
La promozione della donazione e come diventare donatori. L'attività del coordinamento Trapianti si completa anche attraverso la promozione di interventi nelle scuole superiori ed in particolare nelle classi 5^ del liceo Dal Piaz a Feltre e del Renier a Belluno e la collaborazione con l’AIDO di Belluno per la formazione dei volontari e gli interventi informativi presso la cittadinanza. «La donazione è un gesto di grande generosità che diventa opportunità per molte persone che possono continuare a vivere (ritornare ad una normale vita di relazioni nel caso di trapianto di organi, tornare a vedere con il trapianto di cornea).
 Il trapianto è una cura efficace, a volte insostituibile», ricorda il Coordinamento Trapianti dell’Ulss Dolomiti, «è possibile esprimersi anticipatamente sulla volontà di donare organi e tessuti dopo la morte attraverso vari canali: AIDO, ULSS (URP o Coordinamento donazioni e Trapianti), oppure, da alcuni anni, in Comune al rinnovo della carta di identità. E' importante chiarire che è una facoltà e non un obbligo. Ogni decisione pò essere aggiornata con una nuova dichiarazione, anche come atto olografo. Per scegliere di donare è importante informarsi bene, su fonti sicure, per ottenere una informazione veritiera sul mondo dei trapianti o sulle modalità; si rimanda quindi al sito del CNT (centro nazionale trapianti) o al canale YouTube Trapianti.net che in modo trasparente, semplice e completo fornisce ogni informazione sui vari argomenti relativi al delicato mondo dei trapianti. Anche il sito di AIDO è una fonte affidabile e semplice». «Ogni persona che opera in questo settore porta dentro di sé un profondo riconoscimento per le persone che permettono la realizzazione del percorso donazione-trapianto: i donatori. 
Senza donazione non c'è trapianto. L'operatore che per primo avvicina la famiglia di un potenziale donatore lo fa mettendo al primo posto il rispetto per la volontà espressa in vita o testimoniata dalla famiglia», conclude il Coordinamento Trapianti che è sempre disponibili per le rispondere alle richieste dei cittadini. 
La serata di sensibilizzazione di oggi. L’Ulss Dolomiti ha aderito alla serata di sensibilizzazione sul tema organizzata da AIDO Belluno, trasmessa in diretta dalla pagina Facebook dell’AIDO Belluno oggi alle 20.00 che vedrà gli interventi, tra gli altri, del Direttore Generale della AULSS 1 Dolomiti Dott.ssa Maria Grazia Carraro, e degli infermieri del Coordinamento Locale Trapianti di Belluno oltre alla testimonianza diretta di due trapiantati di organo. Belluno

lunedì 15 marzo 2021

Oggi è Giornata internazionale dei disturbi del Comportamento Alimentare. Il bilancio dei Centri DCA dell’Ulss Dolomiti

Belluno. Oggi è la Giornata Internazionale dei disturbi del Comportamento Alimentare,  disturbi quelli del comportamento alimentare più diffusi di quanto sembra.

In tale data si vuole ricordare tale problemi che sebbene diffuso spesso viene sottavalutato e lo si vuole fare fornendo una descrizione di cosa sono  e alcuni dati riferiti al 2020 relativi alla Provincia di Belluno.

Cosa  sono i disturbi del compartamento alimentare. I disturbi del comportamento alimentare – conosciuti anche come DCA - comprendono una vasta gamma di alterazioni  quasi sempre compromettenti la qualità di vita della persona che ne soffre e della sua rete familiare/amicale. I DCA in buona parte  esordiscono nell’adolescenza e nelle donne , ma non è infrequente osservare esordi molto precoci, prima della pubertà, o tardivi, nell’adulto come manifestazioni del disturbo in ragazzi. Spesso si cerca una unica causa alla malattia, ma il disturbo è sempre risultato di un intreccio di  fattori dove aspetti predisponenti  della persona- insicurezza, bassa autostima, eccessiva spinta alla performance -  in momenti delicati della vita e in occasione di eventi stressanti, possono far “precipitare” il problema. La  preadolescenza /adolescenza con le modifiche corporee  e  l’importanza delle dinamiche relazionali e di gruppo,  diviene per questo spesso il momento in cui questi disturbi si presentano. Nell’ultimo anno, caratterizzato da Lockdown, DAD e varie restrizioni per i cittadini, i ragazzi hanno dovuto vivere nell’isolamento un momento delicatissimo della loro crescita.

I dati del 2020 riferiti alla Provincia di Belluno.  L’aumento di alcune dipendenze  osservato dal marzo 2020  ha coinvolto anche i disturbi alimentari perché ha tolto al/alla ragazzo/a quella quotidianità di relazioni e abitudini spesso fonte di sicurezza e aiuto per la gestione dello stress; il continuo adattamento  imposto a questi ragazzi  certamente influenzato chi è era più predisposto,  portandoli a volte a gestire la tensione con la restrizione o l’iper alimentazione. I disturbi alimentari, infatti,  vanno dalle forme restrittive / sottoalimentazione come nelle Anoressie Nervose, a quelle di iperalimentazione e abbuffate incontrollate tipiche dei BED, ai disordini alternanti abbuffate, restrizioni e metodi di compensazione – come il vomito – tipico delle Bulimie.

Nel 2020 i due centri DCA di Belluno e Feltre hanno effettuato, in totale,  52 prime visite (7 maschi e 44 femmine), con totale di un centinaio di persone in carico.  

Sono state constatate alcune ricadute in alcuni casi già in carico che hanno dovuto affrontare il proprio problema in una condizione di isolamento, perché studente in DAD o lavoratore in Smart Working, in particolare aumentando i pensieri disturbanti e le perdite di controllo.

Come affrontare il problema. La complessità delle problematiche fa sì che l’approccio debba essere quanto più multidisciplinare, proprio perché nessun professionista, da solo, può riuscire a rispondere all’intreccio di bisogni della persona. I due centri di Belluno e Feltre vedono il coinvolgimento di numerosi professionisti – dietologi, psicologi, psichiatri, internisti – provenienti da diversi servizi.

Le due équipe collaborano con l’Associazione Margherita, punto di riferimento per le famiglie di ragazzi con DCA nel Bellunese. L’associazione offre supporto ai genitori con incontri quindicinali di gruppo e collabora con l’ULSS per cicli di psicoeducazione ai genitori delle ragazze seguite dalle due equipe.

 Per chi sentisse la necessità di un aiuto può contattare lo 0437 516465 se residente nel distretto di Belluno, o lo 0439/883160.  se residente nel distretto di Feltre.

 

martedì 24 novembre 2020

Campagna Vaccinazione antinfluenzale 2020/2021 dell'ULSS Dolomiti: lo stato dell'arte

Belluno. L’Ulss Dolomiti, attraverso il Dipartimento di Prevenzione ha completato la vaccinazione dei soggetti tra 60 e 64 anni che hanno aderito all’invito a vaccinarsi con specifico appuntamento nelle sedi drive-in o al centro prelievi di Feltre.
 Ad oggi sono stati effettuate 6.762 dosi di vaccino antinfluenzale nella fascia 60-64 anni, con una adesione prossima al 50%. I Medici di Medicina Generale stanno vaccinando le persone di età pari o superiore a 65 anni (con vaccino trivalente adiuvato), i soggetti affetti da patologie croniche, le donne gravide, gli addetti ai servizi essenziali (con vaccino quadrivalente).
Ad oggi sono state consegnate ai Medici di Medicina Generale 43.792 dosi di vaccino, con ampia prevalenza del vaccino trivalente adiuvato raccomandato per i soggetti ultrasessantacinquenni. Nei prossimi giorni sono previste ulteriori dosi di vaccino antinfluenzale che verranno distribuite ai medici di famiglia che ne faranno richiesta. La vaccinazione dei bambini da 6 mesi a 6 anni (fascia d’età con previsione di offerta attiva gratuita) è curata dai pediatri di libera scelta. 
Ad oggi sono state consegnate 2.400 dosi di vaccino quadrivalente. nei prossimi giorni, se necessario, saranno consegnati dosi di tale vaccino e un nuovo quantitativo di vaccino spray nasale indicato per i soggetti fino a 18 anni. 
«La campagna antinfluenzale 2020/2021 costituisce una delle strategie preventive di affiancamento delle numerose attività di contrasto dell’epidemia Covid-19», sottolinea Sandro Cinquetti, direttore del dipartimento di Prevenzione, «i primi dati di adesione raccolti informalmente dai medici di famiglia attestano buoni risultati di questo importante intervento di immunizzazione attiva».
 La campagna vaccinale proseguirà fino a tutto il mese di dicembre (generalmente l’influenza si presenta dopo capodanno), sia con l’impegno della medicina di famiglia sia con eventuali sedute vaccinali speciali organizzate con l’ormai consolidato sistema drive-in dal Dipartimento di Prevenzione.

martedì 17 novembre 2020

Giornata mondiale della prematurità: i dati dell’ULSS Dolomiti

Belluno. Il 17 novembre si celebra a livello mondiale la Giornata della Prematutrità con lo scopo di sensibilizzare su questo tema. 

In Ulss Dolomiti, nel 2019, i bambini prematuri (prima di 36 settimane gestazionali) sono stati 38 su 1.359 nati. A questi si aggiungono 8 neonati prematuri nati a Treviso o Padova ma dimessi da ospedali dell’Ulss Dolomiti. I bambini nati con un peso inferiore a 2,5 kg sono stati 57. 

Nel 2020, ad oggi, i neonati prematuri nati in Ulss Dolomiti sono 34 su 1.011 nati. A questi si aggiungono 8 neonati prematuri nati a Treviso o Padova. I bambini con peso inferiore ai 2,5 kg alla nascita sono 52.

I dati dei prematuri quindi dimostrano che il trend dei nati prematuri è stabile e che il tema dei parti prematuri è importante anche in Provincia di Belluno.

giovedì 30 luglio 2020

Gravidanze a basso rischio: i dati 2019 dell'ULSS Dolomiti

Belluno. Le gravidanze a basso rischio gestite dal personale ostetrico nel 2019 sono state 772 in Ulss Dolomiti.
Nel 2015 la Regione Veneto ha attivato un Progetto Pilota per la gestione della gravidanza a basso rischio da parte del personale ostetrico, al quale l’Azienda ULSS 1 Dolomiti ha aderito facendo da capofila assieme ad altre due Aziende Sanitarie del Veneto.
Tale progetto ha risposto pienamente all’obiettivo regionale,contribuendo alla definizione di percorsi differenziati per grado di rischio e promuovendo la presa in carico della gestante da parte del personale ostetrico in grado di erogare assistenza alla donna con gravidanza, travaglio, parto e puerperio a basso rischio.
Il progetto oggi risulta in linea con i contenuti del documento del Ministero della Salute “Linee di indirizzo per la definizione e l’organizzazione dell’assistenza in autonomia da parte delle ostetriche alle gravidanze a basso rischio ostetrico (BRO)”
Il modello organizzativo BRO, a cui hanno aderito tutti i punti nascita dell’Azienda ULSS 1 Dolomiti, ha come punto di forza il monitoraggio della gravidanza fisiologica a gestione autonoma da parte delle ostetriche, consentendo una adeguata copertura assistenziale a tutto il territorio provinciale.
Le ostetriche sono adeguatamente formate per questa tipologia di modello assistenziale, pertanto in grado di assistere in modo appropriato le donne con gravidanze a basso rischio.
Sono previsti spazi di ascolto per permettere alle donne di utilizzare tutte le risorse endogene alla base dell’adattamento dei cambiamenti psicologici, emotivi e fisici dei tre trimestri della gravidanza.
Viene inoltre assicurata continuità nelle cure per tutto il percorso nascita: nell'ambulatorio infatti la gestante viene presa in carico dalle ostetriche fin dal primo contatto e viene accompagnata dalle stesse per tutto il percorso fino al termine della gravidanza.
Qualora nella valutazione del rischio l’ostetrica dovesse inquadrare la gravidanza in una fascia di rischio intermedio, lo specialista ginecologo si inserisce con interventi di prevenzione primaria per ricondurre la gravidanza verso il basso rischio oppure con la presa in carico attraverso i percorsi divisionali per le gravidanze a rischio.
L'assistenza alla gravidanza fisiologica gestita dall'ostetrica riconosce la centralità della donna nel processo assistenziale e le consente di vivere l'esperienza della gravidanza e della nascita accompagnata dalla quantità minima di interventi necessari.
Questo modello di cure ostetriche nell’assistenza alle gravidanze fisiologiche incrementa l’appropriatezza, riservando al ginecologo con modalità collaborative, la gestione del rischio e della patologia.
«L'efficacia di questo modello di assistenziale presenta notevoli vantaggi quali la demedicalizzazione del percorso nascita e la restituzione alla donna e alla coppia della dimensione naturale dell’evento», spiega Fabio Tandurella, direttore della UOC Ostetricia e Ginecologia di Belluno.
Nel  2019 sono state prese in carico dalle ostetriche dei punti nascita della provincia di Belluno 772 gravidanze BRO.




venerdì 10 aprile 2020

Situazione covid-19 del 9 aprile 2020 in Veneto

Attualmente i positivi su dati di eri sera sono 1049, un numero inferiori ai tamponi positivi; in quanto seguono l'andamento della malattia: tamponi meno chi è morto e negativizzato. Una tendenza quella dei positivi che sebbene rallenta non decresce, in quanto si sta procedendo a aumentare la processazione dei tamponi in modo sempre più consistente.

I negativizzati virologi, cioè chi non presenta più il virus, è sensibilmente aumentato negli ultimi giorni arrivando superando le 1800 persone (1805), anche se nell'ultima giornata l'aumento è meno forte.

Se i positivi vedono però come città con maggior numero e ancora in crescita, anche se rallentata, Verona mentre le altre provice sono stabilizzate; a farla da padrone Venezia che arriva quasi alle 400 persone negativizzate (398).

Tasto dolente i deceduti che vedono Verona condurre la classifica con 227 morti e cresce anche se in modo rallentato, come succede anche a Padova e Vicenza. Sebbene le altre province hanno dati più costanti il dato complessivo cresce anche se rallenta la crescità.

La situzione ospedaliera. I ricoverati, sommando terapia intensiva e non critica, arrivano a 2000 pazienti ricoverati. Una cifra sicuramente importante che però leggermente cala. In particolare per quanto riguarda l'area non critica a farla da padrona nei ricoveri è ancora una volta Verona con 484 ricoverati alla data di ieri. E' da segnalare che la Provincia di Verona se è allineata alle altre regione con andamento stabile, anche se le altre hanno numeri più bassi. Da segnalare inoltre la provincia di Treviso ove la curva negli ultimi giorni flette anche se non c'è un crollo.

Decisamente confortante invece il dato dei pazienti in terapia intensiva che cade ai 258 pazienti di ieri, come sottolineato da Zaia sotto la soglia importante nel modello predittivo di 300. Verona vede un terzo dei pazienti ricoverati in intensiva, anche se vede anche il calo maggiore negli ultimi giorni attestandosi sotto i 100 casi. E' comunque da segnalare la stabilità delle altre province e un lieve calo a Venezia e Treviso.

Dati che non vedono ancora oggi il dato zero, ma che sono in miglioramento in particolare le terapie intesive (anche se qui potrebbe aver influito i decessi, ma porta a guardare verso quella fase 2 e la ripartenza. Una ripartenza che dovrà esserci, ma con condizioni chiare, per evitare il riesplodere dell'epidemia. I dati mostrano come il ritorno alla normalità è lento ma possibile e che anche i ricoverati piano piano diminuiscono e anche per quanto riguarda gli ospedale, tra i quali Schiavonia, potranno tornare alla normalità.

Una data per la ripartenza non c'è anche se Zaia, vista le deroghe chieste da aziende, afferma che lockdown non c'è più in Veneto ma alla quale ci si deve preparare.

martedì 7 aprile 2020

La situazione dell'Epdidemia di Covid-19 vede una sostanziale stabilità dei contagi, in quali tutte le zone, tranne Verona che vede ancora il contagio in crescità. Complessivamente il contagio comunque rallenta, anche se non in modo costante nelle varie giornate con un andamento a picchi multipli locali nelle variazioni giornaliere, dimostrando che sebbene in rallentamento a livello giornaliero permane una differenza nella crescità. I positivi alla data del 6 aprile 2020 sono 100025.

A dare ulteriore speranza in un superamento dell'attuale situazione di emergenza è il dato delle persone in isolamento domiciliare fiduciario che dopo esser rimasto costante sulle 20000 unità leggermente imbocca una parabola discendente che il 5 aprile supera di poco i 19500.

Interessanti anche le indicazioni sui negativizzati virologi (negativi al tampone dopo essere guariti dal virus), i quali aumentano anche se meno velocemente che 31 marzo al 4 aprile, mostrando quindi che se ne esce dal virus ma con lentezza. Ciò fa pensare che l'abbassamento dei positivi sarà graduale e per un po' ci si dovrà convivere anche dopo la ripartenza, almeno che non si aspetti diverso tempo.

Un dato sicuramente ancora negativo i decessi in ospedale e fuori che sono 683 nel Veneto. Esso è ancora in crecità anche se rallentata negli ultimi giorni rispecchiando l'andamento di Verona che rallenta, mentre nelle altre zone dal 31 marzo vedevano già una situazione sebbene in crescita di rallentamento e appiattimento della curva.

lunedì 30 marzo 2020

Segnali incoraggianti: positivi da coronavirus in calo in Veneto

Il mese di marzo si sta chiudendo un mese che ha visto fermarsi l'Italia per l'emergenza coronavirus con l'intento di frenare il contagio ed è tempo di alcune considerazioni.

In Veneto i contagiati aumentano ancora anche se con una velocità minore con qualche provincia che presenta andamenti in crescita e altri in stabilità, Verona e Padova vedono ancora un percorso ascendente.

Verona e Padova sono anche le zone che contano all'incirca la metà dei casi positivi contando entrambi all'incirca 2000 casi sui quasi 8500 del Veneto.

Il miglioramento per quando riguarda i contagi, anche se ancora non c'è una diminuzione dei positivi, ma la crescita rallenta si può apprezzare meglio dall'andamento della variazione dell'aumento dei positivi. L'andamento dei positivi mostra dei picchi seguiti da rallentamento dei contagi. Questo andamento si nota dal 14 marzo fino al 26 marzo. Dopo tale data si nota un rallentamento dei contagiati per poi avere due gg di sostanziale stabilità per poi tornare a diminuire.

Un andamento rallentato che fa scendere da quasi 600 casi del 26 marzo agli attuali (dati di ieri circa 400 casi). E' da notare che prima c'è stato un calo importante poi rimasto sostanzialmente stabile per poi il 29 marzo riprende con un calo più dolce, segno che il ritorno normalità è lento, ma sembra iniziato non essendoci stato al momento nessun ritorno di fiamma sui dati.

Il quadro della situazione del contagio può esser completamente rappresentata da un ultimo dato, non per importanza è quello relativo alle persone positive e che sono venute a contatto con persone positive che devono rimanere in isolamento fiduciario. Il dato sebbene non si possa definire basso si mantiene sostanzialmente da due gg sulle 200000 unità. Questo dato è da precisare anche per i positivi, per la provincia di Padova non fa, non contiene i dati di Vo' che è un cluster monitorato a parte. Si nota però che in tutte zone tranne Verona un andamento stazionario segno che le misure messe in campo (dalla politica dei tamponi, le restrizioni alla circolazione, il stare a casa) stanno dando risultati. Al momento comunque non si può ancora dire quando si potrà riaprire i nostri paesi e le nostre città rendendole vive; ma la strada percorsa è quella giusta. Non è il momento però di abbassare l'attenzione e attenersi alle indicazioni delle autorità perchè ancora, visti i numeri ancora alti e sebbene in rallentamento, non è ancora finita.

sabato 21 marzo 2020

Il picco non è stato ancora raggiunto il contagio aumenta ancora nella Provincia di Belluno

Si sente spesso in Tv parlare su quando il picco verrà raggiunto e si parla di settimane alcune due, altri fanno altre previsioni. Una cosa si può dire con certezza guardando i dati almeno per la provincia di Belluno, ma estendibile anche altrove, il picco non è stato ancora raggiunto.

I positivi aumentano, come si può percepire dalla curva ciò anche al fatto, sottolineato da Zaia nella conferenza stampa di ieri, che molte persone senza una reale necessità non rimango a casa. Ciò porta lo stesso governato del Veneto, Luca Zaia, a varare misure più restrittive.

Nella provincia di Belluno che attualmente tra le province venete presenta numeri più contenuti raggiunge quasi i 200 contagi (195) e il trend è ancora in crescita. Una nota positiva in tale scenario la si può trovare nella costante e bassa incidenza dei casi gravi che si attestano su uno valore strisciante di 5 casi, mentre non si sono avuti nuovi morti che permangono 5.

I numeri però che danno maggior mente conto dell'epidemia nella provincia di Belluno sono i pazienti meno gravi ricoverati in area non critica che arrivano a 50 pazienti, in crescita, mostrando come il decorso lento della malattia in caso di ricovero lieve ma anche grave diventa un impegno gravoso per la sanità. Ciò è visibile anche dal basso livello anche se crescente quota di dismessi.

Altro dato interessante, anche se in leggero calo a quota 910 è quello delle persone in isolamento fiduciario e sorveglianza attiva che da il segno per ogni positivo ricoverato ce ne sono altri che presentano sintomi lievi o anche nessuno ma che essendo stato stato a contatto con persone positive devo sottostare a questo regime. Il calo è dovuto al passaggio del tempo e la fine dell'isolamento per alcune persone, ma comunque il numero permane alto anche grazie all'opera di tamponamento che tocca quota 2879 tamponi e ciò è ulteriore prova che il contagio è ancora molto presente.

mercoledì 18 marzo 2020

Nessun segnale ancora di inversione di tendenza dell'epidemia Covid-19 nell'ULSS Dolomiti

L'epidemia di coronavirus vede ancora espandersi il contagio anche nei territorio dell'ULSS Dolomiti toccando i 116 casi secondo gli ultimi dati di ieri. E' da segnalare che tra le dipendenti dell'ULSS Dolomiti che operano in ospedale sono stati trovati positivi 10 medici, 12 infermieri, 7 oss e 1 dipendente di altra qualifica; visti i sintomi lievi si è proceduto alla quarantena degli stessi che potranno tornare i servizi alla fine della stessa previo tampone negativo. Rimango invariati i dismessi e i decessi.

Torna ad aumentare il numero dei ricoverati in area non critica che passano al 17 marzo a 20 da 23 del giorno prima, mentre i pazienti in terapia intensiva rimango 4. Per quanto riguarda inoltre i pazienti di terapia intensiva ospedale all'Ospedale San Martino di Belluno provengono da ospedali di Treviso, ha precisato nella sua conferenza stampa Adriano Rasi Caldogno (Direttore Generale ULSS DOlomiti) tenutasi alle 12 di ieri.

Il direttore generale che i casi positivi non sono stati ancora confermati dall'ISS e sebbene ciò ha rilevanza nel caso di studi epimidiologici non ne ha in questa fase di cura. Per quanto riguarda le case di riposo, zone sensibili, hanno rafforzato la sospensione degli accessi esterni anche se alcune hanno problemi attualmente che vengo affrontati con la quarantena e tamponi.

L'ospedale di Belluno, a voluto sottolineare Adriano Risi Caldogno, è stato individuato come ospedale regionale di riferimento per l'epidemia di Covid. Attualmente sono presenti 9 terapie intensive e a breve si aggiungeranno altre 6. Per i pazienti meno gravi ci sono 10 posti in pneumologia e 14 alle malattie infettive.

L'attività di prevenzione. Per quanto riguarda la prevenzione si è allo stato intensificata l'effettuazione dei tamponi al personale dell'ULSS e al personale delle case di riposo oltre che ai cittadini. I tamponi al 17 marzo passano a 2459 dai 2038 della giornata precedente. Anche le persone in isolamento fiduciario e sorveglianza attiva aumentano, positivi o a contatto stretto con positivi, che aumentano a 616.

In tema di prevenzione il Dg dell'ULSS Dolomiti ha voluto sottolineare che lo SPISAL (Servizio Prevenzione Igiene Sicurezza negli Ambienti di Lavoro) ha effettuato e sta effettuando controlli nelle aziende del territorio in relazione all’applicazione delle normative di prevenzione collegate al COVID19, secondo quanto previsto dal DPCM del 09/03/2020 e seguenti, e in applicazione del Protocollo condiviso Lo Governo-Parti Sociali. Una risposta questa alla preoccupazione manifestate dai lavoratori delle aziende che ancora oggi lavorano.

E' stasto ancora sottolienato in conferenza stampa che se la curva si è pronti ad ampliare l'offerta di servizi dedicati.

martedì 17 marzo 2020

Aumentano ancora i contagiati nell'ULSS DOlomiti : ecco la situazione al 16 marzo 2020

L'epidemia di coronavirus sta costantemente aumentando, sebbene non in modo omogeneo da un bollettino all'altro, mostrando che tra un bollettino mattutino e serale la crescita e minore di quella che si può evincere tra quello serale e mattutino. Non può dirsi sconfitto quindi il virus che comunque nella sua propagazione cresce. Attualmente i positivi sono 106.

Un dato positivo è che almeno momentaneamente sembra essersi arrestato il ricovero in ospedale in area non critica leggermente diminuendo fino a 23 pazienti che non è il livello pre-picco di ieri ma che va comunque segnalato, mentre aumenta a 4 i pazienti in terapia intensiva. I pazienti in terapia intensiva sono tutti ospitati all'Ospedale di Belluno, come anche i 3 dismessi.

Aumentano purtroppo nella giornata di ieri i morti che arrivano a 4 tutti anziani e ospitati equamente tra l'Ospedale di Belluno e Feltre, ma sebbene l'aumento li fa raddoppiare nella giornata di ieri sono su cifre risibili.

L'opera di prevenzione continua, grazie il lavoro costante e incessante dell'azienda sanitaria Dolomiti e del suo personale, che ha fatto balzare i tamponi effettuati (alcuni anche più volte sulla stessa persona a distanza di tempo) a 2038 dai 1562. Con l'aumento dei tamponi e, in particolare, dei positivi aumentano le persone in isolamento fiduciario e sorveglianza attiva.

Allo stato si può dire che l'epidemia si sta ancora propagando e che quindi a maggior ragione vanno applicate le disposizioni delle autorità per il contenimento.

lunedì 16 marzo 2020

L'andamento dell'epidemia del coronavirus al 15 marzo nell'ULSS Dolomiti

L'andamento dell'epidemia di coronavirus permane seria, sebbene monitorata dall'azienda sanitaria, con una progessione in costante aumento anche se all'apparenza, ma va confermato con nuovi dati nell'ultimo giorno (il 15 marzo) con un meno pronunciata ascensione.

I tamponi effettuati, in qualche caso effettuato più volte sulla medesima persone a distanza di tempo toccano i 1562 il giorno prima erano 1508 seguendo l'evolversi della situazione che ha portato il Presidente della regione del Veneto Luca Zaia a presentare il “Piano emergenza Coronavirus” che prevede l’individuazione dell’ospedale San Martino di Belluno quale ospedale COVID di riferimento provinciale. Proseguono quindi le attività di rimodulazione e potenziamento dell’offerta ospedaliera per far fronte all’eventuale incremento di pazienti COVID19.

I dati. Ma veniamo ai dati che vedono i positivi aumentare ancora toccando 82 persone, delle quali 26 ricoverate in area non critica e 2 in terapia intensiva. I ricoveri come si può vedere dal grafico aumentano e dal 14 marzo si inizia ad avere ricoveri in terapia intensiva dando la chiara fotografia della serietà della situazione, sebbene i numeri rimangano contenuti rispetto ad altre zone. I ricoverati in terapia intensiva sono attualmente tutti all'Ospedale San Martino di Belluno.

Con il passare dei giorni e l'aggravarsi della situazione si iniziano a vedere i primi decessi che attualmente sono 2 (dati del 15 marzo), non tenendo conto dell'ultimo decesso di cui comunque si è dato conto e avvenuto all'Ospedale di Feltre facendo risultare quindi i decessi tutti all'Ospedale di Belluno. Una nota positiva, pure dovuta al passare dei giorni, è i dimessi che al 15 marzo sono 2.

I numerosi tamponi dimostra però che la prevenzione è massima, e sebbene non ci siano più i dati dei negativi, un'altro dato è degno di nota. Al 15 marzo sono 513 le persone in isolamento fiduciario e sorveglianza attiva contro le 453 del giorno precedente.

sabato 14 marzo 2020

L'andamento dei positivi indica una maggior diffusione del contagio da coronavirus nell'ULSS Dolomiti

L'epidemia, ora definita dall'OMS pandemia, ha messo sotto pressione il nostro sistema sanitario sia a livello centrale.

A livello di ULSS Dolomiti ciò ha portato ad effettuare fino al 13 marzo a 1447 tamponi contro i 711 del 11 marzo con un sensibile incremento, dovuto anche alla ripetizione anche del tampone più volte a distanza di tempo sulla persona risultata positiva.

L'accellerazione dei tamponi è giustificato dall'andamento della diffusione dell'epidemia in italia e anche nelle altre zone, e sebbene con numeri più bassi anche da noi. Si vede dal grafico che i casi positivi con aumento fino a quasi 70 (66). Per una più corretta interpretazione si dovrebbe fare riferimento a dati presi in orari indentici del giorno, ma cambi nella registrazione e l'emissione dei bollettini dovuti alla situazione che si sta affrontando non è stato possibile. E' comunque un altrò segnale assieme alla riorganizzazione dei servizi avvenuta ieri che la situazione è seria.

Si apprezzare il basso livello di ospedalizzazione dei contagiati con una leggera flessione da 18 a 16 (-2) dovute a dimissioni di pazienti ospitati in area non critica.

E' da segnalare la non presenza di pazienti in terapia intesiva e deceduti, anche se in tale ambito non ci posso esser conferme visto l'anziana deceduta all'ospedale di Belluno positiva al covid-19(coronavirus) di cui non si allo stato comunicato se è stata confermata la positività o meno.

Effetto collaterale di tale epidemia è le persone in isolamento e sorveglianza attiva passate da 392 a 492 dall'11 marzo al 13 marzo accelerando il suo aumento delle persone in tale condizione.

E indispensabile visti questi dati attenersi alle indicazioni delle autorità per evitare la diffusione del contagio, che sebbene allo stato a numeri che possono sembrare piccoli mettono sotto pressione il nostro sistema sanitario. Seguire le indicazioni delle autorità è la condizione per uscire quanto prima da tale situazione.

martedì 10 marzo 2020

La situazione dell'epidemia in Veneto attraverso il bollettino delle 9.30 di oggi dell'Azienda zero

Dato rapido modificarsi della situazione epidemiologica legata al COVID-19, da oggi l'Ulss Dolomiti diffonderà un doppio bollettino (uno a fine mattinata e uno a fine serata) sui casi positivi e sui pazienti ricoverati, per tipologia di ricovero. Per uniformità con le altre Ulss del Veneto si userà il bollettino di Azienda Zero che, rispetto all'ultimo diffuso dall'Ulss Dolomiti nella serata di ieri, potrà avere oggi delle discordanze sui casi dovute ai tempi di comunicazione e di raccolta dei dati e al fatto che alcuni pazienti residenti sono stati testati in altre Aziende e viceversa. Si precisa che i due casi SOSPETTI ricoverati in Terapia Intensiva in Ulss DOlomiti e comunicati ieri sera non figurano in questo primo bollettino di Azienda Zero in quanto nel medisimo vengono registrati soli i ricoveri con tampone positivo. Al momento non è ancora noto l'esito dei tamponi effettuati ieri. Infine, a fine giornata, sarà diffuso l'aggiornamento organizzativo dei servizi attivi in Ulss Dolomiti, con alcuni dati sui tamponi effettuati e i soggetti in isolamento domiciliare fiduciario e sorveglianza attiva.

Qui sotto troverete i dati di tutto il veneto con le Province ove sono residenti i contagiati e lo scostamento avvenuto. Oltre a ciò troverete i ricoverati sia in terapia intesiva, sia non intensiva e i decessi tutti questi dati divisi per struttura ove sono ricoverati e i scostamenti avvenuti dal precedente bollettino, ovviamente nella lettura va tenuto conto di ciò che sopra si è detto. Per un commento della giornata lo troverete stasera, ma intanto potete farvi un idea della situazione alle 09.30 oggi attravero il bollettino rilasciato da Azienda Zero.

lunedì 9 marzo 2020

Peggiora la situazione coronavirus nell'ULSS Dolomiti

Attualmente la situazione organizzativa dei sevizi nei territori dell'ULSS rimane invariata rispetto a ieri (qui), in attesa all’esito delle indagini epidemiologiche e dei tamponi eseguiti sul personale sanitario e in attesa della pubblicazione del Decreto Legge che consentirà la riammissione in servizio dei sanitari risultati negativi al tampone. Verrà adottato un modello di sorveglianza, che garantisca da un lato il massimo della sicurezza per gli operatori sanitari e dall’altro consenta la continuità delle prestazioni sanitarie.

Quella che cambia è la situazione sul campo alle ore 16 dovuto all'aumento dei ricoverati che passano a 10 (+4), non si può allo stato valutare la gravità non avendo indicazioni sul fatto se siano in terapia intensiva o meno.

Sebbene questi dati dimostrano un lieve peggioramento il virus si sta espandendo visto che i tampone positivi aumentano a 36 (+6) oltre al fatto che i residenti mell'ULSS Dolomiti in isolamento domiciliare fiduciario e sorveglianza attiva aumentano in modo forte a 169 persone coinvolte (+35).

Aumentano anche i tamponi effettuati dall'ULSS Dolomiti: 367 negativi (+101) e 91 attesa di esito (+77), dimostrano una lavoro dei servizi sanitari eccelso anche se i numerosi tamponi a volte lascia attesa di risultati.

La popolazione può aiutare il servizio sanitario ed abbassare la pressione sullo stesso attenendosi alle disposizione delle autorità (qui) tese a fermare il virus, il quale non ha solo effetti sulla salute ma anche sull'economia reale e le borse. Più si collabora stando alle disposizione delle autorità più breve potrà essere questa situazione.

Bollettino Covid-19 di marzo 9 marzo 2020

La situazione precedente

domenica 8 marzo 2020

Il coronavirus non è sconfitto: i dati della situazione attuale, serve la collaborazione della popolazione.

Oggi sebbene la situazione organizzativa dei servizi è rimasta invariata, da un punto di vista dei numeri dell'epidemia del coronavirus è cambiata.

Alle ore 18 è uscito il nuovo bollettino giornaliero che fotografa la situazione e sono aumentati, anche se di poco il ricoverati negli ospedali dell'ULSS Dolomiti per covid-19 toccando quota 6 (+2 in 24 ore), quello che emerge è però in merito al contagio che si allarga. Allo stato i tamponi risultati positivi sono balzati a 30 (+16 in 24 ore) raddoppiando la cifra che era ieri. Se mettiamo assieme i dati dei tamponi in attesa di esito 139 (+139) e i negativi 266 (+121) in parte i positivi sono dovuti anche all'opera di prevenzione e all'intensificazione dell'effettuazione dei tamponi.

Se è vero però ciò che sopra è stato detto che in parte può essere dovuta all'intensificazione nell'effettuazione dei tamponi se tale dato viene messo assieme ai residenti dell'ULSS DOlomiti 134 (+ 40 in 24 ore) fa pensare che non sia solo l'intensificazione dell'effettuazione dei tamponi, ma anche l'aumento dei contagi. E' necessario l'impegno di tutti per evitare il propagarsi dei contagi e la collaborazione dei popolazione è necessaria, per questo si attenersi alle disposizioni delle autorità che potete trovare qui.

Le modalità di fruzione dei servizi sanitari dell'ULSS Dolomiti fino alle prossime disposizioni

La situazione precedente.

sabato 7 marzo 2020

Dati positivi dall'ultimo bollettino rilasciato alle 16 dall'ULSS Dolomiti

I dati del bollettino emesso oggi alle 16 dall'ULSS Dolomiti mostrano una situazione confortante, infatti allo stato non è stato riscontrato nessun esito positivo nuovo dai tamponi che rimangono 14, con un caso dovuto ad una ripetizione di un test su un caso già positivo. L'opera di prevenzione va comunque avanti e infatti numerosi sono i tamponi effettuati 145 con esito positivo (+34 sulle 24 ore) e 133 in attesa di esito (+133 nelle 24 ore).

La prevenzione viene effettuata con l'isolamento domiciliare fiduciario e sorveglianza attiva coinvolge 94 persone (+21 in 24 ore) segno che non si sottovaluta la situazione e ciò stata dando risultati.

Rimangono 4 ricoverati negli ospedali per sintomatologia sospetta per covid-19, ma la loro situazione non è grave e non sono ricoverati in terapia intesiva. Il calo di 6 unita in questo caso, può esser dovuto sia allo spostamento in altri ospedali fuori dall'ULSS o in isolamento fiduciario visto che in precedenza non si valutava grave la loro situazione.

Si raccomanda di seguire le indicazioni delle autorità perchè, sebbene i dati sono positivi, bisogna proseguire in tale direzione fino alla sconfitta del virus per dire che la situazione è tornata alla normalità.

Bollettino ULSS DOlomiti sul Covid-19 del 7 marzo 2020 La precedente situazione

venerdì 6 marzo 2020

I numeri della epidemia cornavirus nell'ULSS Dolomiti e cosa ci dice la situazione oggi

La situazione è nuovamente cambiata oggi e sebbene non preoccupante ha portato il sistema sanitario a riorganizzarsi. Come di consueto diamo i dati proveniente dai bollettino ULSS che fotografa la situazione alle 14 di oggi e una lettura degli stessi.

Lo screening attraverso tamponi procedere e dai dati si intensifica vedendo 41 tamponi che attendono l'esito (+41 in 24 ore), anche i negativi aumentano a 111 (+31 in 24 ore) e i positivi 14 (aumentano di 6 sempre tenendo conto del caso ripetuto a distanza di tempo). I tamponi positivi non sono stati ancora confermati dall'ISS e il dato deve esser preso con cautela.

I residenti nell'ULSS Dolomiti in isolamento domiciliare fiduciario e sorveglianza attiva sono 73 (+8 in 24 ore) segno che l'opera di prevenzione è sempre presenze con l'isolamento delle persone venute a contatto di persone contagiate, nel segno di evitare il propagarsi del virus.

Aumentano anche le persone con ricoverate negli ospedali per sintomatologia sospetta per covid-19 che arrivano a 10 (+ 8 in 24 ore), un aumento consistente percentualmente ma sempre su base ridotta di casi. E' inoltre importante segnalare che i 10 casi ricoverati non sono in terapia intensiva, non presentando condizioni così gravi che la richiedono.

Per concludere la riorganizzazione visto l'evolversi della situazione da risultati sebbene l'evoluzione dei positivi è importante percentualmente sebbene con numeri bassi. L'epidemia non va sottovalutata sebbene allo stato il sistema sanitario risponde bene anche se con alcune modifiche. Vi informeremo dell'evolversi della situazione che allo stato non deve creare allarmismo ma solo comportamenti responsabili.

Bollettino ULSS DOlomiti sul Covid-19 del 6 marzo 2020

La precedente situazione