Dopo l'incontro nel Primiero, dove i giovani di Ronco in particolare sollecitarono attenzione, gli assessori Giulia (assessore all’agricoltura, foreste,caccia e pesca) e Mario Tonina (assessore urbanistica, ambiente e cooperazione con funzioni di Vicepresidente) sono tornati il 21 gennaio in zona, precisamente a Ronco nel Vanoi. La scelta di Ronco non è stata casuale, non sono per le sollecitazione dei giovani di quel paese, ma sopratutto perchè tale paese vede nella Carta di Pericolosità molte (se non tutte) le sue zone in P4.
A molti la dicitura P4 può dire nulla o molto poco, ma tale dicitura segnala il grado massimo di penalità sulla Carta di Pericolosità che permette pochi interventi nessuna trasformazione di fabbricati che non siano già case. Non appare quindi strano che il teatro del paese, sebbene non enorme, sia stato riempito come nelle grandi occasioni, sebbene il tema tecnico; in quanto la tematica tocca chiunque viva nel paese sopratutto visto che le carte di pericolosità indicano cosa si può fare su un fabbricato e sono in fase di discussione e approvazione.
Mario Tonina ha salutato i presenti sottolineando che l'impegno preso è stato rispettato anche in considerazione delle numerose persone presenti che sottolineano come il tema sia sentito. Ovviamente il tema era tecnico e ha lasciato la parola ai tecnici della Provincia di Trento: Mauro Zambotto responsabile del servizio geologico e Turella Angiola responsabile dell'urbanistica.
Zambotto ha fatto una prima panoramica sullo stato dell'arte dei rischi, che hanno visto chiudere la SP79 dopo la frazione di Ronco nel Vanoi, per movimenti franosi che sono presenti anche in altre zone. Ha fatto capire anche visto l'estensione delle frane come non sia proponibile un intervento risolutivo. E' poi passato ad illustrare come si perviene alle carte di pericolosità, previste dalle legge provinciale della Provincia di Trento 9/20011, le quali sostituiranno le previsioni delle del PGUAP. L'intento che si persegue con tali carte è arrivare ad una segnalazione univoca di rischio. Illustrando le varie tecniche di rilievi radar e Interferometria per pervenire ad una miglior panoramica del territorio. Ha messo in luce come le frane della zona si muovono di 3-4 cm all'anno senza con ciò poter tenere ancora conto degli eventi della tempesta Vaia dell'ottobre 2018. Lo stesso informa che la zona in questione si trova in zona che presenta deformazione gravativa in presenza di lasta morta che rende difficile se non impossibile un intervento risolutivo. Sebbene ci siano stati altri eventi non hanno portato a nuove aggravare la situazione, ma non per questo non si devo tenere in considerazione gli scenari futuri. La carta di pericolosita per gli eventi franosi, sebbene non esista allo stato pericolo per la vita umana, deve tenere in conto i danni agli immobili che possono esserci nella vita media di 100 anni anche per evitare di dover poi la Provincia di Trento di dover risarcire.
Turella approfondisce proprio tale aspetto parlando proprio dei vari stadi di pericolosità e in particolare della P4 che è la penalità maggiore prevista e che si applica alla zona. Per quanto riguarda le infrastrutture, bonifiche possono esser fatte previo studio geologico. Per quanto riguarda invece l'edilizia è previsto il recupero senza incremento volumetrico e senza cambio di destinazione. Può essere prevista la demolizione e ricostruzione solo su autorizzazione della Provincia Autonoma di Trento. Le nuove nuovi costruzioni sono vietate, sebbene non è vietato il recupero e la ristrutturazione senza però ampliamenti e cambi d'uso. Entro febbraio si chiuderà la parte d'ascolto col parere delle autonomie locali per poi arrivare arrivare all'approvazione dello strumento in breve periodo, prevedendo delle verifiche e aggiornamenti annuali. Questo strumento è inoltre una base per piani di evacuazione locali, comunali anche se allo stato non c'è necessità di evacuare. Le carta di pericolosità e visibile e interrogabile anche per stati sul sito della protezione civile e sul sito del servizio urbanistica.
Il dibattito è seguito dopo l'illustrazione della comunità di Ronco da parte di Rattin Bortolo e delle attività di giovani che si sono insediate nella zona che a portato a 138 abitanti la frazione e dei progetti che il comune porta avanti per ristrutturare il bar vecchia scuola. Si è messo anche in luce come si intenda tenere legata la comunità e come una certa ricettività anche apprezzata da stranieri si stia portando avanti e come, la carte di pericolosità vieti di usare alcuni stabili che sarebbe in tal senso preziosi. L'assessora Zanotelli Giulia ha apprezzato tale intervento che va nella visione che pure negli stati della montagna era stata condivisa. Si prevedono investimenti in agricolura e nel prossimo PSR si nuove risorse per nuove aziende e investimenti. Importante in tal senso al protocollo di Peio con la Cooperazione. Anche da Mario Tonina si è apprezzato la presentazione di Rattin Bortolo che denota attaccamento al territorio e che è felice in tal senso onorare l'impegno preso un anno fa di rivedersi. Lo stesso ha battuto la stessa strada dell'assessora precedente del protocollo di Pejo con la Cooperazione Trentina. che è sempre stata nei 130 anni, sebbene abbia qualche problema da risolvere che rende difficoltosa la risposta. Cooperazione e Autonomia sono le basi che vengono sempre tirate in ballo come forze propulsive del territorio sia nello sviluppo che nella soluzione dei probemi. In ambito dell'Autonomia voluta da Degasperi con l'accordo Degasperi Gruber si è voluto segnalare la responsabilità con cui è stata gestita e che le carte di pericolosità vanno in tale solco che a visto aggiornamenti sia nel 1966, 1985 imparando a gestire sempre meglio.
Dal pubblico si è tornati, come aveva fatto Bortolo Rattin sulle strutture che attualmente non sono abitative, ad esempio fienili, ed è stato ribadito dai tecnici che se non si è in parte già abitazione non si potrà chiedere il cambio d'uso. Alcuni sottolineano che drenaggi ad hoc dovrebbero esser fatti. Da parte dell'architetta Turella è stato messo in luce che molto è stato fatto, ma vanno valutate le priorità. Si è fatto anche riferimento però che le attività svolte sono cambiate e che e ciò portata a più rischi danni e che le carte anno. In merito alle frane Zambotto ha messo in luce che un intervento risolutivo si è provato su un altra zone trentina ma senza soluzione dopo avere messo tanti soldi, sollevando nella persona che ha posto la questione di intervenire la replica che qui è qui. E' stato anche per alcuni lo sfogo per alcune dimenticanze nei servizi, che non ho verificato, ma che nella serata erano fuori luogo.
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