La campagna referendaria sta per concludersi e i cittadini voteranno al referendum confermativo della riforma della costituzione, riforma Boschi, il 4 dicembre. Non sempre i dibattiti hanno messo in chiaro tutti gli aspetti della riforma, a volte infatti sono stati parziali e a volte invece si è scaduti dichiarando il referendum su Renzi.
Il 28 ottobre 2016 alla sala Negrelli della Comunità di Valle di Primiero si è svolta un incontro sull'Autonomia organizzato dal PATT con presenti Marco Toffol (Segretario di zona del PATT), Lorenzo Baratter (consigliere provinciale PATT), Gianni Bellotto (sindaco di Imer) e il Nicola Fioretti (sindaco Aldeno). Una serata partecipata visto il numeroso pubblico.
Non poteva mancare oltre ai temi della revisione statutaria uno spazio dedicato all'appuntamento referendario concentrandosi sui temi più legati alla nostra autonomia motivando in tal modo il si. E' stato proprio il sindaco di Aldeno, Nicola Fioretti, ad introdurre la riforma costituzionale. Dopo aver messo in luce come si siano modificati molti articoli (una quartina) e fatto riferimento per sommi capi al superamento del bicameralismo perfetto a pochi altri aspetti si è concretato sugli articoli che più interessano la Regione e le Province Autonome di Trento e Bolzano.
L'art. 116 novellato della Costituzione descrive, come lo stesso Nicola Fioretti, descrive un impianto delle autonomie a geometria variabile in quanto prevede che le Regioni possano chiedere competenze ulteriori limitatamente agli aspetti indicati dal comma terza se alcune condizione poste dall'art. 119 novellato della Costituzione tra le quali è previsto l'equilibro di bilancio.
Il comma terzo non tocca le competenze attuali della Regione Trentino Alto Adige e mette dei principi di espansione della autonomia delle Regioni sopratutto ordinarie. Vengono inoltre cristallizzate le competenze dell'Autonomia della Regione Trentino Alto Adige e delle Provincie autonome di Trento e Bolzano chiedendo per la modifica delle competenze regionali l'intensa. Lorenzo Baratter torna sul tema dell'intesa, la quale semplifica la revisione dello statuto d'Autonomia sopratutto facendo presente che il clima romano non è favorevole al Trentino.
Effettivamente l'art. 117 novellato della Costituzione come anche fatto presente dai relatori semplifica l'individuazione delle competenze delle Regioni e dello Stato togliendo le competenze concorrenti mantenendo però al comma 4 il principio di supremazia dello Stato su materie anche non esclusive dello stesso in caso lo richieda l'unità giuridica della repubblica ovvero la tutela dell'interesse nazionale. Le Regioni e Province di Trento e Bolzano comunque vengono coinvolte, attraverso il comma 5 dell'art. 117 novellato della costituzione, sulle decisioni attinenti alla normativa europea e di sua attuazione, per le materie di competenza, prevedendo in caso di inadempimento il potere sostitutivo dello Stato.
Altro tema portato nella serata per quanto riguarda il tema referendario attiene all'art. 57 novellato della Costituzione il quale prevede che sia composto da 95 senatori in rappresentanza delle istituzioni territoriali e 5 nominati dal Capo dello Stato. I primi rimangono in carica fino alla decadenza dal ruolo ricoperto che da accesso al senato, mentre i senatori nominati dal Presidente della repubblica rimangono in carica 7 anni. I senatori rappresentanti delle Regioni e delle Province autonome di Trento e Bolzano vengono eletti in modo proporzionale tra i suoi componenti con la riserva di un sindaco. La Regione Autonoma Trentino Alto Adige vedrebbe 6 senatori dei quali 3 eletti tra i sindaci. Un dubbio salito dal pubblico è se non sia a questo punto per la provincia di Trento deciso che il sindaco di Trento Alessandro Andreatta a rappresentare il Trentino nella quota dei sindaco e ciò a fatto storcere a qualcuno il naso. Il sindaco di Aldeno, Nicola Fioretti, ha fatto presente che ci sarebbe un elezione sebbene di secondo livello la persona eletta non è meno rappresentativa e contesta ciò.
Esiste però un problema anche nella composizione a mio avviso più grave ed a ciò si avviene se si mette assieme l'articolo della costituzione novellato sulla composizione del Senato e l'art. 28 dello Statuto d'Autonomia del Trentino Alto Adige nella versione in vigore. Tale articolo inserisce l'incompatibilità tra consigliere provinciale e regionale e parlamentare. Essendo la riforma già in vigore in caso di nuove elezioni senza esser arrivati ad un intesa è difficile che i consiglieri provinciali e regionali possano diventare senatori in quanto decadendo dalla carica che da la possibilità di esser votati decadrebbero da senatore. Non si può a mio avviso ritenere che la legge costituzionale entri e modifichi lo statuto in modo automatico tant'è che nel 2001 quando venne modificato l'art. 117 fu previsto all'art. 10 legge costituzionale 3/2001 che si potessero esercitare le competenze aggiuntive. Credo che per la sua natura di legge costituzionale che da un autonomia speciale lo statuto non possa esser modificato per quanto riguarda l'art. 28 in modo automatico.
Per questi motivi ulteriori motivazioni inerenti alla previsione di numerosi procedimenti legislativi che posso esser visti prelevando il testo di riforma qui, oppure nel libro dedicato di Zagrebelsky dedicato e cercherò anche domani di illustrare mi sento di invitare a votare no.
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