Il mese di marzo si sta chiudendo un mese che ha visto fermarsi l'Italia per l'emergenza coronavirus con l'intento di frenare il contagio ed è tempo di alcune considerazioni.
In Veneto i contagiati aumentano ancora anche se con una velocità minore con qualche provincia che presenta andamenti in crescita e altri in stabilità, Verona e Padova vedono ancora un percorso ascendente.
Verona e Padova sono anche le zone che contano all'incirca la metà dei casi positivi contando entrambi all'incirca 2000 casi sui quasi 8500 del Veneto.
Il miglioramento per quando riguarda i contagi, anche se ancora non c'è una diminuzione dei positivi, ma la crescita rallenta si può apprezzare meglio dall'andamento della variazione dell'aumento dei positivi. L'andamento dei positivi mostra dei picchi seguiti da rallentamento dei contagi. Questo andamento si nota dal 14 marzo fino al 26 marzo. Dopo tale data si nota un rallentamento dei contagiati per poi avere due gg di sostanziale stabilità per poi tornare a diminuire.
Un andamento rallentato che fa scendere da quasi 600 casi del 26 marzo agli attuali (dati di ieri circa 400 casi). E' da notare che prima c'è stato un calo importante poi rimasto sostanzialmente stabile per poi il 29 marzo riprende con un calo più dolce, segno che il ritorno normalità è lento, ma sembra iniziato non essendoci stato al momento nessun ritorno di fiamma sui dati.
Il quadro della situazione del contagio può esser completamente rappresentata da un ultimo dato, non per importanza è quello relativo alle persone positive e che sono venute a contatto con persone positive che devono rimanere in isolamento fiduciario. Il dato sebbene non si possa definire basso si mantiene sostanzialmente da due gg sulle 200000 unità. Questo dato è da precisare anche per i positivi, per la provincia di Padova non fa, non contiene i dati di Vo' che è un cluster monitorato a parte. Si nota però che in tutte zone tranne Verona un andamento stazionario segno che le misure messe in campo (dalla politica dei tamponi, le restrizioni alla circolazione, il stare a casa) stanno dando risultati. Al momento comunque non si può ancora dire quando si potrà riaprire i nostri paesi e le nostre città rendendole vive; ma la strada percorsa è quella giusta. Non è il momento però di abbassare l'attenzione e attenersi alle indicazioni delle autorità perchè ancora, visti i numeri ancora alti e sebbene in rallentamento, non è ancora finita.
Nessun commento:
Posta un commento