La riorganizzazione della sanità trentina a portato malumori in molte zone della Provincia di Trento facendo mobilitare la società civile e le associazione di volontaria e questo è successo anche per l'ospedale di Cavalese. A Cavalese però a differenza di altre zone come la Valsugana non ha visto la mobilitazione delle istituzioni.
La Comunità di Valle di Fiemme, come spiega il presidente Raffaele Zancanella, non ritiene di dover agire "motu proprio" in quanto non ci sono elementi che posso far presagire che la Giunta Provinciale e il suo Presidente abbia intenzione di disattendere il protocollo di intesa siglato il 09 ottobre 2013; sebbene la società civile faccia bene a tenere alta l'attenzione sul tema sanità.
L'impegno preso dall'allora assessore alla sanità Ugo Rossi, al politico di riferimento dr. Mauro Gilmozzi, al dirgente della Azienda Sanitaria Proviciale dr. Luciano Flor, i raprappresentati delle Comunità locali non prevedono un ridimensionamento del nosocomio; bensì un migliroamento, ampliamento riqualficazione secondo un disegno delineato non rivolto a livello locale
Lo stesso attuale assessore ai lavori pubblici Gilmozzi ha illustrato davanti ad una folta partecipazione di amministratori delle Valli Fiemme, Cembra, Fassa il progetto di realizzazione ex novo dell'ospedale avendo la ristrutturazione costi analoghi. Il costo dell'opera è stta quantificata in 35 milioni di euro che l'assessore Gilmozzi risorse che verranno reperite con la revisione del programma dei lavori pubblici della PAT. Anche per tali rassicurazioni da parte dell'asessore ai lavori pubblici non fanno presagire alla COmunità di Valle una volontà di rimangiarsi la parola data da parte della Giunta Provinciale.
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