Belluno. Oltre il COVID. All’ospedale San Martino di Belluno sono garantite le prestazioni ambulatoriali prioritarizzate come U (urgenza) e B (10 giorni), sia come prime visite specialistiche che di controllo, l’attività in ambito materno-infantile ed oncologico oltre che l’attività chirurgica in urgenza e per gli interventi indifferibili in considerazione del quadro clinico dei pazienti, in particolare nell’ambito della chirurgia oncologica.
Inoltre, continuano le attività di emergenza proprie dell’HUB provinciale come l’attività di emodinamica e di stroke unit per il trattamento degli ictus.
Nel mese di marzo, ad esempio, sono state effettuate 62 prestazioni di emodinamica. Le persone ricoverate in stroke unit per ictus al San Martino a marzo sono state 17; a 4 di queste è stata effettuata la trombolisi.
SOLO UNA PARTE dell’ospedale di Belluno è stata dedicata alla cura delle persone con COVID, in virtù delle alte specializzazioni come le Malattie Infettive e l’ampliamento dei posto di in Terapia intensiva allestito in brevissimo tempo per far fronte all’emergenza. Ma il San Martino non si occupa solo di COVID. Continuano le attività possibili, come nel resto degli ospedali della provincia e dell’intero Veneto, secondo la rimodulazione attuata per poter concentrare gli sforzi sull’emergenza.
9 aprile, ad esempio, le persone ricoverate al San Martino erano 167 di cui 117 in degenze ordinarie (NO Covid).Nel mese di marzo, inoltre, sono nati ben 50 bambini.
Tante anche le iniziative in telemedicina messe in atto dai servizi per il monitoraggio a distanza dei pazienti, come quelle della Diabetologia o della terapia del dolore di Belluno ad esempio, e per il contatto con le persone in carico come le attività online della Ostetricia e Ginecologia a favore delle future e neo mamme.
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