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martedì 23 aprile 2013

SEL parole dure verso il Partito Democratico

Sinistra Ecologia e libertà è in totale disaccordo con un governo di larghe intese. Ma si va oltre andando a provare delusione per il Partito Democratico che mentre hanno sempre escluso le larghe intesse con Berlusconi, mentre da domani dovranno spiegarci perché si deve farle.

Ce n'è pero per il Presidente della Repubblica che non si fanno ne con Berlusconi né con Monti né Berlusconi e nemmeno con un passato e con chi di quel passato è figlio. Le intese si fanno con col futuro e dalle parole che si mettono in in risalto ne risulta che sarebbero disposti a al Movimento 5 Stelle visto che il programma programma che si propone non è nemmeno nell'ottica di Berlusconi e Monti e li sfida a ciò:

Il Paese vuole un'intesa per il reddito minimo, il conflitto di interesse, per dare diritti a chi non li ha mai avuti, per un grande piano del lavoro che rompa con i grandi monopoli e con un modello di sviluppo fallito, contro la criminalità organizzata e la corruzione, per le migliaia di partite iva che non ce la fanno più.

venerdì 8 marzo 2013

Io faro nella nebbia

Il Presidente della Repubblica a risposta ai giornalisti sul suo ruolo e del fatto che lui è il faro ha fatto capire quanto difficile. Sebbene lui terrà fede alla sua carica e ai compiti ad essa assegnata ha parlato delle difficoltà che ci sono e che non si posso nascondere. Un faro il Presidente nella nebbia degli assetti usciti dalle urne.

Bersani dalla direzione del PD, la quale è stata seguita da 2.134.760 attraverso YodemTV, per una diretta di 8 ore di discussioni. Non ha nascosto che il suo compito è arduo ma rivendica per se l'onore e l'onere di fare la proposta. Una proposta la sua che necessariamente deve esser fatta a tutto il parlamento avendo si la maggioranza alla Camera senza però avere la maggioranza al Senato.

La chiusura al PDL. Dopo la campagna elettorale in cui si chiudeva alla collaborazione col PDL addirittura con toni come smacchiamo il giaguaro si tiene ora fede a quelle parole. Questo dopo aver lavorato per un anno sotto il governo Monti. Facendo ciò però si toglie la possibilità di collaborazione con la coalizione con più senatori dopo PD al Senato.

L'impraticabilità della collaborazione con Monti. La collaborazione è impraticabile perchè non darebbe governabilità per i risultati scarsi. Non basterebbe a garantire la maggioranza al Senato.

Una fiducia o collaborazione col Movimento 5 stelle. La fiducia ad un governo PD da parte del M5S è staa esclusa da Beppe Grillo leader del Movimento. In tal senso lo stesso a rilanciato proponendo un governo del Movimento 5 stelle. Proposta credo irricevibile da tutti gli altri.

La collaborazione ci potrebbe esser sul modello siciliano di Rosario Crocetta, ma il governo deve poter nascere e questo sta nelle valutazione del nostro Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Un governo di minoranza. Bersani quando salirà al colle chiederà a Giorgio Napolitano per poter formare un governo di minoranza. Un governo questo che dovrebbe vedere al senato la non presenza di parte dei parlamentari in caso astensione in quanto sarebbe calcolato come negativo in tale camera. La vedo molto dura.

Verso Monti ha poco da sperare in quanto visto che oltre ai pochi voti che porterebbero hanno già detto che piuttosto di governo di minoranza meglio il voto.

Col Movimento 5 stelle sembra arduo e solo su leggi gradite allo stesso riceverebbero voto e mai la fiducia.

Il PDL credo che non possa dargli una mano e non perchè non voglia ma perchè Bersani almeno nei termini di una fiducia ad un governo che molti chiamano governissimo. Si è escluso di guardare a quest'area da parte di Bersani che ha rifiutato l'aiuto proveniente da Silvio Berlusconi.

Un governo tecnico non lo vedo possibile perchè in tal senso il Presidente della Repubblica condannerebbe ad una legislatura tecnica sconfessando gli elettori. Sarebbe un tradimento più forte che non un'accordo tra le forze in campo. Nessun governo tecnico o del presidente sarebbe agli occhi degli elettori non legittimato e verrebbe visto come tradire l'art.1 comma 2 della Costituzione: La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

Certo è che forse Napolitano dovrebbe esser costretto dalle contingenze tenere conto del voto degli italiani in modo labile. Un compito quello del Presidente Napolitano, che forse pregustava la fine del settennato, mai così difficile e che qualsiasi decisione prenderà andrà bene. Monti parla di elezioni ma credo che Napolitano farà tutto per evitarle. Se almeno le forze politiche avessero almeno metà del suo senso di responsabilità.

Certo se prima o dopo l'estate presto si tornerà a votare e lì si misurerà la serietà delle forze e non solo se sono stati coerenti a non partecipare a governi altrui, ma se hanno almeno ne hanno la possibilità qualcosa che gli elettori hanno ritenuto importante. Alla gente non interessa se il governo è PD o di che colore ti vota se gli fai ottenere qualcosa dal programma. Ovvio se il governo è del tuo colore hai tanta forza in Parlamento e fai poco non va bene devi ottenere tutto o quasi.

Che punti propone Bersani per il suo governo di minoranza? Se si propone un governo di minoranza, ovvio che pure questo durerà poco, si deve aver in mente cosa si fare e per cosa si chiede la fiducia al governo.

Nel proporre un governo di minoranza ha mostrato umiltà Pierluigi Bersani e vorrei, prima di elencare i punti non sviscerarli per fare ciò c'è tempo e non posso fidarmi di tre slogan che li declinano, dedicare alle parole di Bersani un momento in modo che si possa capire direttamente da lui l'animo con cui si accinge ad andare al capo dello Stato e in Parlamento:

Cara elettrice, caro elettore,

il risultato elettorale ha fatto emergere con chiarezza quanto forti siano le ripercussioni della crisi più grave dal dopoguerra a oggi e quanto perentoria sia la richiesta di cambiamento.

Le primarie aperte per la premiership, con oltre tre milioni di votanti, e le primarie per la scelta dei parlamentari che hanno eletto moltissimi giovani e donne sono state il tentativo di dare una risposta nel segno della partecipazione, del civismo e del rinnovamento.

Il centrosinistra non ha ottenuto alle elezioni la possibilità di formare da solo il governo del Paese, ma è maggioranza assoluta alla Camera e relativa al Senato.

Tocca dunque a noi la responsabilità di fare una proposta che sia all’altezza delle aspettative dei cittadini.

Per questa ragione proponiamo un programma di governo basato su otto punti che qualifichino e chiariscano il senso del cambiamento che vogliamo per l'Italia. Proposte di fronte alle quali ciascuno si assumerà la responsabilità di dire un sì o un no davanti al paese.

Sono progetti sui quali è bene che vi sia un pubblico dibattito, alla luce del sole ed è utile il contributo e la partecipazione di tutti. Allegato a questa lettera vi è la descrizione del primo provvedimento. Altri ne seguiranno. Vi chiedo di leggere le proposte, discuterle, commentarle, diffonderle, sostenerle e se lo ritenete opportuno contribuire a migliorarle con i vostri suggerimenti.

Vi chiedo di essere parte attiva del dibattito su queste proposte per un governo del cambiamento all'altezza della crisi sociale e politica che l'Italia sta attraversando. ll primo tema riguarda l’onestà, pubblica e privata. E’ il primo passo da fare: la ricostruzione dell’Italia onesta che tutti desideriamo, con norme più dure contro ogni forma di corruzione, il falso in bilancio e l’autoriciclaggio.

Ecco qui un Bersani che parla ai suoi elettori e spiega la situazione un senso di realismo e di responsabilità che si deve apprezzare. Un Bersani che alla luce del sole vuole trovare i sostegni ad un governo di minoranza aperto a tutti sui temi che lui ha presentato.

Ecco i punti che lui intende realizzare:

  1. fuori dalla gabbia dell'austerità;
  2. misure urgenti sul fronte sociale del lavoro;
  3. riforma della politica e della vita pubblica;
  4. voltare pagina sulla giustizia e l’equità;
  5. legge sui conflitti di interesse, sull’incandidabilità l’ineleggibilità e sui doppi incarichi;
  6. economia verde e sviluppo sostenibile;
  7. diritti;
  8. istruzione e ricerca;

giovedì 17 gennaio 2013

Accordo PD, SVP e Patt 2013

L'accordo tra PD, UPT, PATT, SVP è stato siglato il 10 gennaio 2013 e prevede che tali partiti si presentino come coalizione alla camera e:

  1. un candidato concordato per il seggio del senato Bolzano/Bozen – Unterland/Bassa Atesina;
  2. un collegio dei tre in Trentino al PATT.

Questo ovviamente per quanto riguarda i seggi. Tale accordo politico vale anche per le prossime elezioni provinciali ed europee e impegno a valutare la possibilità di estendere l’accordo alle elezioni dei principali comuni della provincia.

Statuto Per quanto riguarda il programma di tale coalizione si prevede la riforma dello statuto per adeguarlo alle modifiche costituzionali avvenute e rilanciare le autonomie.

Si fa un salto indietro nei governi di centrosinistra Prodi, Amato, D'Alema per proteggere l'autonomia da eventuali assalti alla stessa tornando a ribadire l'ancoraggio internazionale all'accordo De Gasperi-Gruber del 1949 e un ritorno alle modalità di prodi in caso di modifiche delle pattuizioni derivanti dallo stesso o dal Pacchetto del 1969.

Si da valore all'accordo di Milano firmato col Governo Berlusconi in attesa della modifica del revisione del contributo della Provincia autonoma di Bolzano e della Provincia autonoma di Trento al pagamento degli interessi del debito nazionale, da concordare con norma di attuazione e da corrispondere fino al raggiungimento del rapporto debito/PIL stabilito dagli accordi in sede comunitaria. Si deve inoltre rivedere la gestione delle entrate tributarie da parte delle province autonome di Trento e Bolzano fermo restando la determinazione delle quote da versare allo Stato come prevista dallo Statuto di autonomia attualmente in vigore, con assunzione delle funzioni amministrative delle agenzie fiscali da parte delle province autonome, in particolare quella delle entrate, ferme restando le competenze statali sulle imposte erariali, valutando la possibilità di consentire le competenze primarie sui tributi locali e regionali.

Competenze. In tale campo si vuole ripristino delle competenze primarie in materia di ambiente, urbanistica e paesaggio, di concessioni idroelettriche, di contratti pubblici, adeguando lo Statuto e le norme di attuazione.

Delega delle funzioni amministrative del personale in servizio ausiliario e della logistica della giustizia con assunzione dei relativi oneri da parte delle due province.

Impugnazioni del governo. Emanazione della norma di attuazione sulla toponomastica per la Provincia autonoma di Bolzano, partendo dai presupposti definiti dalla legge provinciale n.15/2012, superando l’impugnazione della stessa legge decisa dal Governo Monti.

Emanazione di una norma di attuazione in materia di commercio, partendo dai presupposti definiti dalla legge provinciale n.7/2012, superando l´impugnazione della stessa legge decisa dal Governo Monti.

A22 e Parco dello Stelvio. Ricercare la possibilità che il rinnovo della concessione dell’autostrada del Brennero (A22) avvenga nel rispetto degli interessi delle comunità locali attraversate.

Fermo restando la natura giuridica del Parco nazionale, emanazione delle norme di attuazione del Parco dello Stelvio, assegnando l’amministrazione, per la rispettiva parte territoriale, alle Province autonome di Trento e Bolzano che assumono i relativi oneri finanziari.

Le mani aperte. Si ribadisce inoltre l’impegno a garantire, nell'attività legislativa ordinaria, la specificità dell’autonomia speciale della Provincia autonoma di Bolzano e della Provincia autonoma di Trento.

Fermo restando il principio dell’impegno al voto di fiducia politica al governo della coalizione cui aderiamo, la firma della SVP e del PATT al programma comune deve intendersi comprensiva della facoltà della SVP e del PATT di assumere una posizione autonoma in materie di particolare e specifico interesse locale.

Conclusioni. Si lega l'accordo anche alle future elezioni provinciali lasciando libertà nelle legislazione interna delle province e la possibilità di prendere posizioni diverse su temi locali e ciò risulta in parte condivisibile anche se può creare attriti anche in considerazioni delle varie materie locali trattate nell'accordo.

Si torna a legare l'autonomia non ad un specificità della situazione ma a degli accordi internazionali che sebbene con difficoltà possono esser cambiato è un po' debole come sostegno. Si vuole la trasformazione delle modifiche costituzionali che ha portato nuove materie a tutte le regioni e si chiedono altre competenze a fronte di risorse certe.

Si chiede la revoca dell'impugnazione delle leggi dell'Alto Adige e Trentino nelle materie rispettivamente di toponomastica e commercio, ma come è possibile ottenere ciò se il PD vuole collaborare con Monti dopo le elezioni?

Si toccando altri punti dolenti A22 e Parco dello dello Stelvio. Nel primo caso si sta andando avanti con la gara e si vuol far pesare interessi locali. Quali sono quelli che si vogliono far pesare? Non è che si vuole evitare che la concessioni vada a gara? Dovrebbero esser maggiormente messi in luce tali interesse.

Sul Parco dello Stelvio le norme di attuazione per rendere competenti le province Autonome e la Lombardia del rispettivo territorio ha visto iniziare tale processo col centrodestra non vedo cambio di visione.

Non si affronta in Statuto il discorso delle Comunità di Valle potendo dare alle stesse una soluzione, in modo che le stesse abbiano pari valore dei Comuni. Tale problema non potrà se rimango così le cose venir risolto.

Vedo discorsi iniziati in passato e su cui si mantiene la stesse idee. Coerenza sicuramente ma se il PD collabora con Monti come possono portare avanti tali idee che sono state in parte bocciate dal governo Monti? E poi essendo l'UPT andata con Monti e non parte dell'accordo la stessa verrà esclusa dall'alleanza per le provinciali 2013?

Accordo PD, SVP e PATT 2013.

martedì 15 gennaio 2013

Quale governo?

La destra sta recuperando dopo il round Santoro-Berlusconi su LA7. Su tale punto si può dare ragione all'editoriale di Pierangelo Giovanetti del 13 gennaio 2013 sull'Adige. Questo anche perchè la sinistra si perde in molti rivoli come anche Luca Zeni ha messo in luce sopratutto con i rischi che si corrono al Senato. Rivoluzione civile è solo uno dei rivoli in cui peraltro per molte idee lo stesso Zeni si riconosce.

La destra potrà anche non vincere, ma può sicuramente rende dura la vita alla sinistra. Questo è una sola delle tante proposte di governo tra le quale non si può che annoverare i movimenti maggiori tra cui il Movimento Arancione, Movimento Alba (Rivoluzione Civile) e tra i quali valuto anche Giannino. Basta che la gente lo voglia. Dissento quindi da Pierangelo Giovanetti che mette come unico governo possibile Monti e il PD. Certo 200 partiti e liste con i relativi simboli sono troppi anche per uno stato come l'Italia, ma siamo sicuri che tutti propongono idee?

Monti e PD unico governo. Facciamo il gioco dell'editorialista dell'Adige ripreso ieri a Piazzapulita da LA7 e non si può che vedere come le conclusioni tratte facciano sembrare un tale governo una rivisitazione del Prodi 2006 morto dopo 2 anni. I montiani, rappresentati in trasmissione da Secchi, hanno veti su SEL. Sebbene qualche punto SEL ha idee montiane, come taglio dei costi della politica, lì il contatto finisce come lo stesso Vendola ha ammesso. Lo stesso UDC ha preclusioni su SEL. Vogliamo veramente un anno alla Prodi del 2006?

Ci sono poi domande che un'affermazione di Bersani e del PD-SEL come primo leader e coalizione pone: Monti sosterrà in tale situazione Bersani? Un eventuale sostegno a Monti o viceversa non è che senza SEL in coalizione si fa un ennesimo tradimento alle primarie? Che valore avrebbe a quel punto le primarie e il leader scelto con le stesse?

lunedì 17 dicembre 2012

Beppe Grillo a Trento

Beppe Grillo sebbene molto più urlato sembra in parte sembra ricalcare temi che i temi dei Fermiano il declino.

Finalmente inizia a scrollarsi della figura che attacca solo con parolacce. Oggi sulle parolacce ha scherzato e detto che la tv e i giornali si interessano a lui solo quando dice parolacce e attacca.

Ieri a Trento ha attaccato ma sui temi mostrando qualche idea di programma che tra l'altro esiste e sul loro sito è presente e ho già trattato qui.

Ha una carica fortissima e dice che cercherà le firme anche se lui 1200000 firme da cinesi le ha prese. Non è questo però la vera carica.

Monti Monti è candidato della destra, del centro e anche a sinistra si guarda almeno all'agenda Monti e qui a buon mercato trova quasi l'assist da parte di partiti se tutti sono condizionati da Agenda Monti noi siamo l'unica alternativa. Un alternativa in tutti i sensi con gente competente, non famosa ma perbene. E su questo lui costruisce le alleanze non coi partiti, ma con i movimenti della gente (non tav, no vitalizi, no inceneritori, etc..) in parte potrebbe entrarci a mio avviso l'IDV.

La sfida sui vitalizi. Una sfida proprio interessante quella sui vitalizi e indennità varie loro rinunceranno ai soldi superiori a un buon stipendio e invitano tutti i partiti a farlo. Un sistema diverso dalla Magherita del caso Lusi che invece di far rientrare i soldi nel bilancio statale sceglie come devolvere i soldi ai vari enti pubblici. Un esempio di stile.

Povertà ed emigrazione. Parla di povertà e emigrazione che lui vuole fermare tornando al lavoro inteso ad un lavoro dignitoso. Una persona secondo Grillo deve non accontentarsi di un qualsiasi lavoro, ma trovare qualcosa di adeguato al titolo.

Rapporto coi media. I giornali e le tv snobbano il Movimento 5 stelle se non quando volano insulti. Un sferzata ai giornali e lui dice che solo la rete e loro possono far arrivare il messaggio. Io ho sempre trattato del Movimento, non saprei però come intervistare i candidati. Molti si chiedono chi c''è dietro il M5S e se dietro Grillo ci sia Casaleggio o la massoneria; nulla di tutto ciò ci sono i cittadini.

Rapporto con gli attuali partiti. I partiti sono morti e prima della chiusura va valutato se tra l'entrata in scena e l'uscita si sono arrichiti e fare accertamenti fiscali in merito. In tal senso il movimento sta studiando un software.

Il futuro del movimento. Ci vorranno anni per aver risultati tangibili, ma appena i cittadini si saranno impossessati delle istituzioni il movimento avrà compiuto il suo scopo e potrà sciogliersi.