venerdì 1 gennaio 2021

Nascite in crescita nel 2020 in Provincia di Belluno. Ultimi nati del 2020 e primi nati del 2021.

Sebastiano ultimo nato  Ospedale Belluno 2020 Matilde prima nata Ospedale Belluno 2021Ginevra prima nata Ospedale Feltre 2021

             Sebastiano                                          Matilde                                   Ginevra     


Belluno/Feltre. Alle 6.29 di questa mattina, all’ospedale di Belluno, è venuta alla luce Matilde, la prima bambina nata nel 2021 in Ulss Dolomiti. I genitori abitano a Longarone.

 All’ospedale di Feltre la prima nata è stata Ginevra (di Valdobbiadene) alle 7.28.

 Il 2020 si è chiuso con la nascita di Sebastiano (di Caerano San Marco) alle 12.30 del 31 dicembre 2020 all’ospedale di Feltre. All’ospedale di Belluno l’ultima nata è stata Aurora (di Longarone), alle 13.24 del 30 dicembre.

 Il 2020 si chiude con un trend di numero di nuovi nati in crescita (609 nuovi nati a Belluno, circa 760 a Feltre).


Il contesto. "Nonostante il calo delle nascite a livello nazionale, il dato registrato a livello locale è decisamente in controtendenza (a Belluno +2,8%). I nuovi nati nel 2020 sono stati 609 rispetto ai 590 del 2019", spiega il Direttore della Ostetricia e Ginecologia di Belluno Fabio Tandurella.

"Un risultato che porta un messaggio positivo in un periodo così complesso a causa della pandemia e che fa ben sperare per la nostra provincia, già di suo appesantita da problemi di spopolamento e invecchiamento.

 Hanno contribuito gli elevati livelli di assistenza ai parti garantiti dall’ efficiente lavoro di equipe multidisciplinare che coinvolge professionalità diverse quali ginecologi, pediatri, ostetriche, infermiere, anestesisti, puericultrici e operatori sanitari di vario genere.

 Il punto di forza per entrambi i punti nascita è la strutturazione di un percorso comune che parte dalla presa in carico e continua con il supporto alle neo mamme che vivono un momento delicato e di fragilità.

Alle mamme è stata garantita una nascita il più possibile naturale, la presenza del papà in sala parto e il bimbo in camera con la mamma in regime di rooming-ing per favorire l allattamento al seno. 

I  punti nascita non hanno mai cessato di essere vicini alle neo-mamme durante il lockdown, organizzando  corsi a distanza di accompagnamento al parto, in risposta anche ai tanti dubbi e domande generate dall'ansia dettata dalla pandemia. 

 Un Grazie alla dedizione del gruppo delle ostetriche che oltre all’aspetto professionale curano il rapporto umano, ricordando che Il parto non è un atto medico ma il momento più intenso della vita di coppia .

Grazie anche ad Anestesisti , pediatri e ginecologi che collaborano attivamente a questo percorso molto apprezzato dalle coppie», conclude Tandurella.

Parlare male dell'anno che si sta concludendo è fin troppo facile!

 Per questo abbiamo cercato, in questo momento in cui inevitabilmente si devono fare bilanci, di concentrarci su ciò che di positivo è avvenuto in questo periodo critico.

Siamo orgogliosi di essere riusciti a mantenere stabile, rispetto allo scorso anno,  il numero dei bambini nati nel nostro punto nascita, considerato il trend in continuo calo che si registra su tutto il territorio nazionale.

 La necessità di limitare il più possibile gli accessi alla nostra U.O., ci ha permesso di sperimentare  modalità alternative di vicinanza con le donne. Con questi nuovi mezzi di comunicazione abbiamo nel tempo preso una certa dimestichezza e ne abbiamo tratto soddisfazione in termini di adesione e apprezzamento da parte delle pazienti, soprattutto gravide.

 Già da marzo di quest'anno abbiamo organizzato incontri a cadenza settimanale attraverso la piattaforma Meet, rivolto a tutte le gravide seguite nei nostri ambulatori, allo scopo di aggiornarle sulle modalità organizzative che si stavano mettendo in atto in risposta alla diffusione del Corona Virus. Il nostro intento era quello di far sì che le donne ricevessero informazioni chiare, precise e coerenti con il nostro modello organizzativo, al fine di consentir loro scelte consapevoli. Si voleva evitare che il panico che si stava facendo strada nella popolazione, poco vantaggioso, lasciasse il posto ad una più ragionevole preoccupazione, inevitabile per il momento storico che si stava vivendo.

Nel periodo estivo, con i favori della bella stagione e di un periodo di tregua della pandemia,  abbiamo organizzato i corsi di preparazione al parto in piccoli gruppi, all'aperto. E' stata una bella esperienza, molto apprezzata dalle donne, che sentivano la necessità di incontri tra pari, vis a vis, per condividere emozioni, dubbi, preoccupazioni.

Fin dall'inizio della pandemia ci siamo spesi per mantenere il più possibile l'integrità del percorso nascita, senza naturalmente perdere di vista l'attenzione alla massima sicurezza di mamma e bambino. Partendo dalla consapevolezza che la gravidanza e il parto non sono semplicemente  un evento biologico, ma  rappresentano un'esperienza unica ed irripetibile per la coppia, il mantenimento per quanto possibile dell'integrità della triade madre-padre-neonato, ha rappresentato da subito un nostro obiettivo prioritario. Siamo riusciti a garantire costantemente la presenza dei papà durante il travaglio ed il parto, anche a fronte di positività per Covid della mamma.

In presenza di tampone Covid negativo, poi, abbiamo mantenuto il libero accesso diurno per i papà durante tutta la degenza della propria compagna. Questo approccio ci ha permesso di mantenere i nostri standard  per quanto riguarda i tassi  dell'allattamento materno, la cui promozione e sostegno rappresentano da anni uno dei nostri principali cavalli di battaglia, e forti delle indicazioni fornite dalle più autorevoli società scientifiche, abbiamo incoraggiato l'allattamento materno anche nelle donne Covid positive, con grande soddisfazione nostra e ancor più delle mamme.

Anche le indicazioni aziendali di impedire l'accesso al reparto di degenza di visitatori diversi dal marito/partner, che  inizialmente erano state viste come un vincolo pesante, successivamente si sono trasformate in opportunità: l'assenza di confusione e dell'abituale ressa negli orari di visita, ha permesso alla coppia di godere  appieno dell'intimità del momento, lontani da intrusioni  e di vivere, almeno per i pochi giorni di degenza, l'esperienza della nascita del proprio bambino come nucleo familiare in senso stretto.

 Quello che noi  abbiamo fatto è solo una goccia nell'oceano, ma se non l'avessimo fatto l'oceano avrebbe una goccia in meno, parafrasando  Madre Teresa di Calcutta." raccontano il direttore della Ginecologia e Ostetricia di Feltre Laura Favretti e la caposala Elda Cengia.

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