Nel 2009 il Consiglio Provinciale di Trento approvò la legge provinciale 29 ottobre 2009 n.12 per il superamento dei campi di sosta per arrivare a garantire delle condizioni migliori a sinti/rom che si trovano sul nostro territorio. Tale legge divide i sinti/rom tra stanziali e non prevedendo interventi diversi.
La legge. I primi presenti da almeno 10 anni hanno diritto a delle aree di comunità in cui c'è un capostipite sorveglia sul rispetto delle regole e quindi guarda anche che i doveri che ci si assume vengano rispettati. Tutti contribuiscono alle spese della comunità di cui fanno parte a cui viene data un area recintata di da 500 mq a 2000 mq che presenta i servizi primari. Non è solo previsto tali interventi residenziali o non solo di tale ambito, ma è previsto che c'è un aiuto nella ricerca del lavoro (anche socialmente utile, disoccupazione) e anche un avviamento alla scolarità. Un tratto che va inoltre segnalato dalla legge tutela tali minoranze promuovendone la cultura, l'ascolto istituzionale e il mantenimento anche degli antichi lavori.
I sinti/rom nomadi non entrano nelle comunità ma nei campi di transito nei quali posso rimanere al massimo 15 gg e ove vengono comunque garantiti i servizi primari.
La attuale situazione. Una legge quella presentata che può esser visionata nei suoi 14 articoli all'indirizzo fornito e che ha il merito di mettere almeno a parole fine ad una situazione intollerabile e che punta all'integrazione, ma che allo stato non è allo stato incisiva.
Il superamento dei campi non è ancora avvenuto, in quanto non è stato a 6 anni oramai di distanza ancora approvato il piano provinciale delle aree di comunità, anche se almeno per il Comune di Rovereto ci sono stati incontri tecnici tra Comune e Provincia di Trento come confermato dalla Responsabile Ufficio Promozione Sociale del Comune Alda Maria Bianchi.
Allo stato quindi rimane in vigore la normativa precedente la legge provinciale 15/1985. In merito ai campi di sosta di cui a Rovereto ne esiste uno, sul quale sono stati lavori da poco, ospita 60 persone di etnia sinta di cittadinanza italiana nate a Rovereto Nord. Tale campo deve rispettare il regolamento di gestione dello stesso, il quale disciplina di civile convivenze, e sul cui rispetto c'è il controllo della Polizia Municipale.
L'integrazione è possibile ma ha bisogno di tempo come quest'esempio, di persone già presente sul territorio ma di etnia diversa, dimostra e richiede anche una progettazione della stessa per evitare situazioni spiacevoli e rifiuto delle persone che si vorrebbe integrare. A 6 anni si è potuto notare che ancor oggi si rimane nei campi sosta sebbene si voleva superarli, come giusto che sia, perché l'integrazione si costruisce e non si cala da un giorno all'altro.
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