Si sente spesso in Tv parlare su quando il picco verrà raggiunto e si parla di settimane alcune due, altri fanno altre previsioni. Una cosa si può dire con certezza guardando i dati almeno per la provincia di Belluno, ma estendibile anche altrove, il picco non è stato ancora raggiunto.
I positivi aumentano, come si può percepire dalla curva ciò anche al fatto, sottolineato da Zaia nella conferenza stampa di ieri, che molte persone senza una reale necessità non rimango a casa. Ciò porta lo stesso governato del Veneto, Luca Zaia, a varare misure più restrittive.
Nella provincia di Belluno che attualmente tra le province venete presenta numeri più contenuti raggiunge quasi i 200 contagi (195) e il trend è ancora in crescita. Una nota positiva in tale scenario la si può trovare nella costante e bassa incidenza dei casi gravi che si attestano su uno valore strisciante di 5 casi, mentre non si sono avuti nuovi morti che permangono 5.
I numeri però che danno maggior mente conto dell'epidemia nella provincia di Belluno sono i pazienti meno gravi ricoverati in area non critica che arrivano a 50 pazienti, in crescita, mostrando come il decorso lento della malattia in caso di ricovero lieve ma anche grave diventa un impegno gravoso per la sanità. Ciò è visibile anche dal basso livello anche se crescente quota di dismessi.
Altro dato interessante, anche se in leggero calo a quota 910 è quello delle persone in isolamento fiduciario e sorveglianza attiva che da il segno per ogni positivo ricoverato ce ne sono altri che presentano sintomi lievi o anche nessuno ma che essendo stato stato a contatto con persone positive devo sottostare a questo regime. Il calo è dovuto al passaggio del tempo e la fine dell'isolamento per alcune persone, ma comunque il numero permane alto anche grazie all'opera di tamponamento che tocca quota 2879 tamponi e ciò è ulteriore prova che il contagio è ancora molto presente.
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