Gli italiani hanno sempre aspirato alla casa, ma non sempre è stato possibile sopratutto per le classi sociali più disagiate averne una. Nel vari decenni appaiato all'emergenza abitativa sopratutto nei grandi centro c'è stata una pratica del rinvio da parte dei vari governi del problemi con la proroga sfratti che quest'anno si è interrotta. A tale situazione si è sommato un fenomeno nuovo che è preoccupante che vede l'occupazioni abusive sottrarre delle casa i proprietari legittimi sfruttando le ferie o anche piccoli periodi di assenza.
Si affronterà il tema casa attraverso la visione di Federproprietà, una delle associazioni dei proprietari, grazie alla disponibilità del suo presidente l'on. Massimo Anderson; dopo la lettera a Renzi inviata a "Il giornale" del 19 dicembre 2014.
Le occupazioni abusive. Al problema delle occupazioni abusive di abitazioni pubbliche e private sembra purtroppo che la Magistratura sia incline a non dedicare la dovuta attenzione quale fenomeno ormai dilagante e spesso associato a ben organizzate attività di racket; a tale atteggiamento fa riscontro una diffusa inerzia degli enti gestori del patrimonio pubblico (in primis Comuni ed IACP comunque denominati) che, per vari motivi non ultimo una sorta di acquiescenza dovuta a preoccupazioni di politica locale e localistica, sembrano preferire la via più semplice: ignorare il fenomeno specie se su larga scala. Trovare un rimedio non è semplice, ma si potrebbe pensare anzitutto ad un rafforzamento dell’esplicazione della vigilanza da parte degli organismi sovraordinati agli enti predetti, ma anche ad un diretto intervento delle autorità giudiziarie antimafia.
Emergenza abitativa e agevolazioni fiscali all'edilizia popolare. Le proposte di Federproprietà in favore di una ripresa della programmazione degli interventi di edilizia sociale, sorretta da opportune risorse pubbliche ed agevolazioni fiscali, partono sempre dal principio che detti interventi non siano come spesso per il passato a pioggia, ma siano mirati attraverso un’attenta analisi dei fabbisogni, tant'è che – si può dire – non passa giorno che Federproprietà non richiami il Ministero delle infrastrutture a ripristinare il funzionamento dell’Osservatorio nazionale della condizione abitativa istituito dal legislatore del 1998 e attivo soltanto per un brevissimo periodo.
Fisco locale non oppressivo e risorse ai comuni e l'IMIS Trentina 3. In tema di imposizione locale, Federproprietà è favorevole all'accorpamento in un’unica imposta comunale, come, per la verità, alcune forze politiche ed ora anche il Governo sembrano orientate a perseguire anzitutto in funzione della semplificazione a favore dei cittadini (come l'IMIS trentina) ma anche per garantire l’invarianza del gettito fiscale quale sancita dalle norme in vigore. Dovrebbero fare eccezione soltanto le quote a carico degli utenti per l’erogazione di alcuni servizi (acqua, rifiuti, ecc.) affidati ad un gestore sulla base di un preciso piano industriale (business master plan), sotto l’efficace ed effettivo controllo degli enti locali.
Recupero aree degradate e riutilizzo dei fabbricati. Più volte Federproprietà è intervenuta, anche in sede di audizioni parlamentari, a riaffermare l’utilità – ai fini di assicurare un’effettiva qualità della vita nelle città – di interventi di recupero pesante (comprese demolizioni e ricostruzioni come avviene ormai per le periferie di tutta Europa) ben progettati; tuttavia essi debbono risultare compatibili con gli assetti urbani attuali, quali definiti anche dagli standard urbanistico-edilizi, dal momento che è giusto evitare di consumare altro suolo, ma è sicuramente più giusto non cementificare porzioni di città ancora libere dall'edificazione. E che non si tratti di una semplice ipotesi di scuola è dimostrato dalla circostanza che, in sede di tavolo di concertazione di cui alla legge n. 9/2007, una proposta in tal senso, avanzata con audace sofisma da qualcuno fin troppo sollecito di probabili risparmi sul costo delle aree per l’e.r.p., fu bocciata per il tempestivo intervento dei rappresentanti di Federproprietà, invece più consapevoli dei veri valori delle città.
Interesse del proprietario a veder pagare affitto e affittuari in difficoltà. Il diritto dei proprietari di abitazioni private ad ottenere il pagamento dei canoni di locazione è evidentemente di primario interesse per le associazioni della categoria (senza dimenticare che le tendenza a non affittare è spesso dovuta proprio al timore che nel tempo non siano soddisfatte le obbligazioni da tale diritto derivanti), cosicchè Federproprietà ha più volte sollecitato l’introduzione di una disposizione di carattere generale che sancisca la garanzia di una pubblica autorità (a partire dal Comune in cui si trova l’abitazione locata) per il relativo pagamento, specie in caso di particolare disagio economico del conduttore.
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