L'Italia come altri paesi Europei e del mondo è ancora all'interno dell'epidemia da Covid-19 e ancora oggi non si vede la luce in fine al tunnel. Proprio oggi è allo studio un nuovo DPCM ed è anche il giorno in cui la giunta provincia di Trento fa retromarcia sull'ordinanza precedente che voleva esser meno restrittiva del precedente DPCM.
Al futuro dopo il Covid-19 sembra ancora nessuno ci pensi anche se da qualche mese un consigliere provinciale del PD, Luca Zeni, aveva proposto gli Stati Generali per scegliere la rotta e per condividere la scelta delle azioni per affrontare e ripartire dopo il Covid-19. Su questa sua proposta gli abbiamo proposto alcune domande.
Stati generali del Trentino questo Lei propone a Fugatti, non sarebbe però ciò il fallimento della politica? Non comprendo la domanda. Soltanto una concezione distorta ed autoritaria della politica può vedere una contrapposizione tra dialogo e decisioni. Soprattutto nei momenti di profondo cambiamento, nei momenti nei quali una comunità deve scegliere una strada da percorrere, la politica ha il dovere di muoversi con trasparenza, apertura, confronto. La politica dovrebbe unire la capacità di proposta, con una funzione di guida, alla capacità di confronto, in modo da condividere in maniera ampia le scelte che dovranno essere compiute.
Interventi tempestivi chiedono gli operatori, le famiglie, i cittadini; non sarebbe la convocazione degli Stati generali foriero di ritardi di intervento? Al contrario. Più le scelte sono approfondire e consapevoli, più sono solide e capaci di produrre risultati. Vi sono stati alcuni interventi - sia a livello nazionale che provinciale - basati sul sostegno emergenziale, di supporto immediato di fronte alla crisi dovuta al lockdown, con supporto al reddito e al lavoro, e questi dovevano essere più tempestivi possibile. Ma ora si tratta di decidere, di fronte ad una crisi epocale, come investire centinaia di milioni provenienti dallo Stato e dall'Europa. Risorse che non dimentichiamo andranno in gran parte restituite, quindi sono a debito. Per questo devono assolutamente essere utilizzate per creare sviluppo, non distribuite a pioggia in maniera generica: anche se a tassi quasi nulli, quelle risorse andranno restituite dai nostri figli, per cui vanno utilizzate in maniera lungimirante.
Personalmente ritengo che si sia sprecato parecchio tempo, perché sono diverse settimane che sappiamo esserci queste risorse, ma non si è discusso di come investirle. Sono le idee a fare la differenza, si dovrebbe partire da lì, invece si è spesso in attesa di sapere quanti soldi arriveranno, senza approfondire su come utilizzarli.
Come si giustificherebbero la politica e le istituzioni verso i cittadini dopo la richiesta della supplenza degli stessi alla stesse? Non capisco la domanda, che mi pare mal posta. Il termine politica deriva da polis; la politica è città, comunità. Immaginare istituzioni che si muovono senza trasparenza e confronto significa avere una concezione autoritaria della società. .
Se i cittadini suppliscono alle carenze della politica e delle istituzioni, a che serve il contraddittorio maggioranza e opposizione? Non si giustifica in tal modo la democrazia diretta?Democrazia non significa "in base al principio di maggioranza, una parte è delegata a comandare decidendo in segreto". Il nostro ordinamento si basa su un delicato equilibrio e bilanciamento di poteri e funzioni. L'opposizione politica ha un ruolo di controllo e proposta, la maggioranza politica ha la responsabilità di decidere nel rispetto delle regole e con trasparenza.
Chiedere, per le grandi scelte di impostazione, che ci sia un percorso dialogico, di confronto, non c'entra nulla con la democrazia diretta, ma riguarda il rapporto tra istituzioni e comunità, e richiama la responsabilità di compiere scelte consapevoli, che devono poi essere adottate dagli organi competenti: il bilancio dal parlamento (il consiglio provinciale: per questo siamo stati tanto duri quando nella recente legge di assestamento sono stati inseriti 353 milioni in un fondo di riserva, quindi alla discrezione della giunta provinciale, invece che nei diversi capitoli di bilancio), i documenti di proposta di bilancio e gli atti esecutivi dalla giunta provinciale.
Quali idee per ripartire dopo il Covid-19 anche in Trentino? Rimando al sito www.lucazeni.it e agli interventi nel corso delle sedute del consiglio provinciale, che si possono scaricare sul sito del consiglio stesso, dove si possono trovare riflessioni e proposte, sia sulla gestione del covid in sanità, sia sull'economia.
Al futuro dopo il Covid-19 sembra ancora nessuno ci pensi anche se da qualche mese un consigliere provinciale del PD, Luca Zeni, aveva proposto gli Stati Generali per scegliere la rotta e per condividere la scelta delle azioni per affrontare e ripartire dopo il Covid-19. Su questa sua proposta gli abbiamo proposto alcune domande.
Stati generali del Trentino questo Lei propone a Fugatti, non sarebbe però ciò il fallimento della politica? Non comprendo la domanda. Soltanto una concezione distorta ed autoritaria della politica può vedere una contrapposizione tra dialogo e decisioni. Soprattutto nei momenti di profondo cambiamento, nei momenti nei quali una comunità deve scegliere una strada da percorrere, la politica ha il dovere di muoversi con trasparenza, apertura, confronto. La politica dovrebbe unire la capacità di proposta, con una funzione di guida, alla capacità di confronto, in modo da condividere in maniera ampia le scelte che dovranno essere compiute.
Interventi tempestivi chiedono gli operatori, le famiglie, i cittadini; non sarebbe la convocazione degli Stati generali foriero di ritardi di intervento? Al contrario. Più le scelte sono approfondire e consapevoli, più sono solide e capaci di produrre risultati. Vi sono stati alcuni interventi - sia a livello nazionale che provinciale - basati sul sostegno emergenziale, di supporto immediato di fronte alla crisi dovuta al lockdown, con supporto al reddito e al lavoro, e questi dovevano essere più tempestivi possibile. Ma ora si tratta di decidere, di fronte ad una crisi epocale, come investire centinaia di milioni provenienti dallo Stato e dall'Europa. Risorse che non dimentichiamo andranno in gran parte restituite, quindi sono a debito. Per questo devono assolutamente essere utilizzate per creare sviluppo, non distribuite a pioggia in maniera generica: anche se a tassi quasi nulli, quelle risorse andranno restituite dai nostri figli, per cui vanno utilizzate in maniera lungimirante.
Personalmente ritengo che si sia sprecato parecchio tempo, perché sono diverse settimane che sappiamo esserci queste risorse, ma non si è discusso di come investirle. Sono le idee a fare la differenza, si dovrebbe partire da lì, invece si è spesso in attesa di sapere quanti soldi arriveranno, senza approfondire su come utilizzarli.
Come si giustificherebbero la politica e le istituzioni verso i cittadini dopo la richiesta della supplenza degli stessi alla stesse? Non capisco la domanda, che mi pare mal posta. Il termine politica deriva da polis; la politica è città, comunità. Immaginare istituzioni che si muovono senza trasparenza e confronto significa avere una concezione autoritaria della società. .
Se i cittadini suppliscono alle carenze della politica e delle istituzioni, a che serve il contraddittorio maggioranza e opposizione? Non si giustifica in tal modo la democrazia diretta?Democrazia non significa "in base al principio di maggioranza, una parte è delegata a comandare decidendo in segreto". Il nostro ordinamento si basa su un delicato equilibrio e bilanciamento di poteri e funzioni. L'opposizione politica ha un ruolo di controllo e proposta, la maggioranza politica ha la responsabilità di decidere nel rispetto delle regole e con trasparenza.
Chiedere, per le grandi scelte di impostazione, che ci sia un percorso dialogico, di confronto, non c'entra nulla con la democrazia diretta, ma riguarda il rapporto tra istituzioni e comunità, e richiama la responsabilità di compiere scelte consapevoli, che devono poi essere adottate dagli organi competenti: il bilancio dal parlamento (il consiglio provinciale: per questo siamo stati tanto duri quando nella recente legge di assestamento sono stati inseriti 353 milioni in un fondo di riserva, quindi alla discrezione della giunta provinciale, invece che nei diversi capitoli di bilancio), i documenti di proposta di bilancio e gli atti esecutivi dalla giunta provinciale.
Quali idee per ripartire dopo il Covid-19 anche in Trentino? Rimando al sito www.lucazeni.it e agli interventi nel corso delle sedute del consiglio provinciale, che si possono scaricare sul sito del consiglio stesso, dove si possono trovare riflessioni e proposte, sia sulla gestione del covid in sanità, sia sull'economia.
Nessun commento:
Posta un commento