La Provincia di Trento è spesso intervenuta nel campo immobiliare garantendo alloggi sociali alle fasce più bisognose della società.
L'ultima operazione è stata messa in campo attraverso il Fondo Housing Sociale (cui la Pat partecipa con 8 milioni di euro) acquisendo il Lotto 2 del complesso Corti Fiorite (Trento) per realizzare 76 alloggi a canone moderato ad un costo, a detta del conigliere M5S Filippo Degasperi, del 30% più alto del previsto. Tale operazione porta a riconoscere alle ditte artigiane solo il 36% delle loro spettanze; mentre sarà interamente soddisfatto il credito vantato dalle banche extraprovinciali. Con un interrogazione immediata il consigliere chiese se la Giunta abbia avallato l'iniziativa, con quali criteri, e se non ritenga opportuno vietare operazioni con società che non si impegnino ad accordare integralmente quanto dovuto ai fornitori, specie se si tratta di ditte locali.
L'assessore Daldoss affermò che la Giunta non è competente ad approvare l'operazione partecipando la PAT alla governance del fondo con funzioni esclusivamente consultive in merito a possibili conflitti di interesse. Non trova riscontro che il costo degli alloggi sarebbe superiore al 30% rispetto alle ipotesi inizialmente previste. In termini generali, le operazioni che la SCR compie sul mercato avvengono in un contesto di regole chiare e definite. Il 60% di questo fondo è di cassa depositi e prestiti che sulla redditività del fondo è molto intransigente. Per il resto, sulle attività che si svolgono sul territorio occorre tener conto che la società si trova a verificare operazioni che sono largamente superiori a quelle che di fatto potrà chiudere, perché le difficoltà del settore immobiliare sono sotto gli occhi di tutti. Si tratta di contemperare questa situazione con le esigenze di non avere grandi perdite per chi ha fatto un investimento.
In fase di replica Desaperi conferma le sue preoccupazioni visto anche che con Itea Spa si spendeva meno.
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