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lunedì 20 ottobre 2014

Bando "Beni Invisibili, luoghi e maestria delle tradizioni artigianali": Fondazione Telecom Italia annuncia i vincitori

Ha riscosso grande interesse il bando "Beni Invisibili luoghi e maestria delle tradizioni artigianali" scaduto il 31 luglio 2013 ottenendo ben 478 iniziative da 272 città coinvolgendo 168 maestre (abilità). Ad una partecipazione omogenea da nord a sud non altreattanto si può dire nel campo delle abilita che hanno visto tra le più presenti: ceramista,orafo, cesellatore, ricamatore e tessitore. A tale bando aveva partecipato anche l'Ecomuseo del Vanoi.

Il bando in questione era stato lanciato nel 2013 per sostenere con 1,5 milioni di euro 8 progetti volti al recupero e conservazione di un bene culturale invisibile. Un bene culturale invisibile è bene sconosciuto al turismo di massa, ma che possono diventare elemento propulsore per la conoscenza e i mestieri coinvolti negli stessi. La Fondazione Telecom per tale motivo ha dato risalto alla progettualità imprenditoriale e all'utilizzo di tecnologie digitale come si evince dal segretario generale Marcella Logli "La nostra Fondazione ritiene che arti, maestrie e lavori di antica tradizione considerati perduti possano invece riprendere interesse e ritrovare capacità di tenuta e produttività, grazie in particolare al recupero del saper fare e dell'intuizione creativa che da sempre ci hanno contraddistinto. Il web può essere una tecnologia abilitante per rafforzare una realtà economica tutta Made in Italy".

Dopo esser pervenute presso la piattaforma online della Fondazione Telecom Italia i progetti sono stati valutati attentamente e i criteri seguiti nella scelta sono stati: l'originalità, il livello di replicabilità, il grado di interazione con la comunità locale e l'auto-sostenibilità futura, oltre che l'utilizzo di tecnologie innovative. I progetti vincitori sono:

  • Fondazioni Genti d'Abruzzo Pescara (Progetto TessArt'è);
  • Scuola Superiore Sant'Anna, Pisa (Progetto AMica, Ambienti virtuali Immersivi per la Comunicazione delle maestrie dell'Artigianato);
  • Comune Vigevano (Progetto Shoe Style Lab - Storia e innovazione della scarpa a Vigevano);
  • Fondazione Valle delle Cartiere, Toscolano Maderno (BS) (Progetto Toscolano 1381 - Una carta, una storia, un futuro);
  • Istituto Suor Orsola Benincasa, Napoli (Progetto Arte in luce);
  • Arci Genova, Comune Genova, Auser Genova e Liguria (Progetto la Fabbrica di Staglieno);
  • Associazione Clac, Palermo (Progetto Crezy Food Kit);
  • Cooperativa Sociale Centro di Lavoro San Giovanni Calabria, Verona (Progetto Il digitale per rilanciare l'arte nera);

E' possibile conoscere meglio i progetto con una sintesi degli stessi qui.

martedì 29 luglio 2014

La raccolta differenziata in Primiero e Vanoi

La raccolta dei rifiuti in Primiero viene effettuata da Azienda Ambiente sul principio che quello che può esser recuperato va differenziato. A volte però si sente dire che ciò ha portato a maggiori costi e ha volte si vedono nelle campane rifiuto non adeguat e per questo ringrazio Sergio Bancher, direttore di Azienda Ambiente S.r.l, per alcuni dati che ci possono fare capire l'impatto della raccolta differenziata.

Nel 2013 si è differenziato l'82,22% del quale il 14% dello stesso è stato scartato, perchè è stato erroneamente conferito. Emerge inoltre che gli unici tipi di rifiuti dalla cui vendita si può avere un impatto sul bilancio sono i metalli e la carta che impatta positivamente per 100 mila euro su un costo del servizio di 1,8 milioni euro pari al 6% dello stesso.

venerdì 20 dicembre 2013

Serata Porte Aperte all'Ecomuseo del Vanoi 2013: il dibattito (seconda parte)

Andreina Stefani come rappresentate della Comunità di Valle porta i saluti del presidente della Comunità di Valle Trotter Cristiano, il quale è pure socio dell'Ecomuseo ,a per impegni non ha potuto partecipare.

La Comunità di Valle crede nell'Ecomuseo ed è disponibile a sostenere progetti specifici. Il livello politico deve favorire la collaborazione tra territori. C'è apprezzamento per l'Ecomuseo in particolare per la Giornata sul Paesaggio.

Si deve fare l'attività con minor risorse.

E' favorevole all'allargamento al Primiero dell'Ecomuseo attraverso con progetti basati su obbiettivi specifici.

Il progetto di Santo è ottimo, ma vanno verificate le risorse.

Sulla Provincia di Trento ha fatto la legge per il riconoscimento degli ecomusei ma non l'ha mai finanziata. Con Mellarini bisogna arrivare ad una maggior comprensione degli stessi ed ad una normativa legislativa che pensi anche ai finanziamenti.

Angelo Orsingher parte dal fatto che sono 10 anni che è lontano dalla politica e permangono problemi. Si deve focalizzarsi sul merito.

Analizzando i bilanci comunali e delle Comunità di valle dell'ambito di Primiero investono 1-1,5% del PIL in cultura. sebbene rendano di più.

Se l'amministrazione chiede nell'Ecomuseo si deve impegnare. Si deve are risorse in modo che ci sia tranquillità.

Deve esserci la pressione della gente per preservare le scelte fatte. 90 eventi portati avanti dall'ecomuseo sono una realtà importante.

Va fatta un'apertura di credit da parte dell'Ecomuseo all'esterno verso i comuni limitrofi: Tesino, Mezzano, Imer Siror.

Alice Cecco parte dalla sua esperienza dove nel Museo del Buonconsiglio per ogni stanza, mentre qui si deve avere uno per 3 siti. C'è da riflettere. Ci sono diversi punti di vista, ma la tutela del territorio deve esser più attenta.

Ci sono stati dati interessanti nell'analisi su un territorio che non deve esser vissuto con chiusura.

I suoi coetanei sarebbero importanti per tale ente, ma ce ne sono pochi presenti ed è negativo. Ai giovani andrebbe riservato un occhio di riguardo come anche all'economia, ma è difficile.

Menguzzo Bruno afferma che è difficile dare risposta a tutte le domande poste da Daniele Gubert. Senza l'Ecomuseo comunque si sarebbe più poveri anche perchè è un supporto alle associazioni. Deve portare avanti la su specificità anche per i corsi che svolge. E' inoltre un luogo di apertura mentale.

Renato Loss appoggia l'idea di Menguzzo Bruno. Sulla strada di Caoria/Ponte Stel con l'assessore Grisenti se ne parlò nel 2006 Silvano Grisenti disse che se entro aprile si presentava il progetto il preliminare si finanziava. A gennaio ci fu il preliminare ma non si diede seguito. La forestale e il Demanio dicevano si faceva e non si è fatto. Si è parlato con Mellarini e tra giorni la forestale farà 3-3 lotti per aprile 2014 con parcheggio a monte serve però spingere. Arrivare a Ponte Stel è importante altrimenti le persone calano.

Dal pubblico un tecnico disse che i Masi di Tognola sono difficili da raggiungere e mane si deve fare leva su ciò per l'offerta turistica.

Cecco Mauro fa presente che effettivamente che a navetta bus è necessaria altrimenti 1/3 si perderebbe perchè salire da Caoria per il Sentiero Entografico ritengono che sia troppo lunga per arrivare a Ponte Stel. Un altro terzo si perderebbe per problemi che possiedono. Se si fosse a Madonna di Campiglio o Cortina d'Ampezzo si potrebbe fare ma a Caoria ove si arriva col bus alle 11,30 è improponibile. Se tutto funzionasse si triplicherebbe i visitatori. Il Sentiero Etnografico e l'Ecomuseo Vanoi sono abituati alle difficoltà che hanno sempre affrontate.

Adriana Stefani fa capire che anche gli altri ecomusei sono in difficoltà. La questione è politica. Si deve far capire l'importanza dell'ecomuseo per i territori anche con una raccolte firme, chi ci sta?

Daniele Gubert ha fatto capire che appena dopo le elezioni si è avuto un incontro.

Adriana Stefani spiega che va fatto capire all'assessore facendo anche vedere il territorio.

Vittorio Ducoli prende spunto da Adriana dicendo che si deve portare un progetto tutti insieme in provincia. Si deve far capire la bontà del progetto e riutilizzare gli immobili del Parco.

Daniela Gubert apprezza la voglia di lavorare assieme.

Serata Porte Aperte all'Ecomuseo del Vanoi 2013: il dibattito (prima parte)

Il dibattito è stato stimolato da alcune domande, non banali, poste dal presidente dell'Ecomuseo, Daniele Gubert:

  1. il 2014 sarà l'anno horribilis? Dove tagliamo? Quali dipendenti lasciamo a casa?
  2. Ci saranno mai fondi stabili su cui contare?
  3. quando sarà aperta al traffico veicolare la strada Caoria/Ponte Stel indispensabile per sostenere si a il bar alla Siega che gli altri importanti investimenti fatti?
  4. Chi siamo? L'ecomuso è un'associazione culturale, un'agenzia viaggi, un collocamento o un pozzo di San Patrizio?
  5. Dobbiamo all'allargarci al Primiero?
  6. Ci sarà mai un ricambio generazionale sopratutto proveniente dal Vanoi?

Vittorio Ducoli, direttore Parco, parte dal fatto che è un momento difficile e il parco ha dovuto fare un bilancio tecnico. Le risorse in bilancio sono solo quelle minime per la sopravvivenza con scarsa discrezionalità dopo che già c'erano stati tali del 21% alle stesse per le aree protette. Non c'è possibilità di assicurare sulle risorse che si possono fornire forse. Se possibile non si farà mancare sostegno ma è difficile oggi programmare.

C'è accordo per arrivare ad aprire la strada Caoria/Ponte Stel che potrebbe portare ad un flusso di 2-3 mila persone. E' però importante che tale flusso si traduca in un riversamento di risorse.

Si vede positivamente una sponsorizzazione della Fondazione Telecom e si deve andare ad un migliori autofinanziamento anche per il Sentiero Etnografico. Non basta solo avere un aumento di visitatori.

Ettori Sartori, ex direttore Parco, parla del '92 e dei primi interventi. Se il Sentiero Etnografico è fatto bene non dovrebbero esserci problemi di risorse. Nel bilancio provinciale le risorse ci sono infatti per il Muse si sono trovati 100 milioni euro. Sul bilancio del Parco e del Comune vanno trovate le risorse per la sopravvivenza anche perchè senza tali risorse i perderebbero 90 eventi. Vanno trovate anche fonti di finanziamento.

Ettore Sartori vede nella persona di Mauro Cecco, per la sua posizione al Museo degli Usi e Costumi, una possibilità di lobby a livello provinciale. Non si dovrebbe esser pessimisti e rivolgersi verso la Comunità locale.

Si dovrebbe avere un occhio di riguardo un occhio di riguardo per i rapporti tra Primiero e Vanoi.

Bene l'apertura della strada al traffico veicolare da Caoria e Ponte Stel se collegata alle attività.

Rattin Santo afferma che si deve credere nell'Ecomuseo e farsi sentire.

Cecco Mauro risponde a Ettore Sartori dicendo che la Provincia da 12 mila euro e il finanziamento della Rete degli Ecomusei. Nei prossimi giorni si avrà un incontro col nuovo assessore.

Beccalli Stefano, vicesindaco, afferma che nel prossimo bilancio di previsione che verrà fatto all'inizio 2014 di voler garantire i 30/35 mila euro sempre dati.

Per la strada Caoria/Ponte Stel parte dal patto stabilità che blocca 2,5 milioni di euro. Se la Provincia sblocca sblocca il patto di stabilità si potrebbe insieme alla stessa pensare di finanziare l'opera.

Rattin Santo fa i complimenti a Daniele Gubert per il bilancio sociale che è stato fatto.

Vede difficile avere risorse stabili. Condivide le parole di Ettore Sartori e pensa che il finanziamento va trovato all'interno della comunità Infatti nel settore tustico c'è buona redditività.

La strada del Caoria/Ponte Stel ha visto progetti molteplici e se ne parla dagli anni '70 parlando sempre di sistemazione.

Su dove si va si deve aprire una discussione.

Non ci deve allargare al Primiero che non ha legami con l'Ecomuseo.

Il ricambio generazionale non deve esserci e si dovrebbe invece fare un corso per capire il cambiamento, magari con la collaborazione di Angelo Orsingher.

Serata Porte Aperte all'Ecomuseo del Vanoi 2013: le entrate e le spese.

Questa parte dell'intervento del presidente Daniele Gubert è forse quella più classica di un bilancio economico quella entrate e delle spese. Dal 2009 l'Ecomuseo è segreteria della Rete di Ecomusei e ha inoltre avuto un picco di risorse nel 2011- 2012 grazie alle risorse arrivate dal finanziamento da parte di Fondazione Caritro del progetto presentato.

Le entrate. Le entrate dal 2009 al 2014 (ovviamente per il 2014 previsioni) sono:

  1. nel 2009 100 mila euro;
  2. nel 2010 150 mila euro;
  3. nel 2011 250 mila euro;
  4. nel 2012 250 mila euro;
  5. nel 2013 150 mila euro;
  6. le previsioni del 2014 non sono rosee e potrebbe esser sotto il livello minimo.

Dal 2009 il Comune di Canal San Bovo ha dato 30 mila euro annui tranne nel 2013 che visto un progetto si è portato a 35 mila euro. Per i 2014 si spera che si rimanga su tale trend.

Il parco ha ridotto le risorse nel 2013 da 40 mila a 28 mila euro per il 2014 non ci sono risorse a bilancio.

Si va verso una situazione preoccupante che vede tirare solo nella Valle dell'Adige con Muse e Mart. La provincia contribuisce con 12 mila euro.

La cassa rurale contribuisce per 1000 euro. Le risorse proprie sono 12 mila euro(?).

Le spese. Le spese sono per 60 mila euro al personale, 6mila/7mila imposte e tasse, spese di gestione 1000, 8 TFR. Spese per progetti straordinari 2 mila, nel 2011 erano 130 mila euro dovuto al progetto finanziato con fondazione Caritro. Per il 2014 non si può ancora pianificare.

Serata Porte Aperte all'Ecomuseo del Vanoi 2013: i numeri delle attività

Daniele Gubert ha presentato i numeri delle attività in termini di passaggi che i visitatori fanno nelle varie case e la partecipazione che si riscontra nella'attività. Ecco i numeri:

  • Casa del sentiero entografico 2000;
  • Pradi di Tognola che hanno avuto un apertura ridotta 600;
  • Pra de Madego 500;
  • Siega di Valzanca 1000;
  • Casa dell'Ecomuseo 2500;
  • Museo grande Guerra 1500;
  • Mulini di Ronco Cainari 500;
  • Arti e mestieri non è stata aperta;
  • Stana del Sacro 100.

Per quanto riguarda le case che dipendono dal raggiungimento di Ponte Stel è stata segnalata una non accessibilità degli stessi. E' auspicabile che venga aperta la strada al traffico veicolare fino al Ponte Stel in considerazione al fatto che dal prossimo anno non ci sarà con ogni probabilità la navetta che porta in zona. Una navetta che nel 2013 ha compiuto 2110 Km, meno de 2012. L'amministrazione comunale si è impegnata a risolvere il problema e anche i Parco ha accolto le osservazioni in Commissione per andare verso l'apertura della strada.

A novembre è stata fatta una verifica su unti passaggi la Casa dell'Ecomuseo a fuori stagione e precisamente a novembre. I passaggi comprendono anche l'uso che le varie associazioni e gruppi fanno della struttura. I passaggi stati 191 e in 31 casi si sono rivolti al punto info.

Ai vari corsi molti sui saperi di una volta hanno partecipato 427 persone.

Serata Porte Aperte all'Ecomuseo del Vanoi 2013: gli interventi e cosa si fa.

Il presidente dell'Ecomuseo Daniele Gubert illustra gli interventi che partono dal voler creare conoscenza della cultura e del territorio del Vanoi non perdendo ciò che è stato il passato. Questo si esplica anche nell'apertura dei siti sul territorio. Da segnalare poi la giornata del paesaggio che ci porta ad interrogarsi su cosa sia e su che tipo di paesaggio che vogliano avere.

Da segnalare le molte attività che si svolgo tra le quali mostre, corsi, e altri eventi che possono esser meglio compresi leggendo la brochure che li presenta.

Si è proposto agli alberghi del Primiero un tour etnografico alla cifra di 10 euro a turista.

Si è partecipato al festival dell'etnografia oltre al fatto che si partecipa alle reti degli ecomusei e altre realtà simili.

Si è partecipatio al bando della Fondazione Caritro: Il risveglio della cultura materiale in un area nascosta che 2014-2015. Esso ha portato a molti interventi.

Con la collaborazione della Cooperativa Resto il 31/07/2013 si è presentata domanda alla Fondazione Telecom di cui alla stato non si è avuta risposta. Il progetto prevede interventi sul sentiero etnografico. Risorse consistenti che allo stato non ci sono.

La vecchia chiesa di Caoria meriterebbe inoltre una sistemazione.

Le sedi dell'ecomuseo sono:

  1. Casa Ecomuseo;
  2. Casa Sentiero Etnografico;
  3. Museo della Guerra;
  4. Molini di Ronco;
  5. Stanza del Sacro.

Serata Porte Aperte all'Ecomuseo del Vanoi 2013: introduzione e Comunità

L'Ecomuseo del Vanoi ha voluto il 29 novembre una 2013 una Serata Porte Aperte per poter discutere liberamente di Ecomuseo e del suo futuro. L'ora che è stata scelta le 20.30 presso la Casa dell'Ecomuseo è stata scelta per incentivare la partecipazione delle persone ed è stata una mossa azzeccata: 37 persone. Molte dei partecipanti è impegnato nell'Ecomuseo o lo è stato: Cecco Maur. Andreina Stefani, Romina Bechis. Angelo Orsingher, Silvia Sicheri, Aranaldo Zortea altri ono stati nelle istituzioni ricadenti nell'ambito dell'Ecomuseo o lo sono ancora: Ettore Sartori, Beccalli Stefano, Renato Loss, Rattin Giovanni Caser Andrea, Andreina Stefani.

Daniele Gubert ha prima iniziato a mettere a fuoco l'Ecomuseo distruendo il bilancio sociale 2012 (in quanto non ancora stampato il 2013), ma lo stesso parlerà dell'ultimo anno. Un progetto quello del bilancio sociale che è partito con la collaborazione della Fondazione Caritro e la Rete degli Ecomusei che vuole andare oltre le cifre e poter descrivere anche le relazioni che l'Ecomuseo stringe e l'attività che svolge.

Cecco Mauro entra sul tema della Rete degli Ecomusei alla quale fanno parte gli ecomusei trentino con un ruolo di segreteria della rete per il trentino. C'è poi a livello più ampio la partecipazione a Mondi Locali. Altra collaborazione importati col Museo degli usi costumi per quanto riguarda il discorso del sentiero etnografico.

Daniele Gubert riprende la parola per descrivere le persone dell'Ecomuseo in primis dai soci. 239 persone che pagano 10 euro a testa. Il direttivo è formato da 7 persone e conta su 20 volontari tra i soci.

Tra collaborazioni e dipendenti ci sono 7 persone che lavorano per l'Ecomuseo:

  1. Silvia Trevisan (a tempo indeterminato part-time);
  2. Federica Micheli(collaboratrice a progetto per la quale da fine anno non ci saranno i soldi);
  3. Manuela; (collaboratrice stagionale);
  4. Alice; (collaboratrice stagionale);
  5. Michela (collaboratrice stagionale);
  6. Adriana Stefani (collaboratrice);
  7. Giacomo (collaboratore stagionale);

Gli stakeholders sono diversi e si ricordano solo i maggiori: Parco Paneveggio Pale di San Martino, Comune di Canal San Bovo.

lunedì 25 novembre 2013

Assemblea frazionale di Canal San Bovo tra campane interrate e intervento al capitello di Sompra

La sindaca poi apre il tema delle campane interrate che nella frazione toccherà Danoli e Lausen. A Lausen si è riusciti a risolvere i problemi sulla proprietà e ora si può sistemare l'entrata al paese. Tali campane sono seminterrate e spuntano dal terreno di 1,2 metri e hanno una capienza doppia delle altre. In tal modo viene migliorato l'arredo urbano e dovrebbero esserci meno immondizie in giro. Si è aspettato di vedere risolti alcuni problemi che si sono visti in altri comuni e che sono stati risolti.

Altro tema toccato dalla sindaca la sistemazione del capitello di Sompra per il quale la spesa ammonta a 23 mila euro più restauro e sul quale si è chiesto contributo. La risposta della Provincia è stata negativa e quindi lo stesso viene accantonato.

mercoledì 30 ottobre 2013

Assemblee di frazione: la popolazione aspetta la sindaca per l'appuntamento annuale

E' sempre interessante scambiare idee con la sindaca Mariuccia Cemin e la sua giunta e credo che pure loro trovino nell'incontro con la gente stimoli nuovi.

Quest'anno non ci sono state a norma dell'art.7 comma 1 dello Statuto del Comune di Canal San Bovo le assemblee di frazione per motivi organizzativi. Il primo una riorganizzazione dell'amministrazione vista la crisi interna subita nell'autunno 2012 con l'uscita dei dissidenti. Quest'anno poi ci sono state le elezioni provinciali che, per stessa ammissione delle sindaca e dal vicesindaco Stefano Beccalli, vietano alle amministrazioni pubbliche di fare assemblee che possano dare sfogo alla gente, in quanto possono incidere sul voto.

Mi è stato assicurato da entrambi che comunque le assemblee si faranno tenendo fede all'articolo della Statuto citato e che non c'è nessuna volontà di sottrarsi al confronto. Non ho però ancora ricevuto le date in cui si terranno le assemblee e vorrei fare una proposta in merito. Eviterei dicembre ove si pensa già al Natale e ci sono poche date utili. Proporrei di fare le assemblee a novembre per poter illustrare le cose fatte, ricevere consigli e domande della popolazione e avere un dibattito franco con la stessa.

Non ho dubbi che l'amministrazione comunale e la sindaca vorranno tenere fede alla promessa e allo Statuto e che le assemblee frazionali si faranno. Sarò ben lieto di pubblicizzare le date se mi verranno date lasciando il mio contatto pierlugi.fabbris@email.it per eventuale invio delle stesse.

venerdì 4 ottobre 2013

Entro l'11 ottobre 2013 è aperto il bando per il Servizio civile provinciale.

Entro l'11 ottobre 2013 si può partecipare al nuovo bando di Servizio civile provinciale "Un anno per Es.Ser.Ci.

Tale progetto intende coinvolgere 70 giovani in 22 progetti di Servizio Civile sul territorio provinciale. I progetti di servizio civile provinciale "Un anno per Es.Ser.Ci." hanno durata annuale e sono proposti da enti iscritti all'albo provinciale del servizio civile.

E' possibile presentare una sola domanda di partecipazione per un unico progetto di Servizio Civile, da scegliere tra quelli inseriti nel bando, pena l'esclusione. La domanda di partecipazione deve essere presentata direttamente all’ente che ha proposto il progetto - a mano, con raccomandata R/R o con P.E.C. Posta Elettronica Certificata e dovranno pervenire entro e non oltre la scadenza del bando (non farà fede il timbro postale)- entro e non oltre il 11 ottobre 2013 alle ore 14.00.

Possono partecipare ad "Un anno per Es.Ser.Ci.":

  • i cittadini italiani, senza distinzione di sesso che, alla data di presentazione della domanda, abbiano compiuto il diciottesimo e non compiuto il ventinovesimo anno di età (28 anni e 364 giorni);
  • gli stranieri in possesso di permesso di soggiorno valido o in fase di rinnovo e residenti in provincia di Trento da almeno due anni, senza distinzione di sesso che, alla data di presentazione della domanda, abbiano compiuto il diciottesimo e non compiuto il ventinovesimo anno di età;

in entrambi i casi in possesso di tutti gli altri requisiti richiesti dal bando.

Qui sotto potete trovare il materiale:

martedì 9 luglio 2013

Primarie: Mauro Gilmozzi al Crazy bar a Canal San Bovo

Il Crazy Bar, ex bar Mercato, a Canal San Bovo è stato il teatro ove è andata in scena la presentazione dell'aspirante candidato Presidente della Provincia Mauro Gilmozzi. Le primarie si avvicinano ed ecco che il 7 luglio 2013 alle ore 14.45, 15 minuti di ritardo sull'orario, arriva Mauro Gilmozzi assieme a Marco Depaoli e Lorenzo Dellai.

L'incontro è stato organizzato da Renato Loss ed è stato pubblicizzato verso alcune persone per SMS oppure con segnalazione dell'evento all'interno dell'account facebook UPT Primiero. Il messaggio però dell'incontro non deve esser un granché passato, visto che sebbene gli illustri ospiti, erano presenti circa venti persone. Tra le assenze si sono notate quelle di Andreina Stefani e Orsigher Annamaria che fanno parte del gruppo UPT all'interno della Comunità di Valle e sono di Canal San Bovo. A parte chi già nominato erano presenti Trotter Cristiano e Marco Zeni.

Renato Loss. Apre le dande Renato Loss che chiama tutti al voto e ad un voto convinto per Mauro Gilmozzi.

Marco Depaoli. Marco Depaoli parla della coalizione che è coesa e di come si siano accettate le primare anche se l'UPT voleva trovare un candidato comune evitandole.

Mauro Gilmozzi. Le primarie hanno senso se animano il territorio per far conoscere il progetto, senza con ciò arrivare a toni da guerra. Il programma è importante e il suo è possibile vederlo sul suo sito che è stato costruito tutto con risorse personali.

Nessuno ha la verità in tasca e bisogna lavorare assieme per progetti sul lavoro e la qualità della vita. Proponendo Ilaria Vescovi come candidato unitario, personalità esterna ai partiti, si voleva portare competenze e idee per il settore manifatturiero.

Non si può per Gilmozzi inoltre liquidare le esperienza Dellai parlando di cambiamento. L'UPT rimarrà inoltre il partito guida della coalizione per la storia diversa che può portare. Una storia fatta di aggregazione di culture politiche affine e di una rete territoriale ben costruita. Un partito guardato con interesse da molti movimenti.

Lorenzo Dellai prende la parola dopo che Renato Loss ne abbia tessuto le lodi e prende subito di petto il concetto della discontinuità. La discontinuità non può venire in modo credibile da assessori che hanno condiviso le responsabilità della giunta Dellai. Il Trentino non ha bisogno e non ne ha mai avuto bisogno dell'uomo della provvidenza.

E' un periodo difficile, di crisi, e bisogna dare un segnale forte come è già avvenuto nel 1998. Mauro Gilmozzi ha guidato l'assessorato ove si sono compiute le riforme tenendo sempre la barra dritta: una qualità utile in questo periodo di crisi. A lui inoltre si deve l'attuale sistema policentrico del trentino. Il solco sui muoversi è tracciato e su di esso si faranno le scelte. La stima esiste per gli altri candidati, ma Dellai, crede che Mauro Gilmozzi e invita a fare passaparola.

Le Comunità di Valle. Le Comunità di Valle solno la scelta giusta e sono un'occasione irripetibile. Le stesse vanno accompagnate con correttivi su alcuni settori come il ruolo dei comuni e l'eccessivo assemblearismo.

Terzo statuto. Il Terzo Statuto deve mantenere le competenze attuali e dare pienezza all'autonomia. Nello stesso va data una chiave più europea con la valorizzazione dell'Euregio.

Imprese. Le imprese ricettive e turistiche devono avere l'esenzione IRAP per gli investimenti nel settore. Gli investimenti in mobilità devono esser pubblici.

Mobilità. Il sogno è collegare tutte le valli del Trentino attraverso ferrovia. Il progetto Transdolomites lo si vede positivamente. Esistono inoltre fondi in tale settore anche a livello europeo.

I rapporti con gli alleati. I rapporti con gli alleati sono buoni.

sabato 15 giugno 2013

Consiglio provinciale di Trento a funzioni ridotte

Il Consiglio Provinciale di Trento è la base più alta della democrazia nella provincia omonima. Una provincia con poteri forti, ma che vede un consiglio debole. Un consiglio che vede la sua azione più legata alla giunta che ad una sua autonoma iniziativa.

Esistono disegni di legge anche meritevoli come il 222 a firma di Margherita Cogo che rimangono abbandonati in commissioni e mai verranno discussi.

Il problema è però l'attività ispettiva che dimostra un arretrato spaventoso arretrato almeno da ciò che è messo in luce su Cronache del Consiglio provinciale che risale perfino al 2009. Un arretrato questo di cui non si conoscono le motivazione, ma che è una lesione del diritto di conoscere dei consiglieri sopratutto di minoranza. L'interrogazione è lo strumento principe dell'attività ispettiva e spesso non trova risposta in tempi congrui che a volte seguono eventi che modificano la situazione iniziale che ha portato all'interrogazione.

Temi lunghi anche di 4 anni sono lesa informazione dei consiglieri e della cittadinanza sui temi che si volevano approfondire. A volte viene riproposto da altri consiglieri di altri gruppi in modo magari diverso e si ottiene risposta. Come viene scelta la tempistica di risposta? Come mai ripresentata da altri sul tema si ottiene risposta prima di quella antecedentemente presentata?

La riposta data in tempo congruo sarebbe un segno di attenzione verso i consiglieri, sopratutto di minoranza, e della cittadinanza. La trasparenza e l'informazione sono valori forti della democrazia e ne sono le basi su cui la stessa si può costruire. Come portare ad avere risposte in temi congrui? Come recuperare un ruolo forte del consiglio? Vedremo se una riflessione in tal senso verrà fatta.

mercoledì 12 giugno 2013

Le primarie del centrosinistra a rischio: una pugnalata all'elettorato

Le primarie del centrosinistra sembrano stiano andando in un fosco crinale. Previste per il 30 giugno non è detto che si terranno in tale data. Infatti l'UPT a chiesto di spostare il 114 luglio e farle a doppio turno nel caso nessun candidato raggiunga il 50%+1 dei votanti. Questo è condizione necessaria perchè l'UPT riconosca il risultato delle stesse e faccia partecipare il suo candidato Mauro Gilmozzi.

Questo però potrebbe far saltare tutto il format, per dirlo in termine televisivo, delle stesse e tutto può esser messo in considerazione. Anche la decisione del PD di partecipare con un solo candidato potrebbe non esser vista come coerente, in quanto con un doppio turno si poteva far partecipare tutti i candidati del PD essendo il primo turno una selezione dei due candidati migliori.

Il doppio turno potrebbe essere un regalo agli avversari sopratutto al Grisenti e al suo Progetto Trentino. Poi è difficile dire chi se ne avvantaggerà essendo tutti molto coperti e in qualche caso divisi.

A cosa servono i tempi supplementari verso le primarie? Non è all'occhio dell'elettore tollerabile quest'andazzo da supplementari per avvicinarsi alle primarie. Non si vede perchè si debba ancora aspettare che esigenze tecniche esiste o se sia questo un regalo all'UPT che si è mossa tardi col suo candidato Mauro Gilmozzi e alla quale si vuole garantire i tempi per esser competitiva.

Sembra però che i tempi supplementari, come paventato da qualche giornale, servano per trovare un candidato unitario. Un candidato unitario potrebbe ricompattare l'alleanza ma tradire l'elettore. Un elettore che vuole partecipare che vuole essere protagonista e non subire scelte altrui. Sarebbe tale caduta di stile del centrosinistra un perfetto autogol quello che se vuole vincere non deve fare. Certo è che il voto di Pergine e altri segnali devono fare riflettere: gli elettori non sono fessi e vogliono risposte. Attualmente è difficile sapere chi saprà darle.

venerdì 31 maggio 2013

La Lega Nord risponde al gran rifiuto di Grisenti attraverso Alessandro Savoi

Apprendo con stupore le dichiarazioni apparse oggi sui quotidiani locali con cui il signor Silvano Grisenti, capo carismatico della nuova formazione politica Progetto Trentino, il cui programma è stato presentato sabato scorso a Riva del Garda, afferma che non intende fare alcuna alleanza con il centro destra trentino, rappresentato principalmente da Lega Nord e PDL. Stupore perché tale nuova formazione politica, con il suo relativo progetto si dichiara alternativa all'attuale centro sinistra autonomista che ormai da tanti anni governa la nostra provincia di Trento. Infatti il programma che ha presentato è esattamente quello proposto dal candidato presidente Divina cinque anni fa e sui temi cari alla Lega Nord sui quale si è battuta e si batte da ormai tantissimi anni (comunità di valle, ICEF, priorità ai trentini, ospedali periferici, eccetera).Stupore perché lo sanno anche i meno addetti ai lavori, che l’attuale centro sinistra autonomista li si può finalmente mettere nell'angolo e all'opposizione solo se ci si presenta all'elettorato trentino con una grande coalizione che quindi gioco forza deve comprendere le forze storiche del centro destra trentino (Lega Nord, PDL, Civica, eccetera).Pensare come ritiene il signor Grisenti di fare a meno di queste forze e di poter comunque ritenere di poter vincere le elezioni di ottobre è autentica follia.Piaccia o non piaccia al signor Grisenti, il blocco (il cui progetto è già in fase avanzata) composto da Lega Nord, PDL (in cui speriamo finiscano le fratture interne che fanno male in primis a loro, ma nel complesso penalizzano pesantemente il centro destra), Civica Eccher e autonomisti non più favorevoli a governare con la sinistra, vale almeno (in difetto) il 20% dei voti dei trentini, e quindi è evidente a tutti che senza tali voti, la riconferma dell'attuale maggioranza provinciale è ampiamente e drammaticamente scontata. Ribadisco quanto già espresso nei giorni scorsi, e cioè che questo blocco, che indica come possibile candidato presidente la figura di Maurizio Fugatti è pienamente disponibile a sedersi al tavolo con Progetto Trentino e altre forze che intendono contrapporsi all'attuale maggioranza e se ci si ritrova sul programma (e su questo mi sembra non ci dovrebbe essere alcun problema) è altresì disposto a fare uno o anche più passi indietro se si riesce a individuare un candidato presidente condiviso da tutte le forze di questa grande coalizione. Auspico di cuore che questa straordinaria concreta possibilità di poter finalmente voltare pagina anche in Trentino, da troppi anni governato dalle stesse forze politiche, vada a buon fine e non sia destinato alla sconfitta solo per pregiudizi ideologici, personalismi, presunzione o arroganza di qualcuno.La Lega Nord, con onestà e lealtà è pronta per la battaglia di ottobre per un Trentino diverso, più libero, migliore.

Alessandro Savoi

Presidente Lega Nord Trentino

domenica 19 maggio 2013

Fuori i programmi per le provinciali non i Pinocchio di turno

E' desolante leggere l'appello di Franco Panizza e Ugo Rossi che lanciano un appello forte e preccupato, riportato sul sito del Patt e che chiedendo di scegliere le modalità di selezione del candidato a Presidente della provincia della di Terento del 2013. E per giunta si dice che si deve fare presto perchè mentre le forze della coalizione le «imprese chiudono» e l’economia «è in una situazione di emergenza». Si rilanciano poi le primarie in modo tale che «siano poi i cittadini nelle primarie a stabilire chi sarà il coordinatore della coalizione».

Uno strumento le primarie che al leader Patt Ugo Rossi che le vede anche nel caso Alberto Pacher ritiri la suo no a candidadare. Ma non è il solo che è convertito alle primarie tanto che Franco Panizza lancia questo segnale «Su Pergine alla segretaria Flavia Fontana dico che se non si è arrivati a un candidato unitario del centrosinistra autonomista è per il fatto che l’Upt si è tirato indietro sulle primarie…».

Il tempo come lo stesso Ugo Rossi sta per scadere e si dovrebbero tenere tra il 16 e il 23 giugno, in quanto a luglio è impensabile. Togliendo poi agosto che in impossibile perchè francamente la gente non seguirebbe le stesse poi si arriverebbe troppo a ridosso delle elezioni.

La lezione presa da Bersani sembra non aver insegnato nulla e cioè che va bene il leader ma la gente vuole sentir parlare di altro. La gente vuole sentire a parlare dei problemi suoi, dell'economia, di come rende più rispondente la pubblica amministrazione e vuole concretezza.

Sui programmi. Sebbene la destra in questo momento sembra latitare sopratutto sul tema delle provinciale e i programmi la sinistra non ne esce con una bella figura. Si sente parlare a sinistra di molti nomi di laboratori che si stanno costruendo di leader che sembrano caduti da Marte, ma nulla di concreto.

Il Patt fa questa proposta ad un PD che è lacerato da divisioni interne. Luca Zeni ha creato un laboratorio suo esistono poi tante candidature Alessandro Olivi, Borgonovo Re e tanti nomi anche della cosiddetta "società civile".

L'UPT poi vede la perdita di persone e contendersi l'elettorato con Progetto Trentino di Silvano Grisenti che è fuoriuscito proprio da quel mondo.

Il gran rifiuto di Pacher. In questo contesto fa eco il gran rifiuto alla ricandidatura di Alberto Pacher che da reggente della Presidenza della Provincia di Trento poteva candidarsi per il ruolo di Presidente della Provincia. Un rifiuto il suo fatto per tempo, almeno un anno fa, constatando che non c'erano le condizioni per la sua candidatura. Condizioni non personali ma politiche che non sono state risolte e che sembra non si vogliano risolvere.

Vorrei ricordare ai politici che parlano sempre di nomi ed alleanze che il cittadino non vota per mandare questo o quello a governare come se fosse un gioco di società delle figurine panini. Il cittadino vuole un progetto, conoscere le cose che si ritiene portare avanti e come si ritiene di risolvere i problemi che ci sono e che futuro si vuole dare al territorio.

Se interessasse solo la figura che è si importante che sia autorevole allora basterebbe prendere il Pinocchio dei Collodi e votarlo. L'elettorato è più maturo e ha più possibilità di informazione e si vede ciò che è possibile fare e ciò che non lo è. Speriamo che le questioni politiche prima fra tutte il programma e poi il resto vengano toccate e non si parli solo di persone. E' finito quel tempo e se il PD, PATT, UPT non lo capiscono in fretta potrebbero risvegliarsi dal sogno per trovarsi nel loro peggiore incubo: la vittoria di una destra. L'unica fortuna è che forse la destra è per il momento immobile.

domenica 21 aprile 2013

Sevizio piccoli paesi e scelta personale

E' noto oramai a tutti della crisi che attraversa l'Italia e i piccoli paesi che spesso non fanno notizia sui giornali. Paesi i nostri dove tenere un servizio aperto spesso costa molta fatica e spesso porta a scelte dolorose. E' questo che emerge nella lettera scritta da Consiglio di Amministrazione dei soci della Cooperativa che da 120 anni grantisce un servizio commerciale importante nei nostri paesi.

La crisi commerciale. E' evidente che non si può limitare la libertà personale, ma i dati parlano chiaro dall'esercizio 2012 il risultato operativo è crollato da 42719 ad un -12269 e questo dimostra come i margini si assottigliano anche in connessione di abbassamento dei prezzi dovuto alla crisi in modo da tenere i volumi. Volumi che però si vedono in contrazione che dimostrano come clienti e i soci spesso si rivolgano altrove per vari motivi, magari anche per prezzi minori.

E' ora per di una riflessione perchè con tale andamento vista anche la perdita che il 2012 147525 e un futuro non roseo non si possa che richiamare tutti ad una riflessione. Una riflessione che urge e non può aspettare 5-10 anni quando magari ci si piange addosso per un servizio che non c'è più e non è più possibile salvare.

La partecipazione alla vita della società. Altro dato preoccupante di riflessione è la scarsa partecipazione dei soci all'assemblea della società se ciò non porta buoni omaggio o simili. Eppure l'assemblea è il giusto momento dove fare proposte per risollevare la società e eventualmente chiedere cambiamenti per andare incontro ai soci. E' troppo semplice votare coi i piedi andando verso le grandi strutture che mai in Vanoi verranno e non dire la propria all'interno degli organi societari. E' una battaglia tra piccolo e grande impari e che si può vincere solo con l'aiuto dei soci e la loro fedeltà sicuri che non si voglia poi rimpiangere il servizio dopo.

Non si tratta qui di obbligare nessuno a fare ciò che non vuole ma tutti ad un senso di responsabilità per poter scegliere il futuro di una società da 120 anni nel nostro e che si spera i soci trovino ancora utile.

giovedì 18 aprile 2013

Riflessioni sulla non uscita del Sole 24 Ore di oggi

Oggi il sole 24 ore non uscirà e nemmeno il sito sarà aggiornato come nota del CDR e vorrei parlare da ex abbonato e da lettore oramai saltuario di tale giornale.

L'usabilità. Un giornale che ho apprezzato per i temi trattati e per la competenza di chi scriveva un po' meno per l'usabilità. Il formato grande è un retaggio del passato che al giorno d'oggi non regge più ancora meno dopo l'avvento del digitale.

Un formato di carta che risulta poco maneggevole e che spesso quando si apre porta ad occupare molto spazio e che anzi potrebbe essere un ponte se di piccolo formato tra la carta e il digitale per chi non ha ancora dimestichezza con il nuovo strumento.

Se guardiamo al digitale spesso non è all'altezza delle aspettative perchè se vuole catturare il lettore deve poter avere contenuti ricchi condivisibili, scaricabili magari in PDF tutti o solo alcuni. E poter costruire base per la condivisione. Si deve poter dire che il digitale è pronto per sostituire il fisico, ma per chi vuole il fisico c'è ancora.

La politica abbonamenti. Io sono un abbonato pentito del cartaceo perchè ricevendolo per posta per almeno una settimana non era arrivato o arrivava tramite parenti a cui era stato portato, sebbene l'indirizzo era giusto. Visto che le Poste Italiane non davano garanzia che ciò non potessi ripetere ho cancellato lo stesso chiedendo indietro le copie non sfruttate.

Mi era stato proposto di farmi l'abbonamento in edicola, ma cavolo e se poi in edicola ci vado poco? E se cambio zona. Non era quello che cercavo.

Ci sarebbe il digitale ma dovrebbe esser più flessibile e più fruibile. Deve esser possibile acquistare una copia e fare un abbonamento più lungo e poi si deve poter aver massima versatilità per poter utilizzarlo anche per una discussione con facilità di discussione della parte che si vuole.

Conclusioni. Non è quindi la qualità contenuti, ma la fruibilità degli stessi che va premiata. Capisco che i giornalisti e tutti i lavoratori del gruppo siano incavolati perchè non vedono cambiamenti e la dirigenza con i bonus.

Certo è che questo sciopero, in una giornata che poteva esser cruciale per le istituzioni del nostro paese e per il paese stesso, non porta a migliorare l'immagine di un giornale che in campo economico è stato al top in Italia. Se il piano per un miglioramento porta ad una ristrutturazione va fatta per rendere migliore la sua situazione reddituale. Bisogna dire alle persone che alcuni campi non hanno più senso di esistere e che in qualche caso bisogna riconvertire professionalmente anche il personale. Speriamo solo che gli azionisti vogliano investire e se gli stessi non vogliono non c'è nulla da fare.

venerdì 8 marzo 2013

Io faro nella nebbia

Il Presidente della Repubblica a risposta ai giornalisti sul suo ruolo e del fatto che lui è il faro ha fatto capire quanto difficile. Sebbene lui terrà fede alla sua carica e ai compiti ad essa assegnata ha parlato delle difficoltà che ci sono e che non si posso nascondere. Un faro il Presidente nella nebbia degli assetti usciti dalle urne.

Bersani dalla direzione del PD, la quale è stata seguita da 2.134.760 attraverso YodemTV, per una diretta di 8 ore di discussioni. Non ha nascosto che il suo compito è arduo ma rivendica per se l'onore e l'onere di fare la proposta. Una proposta la sua che necessariamente deve esser fatta a tutto il parlamento avendo si la maggioranza alla Camera senza però avere la maggioranza al Senato.

La chiusura al PDL. Dopo la campagna elettorale in cui si chiudeva alla collaborazione col PDL addirittura con toni come smacchiamo il giaguaro si tiene ora fede a quelle parole. Questo dopo aver lavorato per un anno sotto il governo Monti. Facendo ciò però si toglie la possibilità di collaborazione con la coalizione con più senatori dopo PD al Senato.

L'impraticabilità della collaborazione con Monti. La collaborazione è impraticabile perchè non darebbe governabilità per i risultati scarsi. Non basterebbe a garantire la maggioranza al Senato.

Una fiducia o collaborazione col Movimento 5 stelle. La fiducia ad un governo PD da parte del M5S è staa esclusa da Beppe Grillo leader del Movimento. In tal senso lo stesso a rilanciato proponendo un governo del Movimento 5 stelle. Proposta credo irricevibile da tutti gli altri.

La collaborazione ci potrebbe esser sul modello siciliano di Rosario Crocetta, ma il governo deve poter nascere e questo sta nelle valutazione del nostro Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Un governo di minoranza. Bersani quando salirà al colle chiederà a Giorgio Napolitano per poter formare un governo di minoranza. Un governo questo che dovrebbe vedere al senato la non presenza di parte dei parlamentari in caso astensione in quanto sarebbe calcolato come negativo in tale camera. La vedo molto dura.

Verso Monti ha poco da sperare in quanto visto che oltre ai pochi voti che porterebbero hanno già detto che piuttosto di governo di minoranza meglio il voto.

Col Movimento 5 stelle sembra arduo e solo su leggi gradite allo stesso riceverebbero voto e mai la fiducia.

Il PDL credo che non possa dargli una mano e non perchè non voglia ma perchè Bersani almeno nei termini di una fiducia ad un governo che molti chiamano governissimo. Si è escluso di guardare a quest'area da parte di Bersani che ha rifiutato l'aiuto proveniente da Silvio Berlusconi.

Un governo tecnico non lo vedo possibile perchè in tal senso il Presidente della Repubblica condannerebbe ad una legislatura tecnica sconfessando gli elettori. Sarebbe un tradimento più forte che non un'accordo tra le forze in campo. Nessun governo tecnico o del presidente sarebbe agli occhi degli elettori non legittimato e verrebbe visto come tradire l'art.1 comma 2 della Costituzione: La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

Certo è che forse Napolitano dovrebbe esser costretto dalle contingenze tenere conto del voto degli italiani in modo labile. Un compito quello del Presidente Napolitano, che forse pregustava la fine del settennato, mai così difficile e che qualsiasi decisione prenderà andrà bene. Monti parla di elezioni ma credo che Napolitano farà tutto per evitarle. Se almeno le forze politiche avessero almeno metà del suo senso di responsabilità.

Certo se prima o dopo l'estate presto si tornerà a votare e lì si misurerà la serietà delle forze e non solo se sono stati coerenti a non partecipare a governi altrui, ma se hanno almeno ne hanno la possibilità qualcosa che gli elettori hanno ritenuto importante. Alla gente non interessa se il governo è PD o di che colore ti vota se gli fai ottenere qualcosa dal programma. Ovvio se il governo è del tuo colore hai tanta forza in Parlamento e fai poco non va bene devi ottenere tutto o quasi.

Che punti propone Bersani per il suo governo di minoranza? Se si propone un governo di minoranza, ovvio che pure questo durerà poco, si deve aver in mente cosa si fare e per cosa si chiede la fiducia al governo.

Nel proporre un governo di minoranza ha mostrato umiltà Pierluigi Bersani e vorrei, prima di elencare i punti non sviscerarli per fare ciò c'è tempo e non posso fidarmi di tre slogan che li declinano, dedicare alle parole di Bersani un momento in modo che si possa capire direttamente da lui l'animo con cui si accinge ad andare al capo dello Stato e in Parlamento:

Cara elettrice, caro elettore,

il risultato elettorale ha fatto emergere con chiarezza quanto forti siano le ripercussioni della crisi più grave dal dopoguerra a oggi e quanto perentoria sia la richiesta di cambiamento.

Le primarie aperte per la premiership, con oltre tre milioni di votanti, e le primarie per la scelta dei parlamentari che hanno eletto moltissimi giovani e donne sono state il tentativo di dare una risposta nel segno della partecipazione, del civismo e del rinnovamento.

Il centrosinistra non ha ottenuto alle elezioni la possibilità di formare da solo il governo del Paese, ma è maggioranza assoluta alla Camera e relativa al Senato.

Tocca dunque a noi la responsabilità di fare una proposta che sia all’altezza delle aspettative dei cittadini.

Per questa ragione proponiamo un programma di governo basato su otto punti che qualifichino e chiariscano il senso del cambiamento che vogliamo per l'Italia. Proposte di fronte alle quali ciascuno si assumerà la responsabilità di dire un sì o un no davanti al paese.

Sono progetti sui quali è bene che vi sia un pubblico dibattito, alla luce del sole ed è utile il contributo e la partecipazione di tutti. Allegato a questa lettera vi è la descrizione del primo provvedimento. Altri ne seguiranno. Vi chiedo di leggere le proposte, discuterle, commentarle, diffonderle, sostenerle e se lo ritenete opportuno contribuire a migliorarle con i vostri suggerimenti.

Vi chiedo di essere parte attiva del dibattito su queste proposte per un governo del cambiamento all'altezza della crisi sociale e politica che l'Italia sta attraversando. ll primo tema riguarda l’onestà, pubblica e privata. E’ il primo passo da fare: la ricostruzione dell’Italia onesta che tutti desideriamo, con norme più dure contro ogni forma di corruzione, il falso in bilancio e l’autoriciclaggio.

Ecco qui un Bersani che parla ai suoi elettori e spiega la situazione un senso di realismo e di responsabilità che si deve apprezzare. Un Bersani che alla luce del sole vuole trovare i sostegni ad un governo di minoranza aperto a tutti sui temi che lui ha presentato.

Ecco i punti che lui intende realizzare:

  1. fuori dalla gabbia dell'austerità;
  2. misure urgenti sul fronte sociale del lavoro;
  3. riforma della politica e della vita pubblica;
  4. voltare pagina sulla giustizia e l’equità;
  5. legge sui conflitti di interesse, sull’incandidabilità l’ineleggibilità e sui doppi incarichi;
  6. economia verde e sviluppo sostenibile;
  7. diritti;
  8. istruzione e ricerca;

venerdì 15 febbraio 2013

Sicurezza secondo il PD

La sicurezza secondo il PD è molto diversa da quella applicata dal centrodestra e si basa su tre direttrici che voglio qui presentare.

Un sistema integrato di sicurezza. Il sistema integrato della sicurezza deve partire dalla cooperazione internazionale nel mantenimento della pace questo rispettando le tradizioni locali. In tal senso va compiuto nei stati ove si opera un attività di intelligenze per neutralizzare i rischi per la sicurezza.

La sicurezza però si costruisce anche all'interno con politiche di inclusione e di apertura prevedendo che sia garantito la possibilità di praticare il culto a chiunque chiedendo a chi vuole integrarsi il rispetto delle regole.

Serve poi una collaborazione maggiore tra i paesi oltre che un utilizzo maggiore dell'Europol per combattere la criminalità organizzata. E' necessario inoltre prevedere un controllo doganale più preminente alle frontiere dell'Unione Europea per evitare traffici illeciti.

L'Italia deve le decisione assunte a livello europeo in modo da rendere la cooperazione al terrorismo efficace.

Bisogna riconoscere un diritto alla sicurezza che va garantito dai vari livelli di governo con lo stato che cura la sicurezza con gli enti locali che fanno la loro parte sul decoro dell'ambiente e l'incolumità delle persone. Questo deve esser garantito in modo uniforme sul territorio. Va incentivata la collaborazione dei cittadini.

Vanno inoltre definiti i compiti legislativi in merito alla polizia lasciando l'ordine e sicurezza pubblica allo stato mentre la polizia amministrativa alla regione. Con l'intesa dell'ANCI e della Conferenza Stato-Regioni si deve varare un regolamento quadro della polizia locale su cui innestare la regolamentazione locale.

Gli Enti locali devono collaborare con l'azienda sanitaria per evitare l'abuso di alcool e sostanze stupefacenti sopratutto da parte dei minorenni. Va inoltre contrastato il bullismo.

Va prevista una legislazione di contrasto della prostituzione adeguata in modo da stroncare tale fenomeno che causa degrado nelle città sopratutto metropolitane.

Anche i campi nomadi presenti sopratutto nelle città metropolitane sono fonte di degrado e per gli stessi va previsto un percorso verso la stanzialità e la scolarità con la possibilità di concessione della cittadinanza. Vanno creati campi di transito per chi rifiuta programmi di integrazione con patto con gli occupanti.

Uno nuovo sistema di sicurezza per l'italia. La sicurezza deve esser garantita da forze dell'ordine competenti di cui siano definite le competenze evitando sovrapposizione tra corpo di polizia ed esercito. Vanno riorganizzate poi nel senso di gestire in modo comune ciò che può esser condiviso. Va inoltre prevista la democratizzazione dell'esercito prevedendo la contrattazione collettiva. Si deve assumere con concorso il personale delle forze di polizia evitando il passaggio automatico dall'esercito e polizia. Vanno riviste le piante organiche secondo i fabbisogno e liberate risorse dai compiti amministrativi e contabili facendoli rientrare tra il personale civile.

Va inoltre tutelato l'onore delle forze dell'ordine prevedendo la procedibilità d'ufficio del reato di offesa a pubblico ufficiale. Serve però un riconoscimento maggiore con paghe adeguate e con un riconoscimento sociale adeguato alla funzione che svolgono.

Legalità e certezza della pena. Sebbene è encomiabile il lavoro svolto dalle forze dell'ordine si deve stroncare le mafie sul piano del riciclaggio del denaro per evitare l'entrata nell'economia legale. Va potenziata l'agenzia di gestione dei patrimoni sequestrati e potenziato il controllo su tutti i trasferimento di denaro, immobili, attività commerciali. Vanno inoltre controllati anche gli appaltatori e subappaltatori e i cantieri dei vari appalti per controllarne il rispetto delle regole.

Le direttive europee di contrasto alla criminalità organizzata, inoltre vanno recepite per creare spazio giuridico antimafia europeo.

La certezza della pena è un altro punto da tenere ben presente altrimenti tutto si vanifica. Vanno creati moderni istituti carcerari per dare ai detenuti una vita dignitosa. I benefici penitenziari devono essere studiati evitando sovrapposizione. Nel caso dei detenuti tossicodipendenti va previsto un percorso alternativo di recupero il solo che possa affrontare il loro problema.

Sicurezza come diritto di libertà

Mappa del programma