FELTRE. L’ipersensibilità verso veleno di imenotteri è una allergopatia che può avere come conseguenza reazioni anafilattiche fatali. La immunoterapia con veleno di imenottero (VIT) è l’unico trattamento in grado di prevenire reazioni allergiche potenzialmente fatali e va considerata come terapia salvavita. Considerando l’attuale fase di criticità legata all’emergenza COVID-19, la UOSD di Allergologia ha fatto una valutazione su ogni paziente sottoposto a trattamento immunoterapico, individuando quelli che devono proseguire la terapia di mantenimento senza modificare gli intervalli di somministrazione e quelli che possono allungare gli intervalli e/o andare incontro a momentanea sospensione.
E’ stata ritenuta necessaria la regolare prosecuzione del trattamento immunoterapico nelle seguenti categorie di pazienti:
- pazienti con livelli elevati di triptasi basale e/o disordini clonali mastocitari (marker di massima gravità);
- pazienti in terapia da meno di 5 anni;
- pazienti in trattamento da più di 5 anni, con dosaggio di mantenimento aumentato in quanto non sufficientemente protetti dal dosaggio “standard” di 100 mcg. di veleno.
Un’attenta valutazione è stata fatta anche per i pazienti che non rientrano nelle sopracitate categorie, ma che sono a rischio lavorativo o particolarmente esposti come ad esempio giardinieri o apicoltori.
Una volta stabilito quali pazienti dovevano continuare la VIT, questi sono stati informati telefonicamente.
I pazienti con nuova e/o sospetta diagnosi di allergia a veleno di imenotteri saranno valutati entro tempi brevi per verificare ed eventualmente confermare il sospetto diagnostico e dotare il paziente di adeguata terapia d’emergenza.
Nessun commento:
Posta un commento