La viabilità del Trentino Orientale è stata una delle protagoniste della seduta del Consiglio Provinciale di Trento del 27 maggio 2014 e questo grazie alla mozione 104/XV presentata da Marino Simoni di Progetto Trentino che chiedeva la messa in sicurezza della Sp 78 del Tesino.
In sede di trattazione di tale mozione è stata trattata anche la mozione 109/XV presentata da Maurizio Fugatti Lega Nord e in merito la questione annosa della realizzazione della variante sulla Sp78 e del collegamento attraverso tunnel tra Caoria e Val di Fiemme.
In sede di esposizione della Mozione 104/XV Marino Simoni ha messo in luce come essa sia il principale collegamento stradale tra tesino e la Valsugana e come la stessa stia scivolando verso valle e mostra continue crepe a causa dei movimenti del sottostante terreno sabbioso. Si chiede quindi un impegno della Giunta per valutare le problematiche geologiche e infrastrutturali della strada provinciale, e a stanziare i fondi necessari per un intervento adeguato, completo e definitivo per la messa in sicurezza dell'infrastruttura e dei suoi percorritori. In tal modo si darebbe una seria viabilità ad una zona che non può essere ancora emarginata e tenuta in balìa degli eventi".
Maurizio Fugatti ha voluto evidenziare invece il problema politico e le promesse non mantenute che l'hanno portato alla mozione 109/XV. Infatti la Provincia avrebbe ha continuato a procrastinare l'intervento con il pretesto che sarebbe stata realizzata la cosiddetta "Variante del Tesino". Nulla oggi si sa di queste promesse, per cui il malcontento e la protesta dei residenti sono progressivamente cresciuti. La mozione della Lega chiede in particolare il finanziamento e la realizzazione della Variante del Tesino.
La Giunta si è espressa favorevolmente al dispositivo della mozione 104/XV accogliendo quindi la sollecitazione dell'intervento di messa in sicurezza della SP78 . L'assessore Gilmozzi e ha anticipato il sì della Giunta sul dispositivo ma non sulla premessa affermando: "Consegneremo una relazione che dimostra come la Provincia non abbia mai sottovalutato i problemi della SP 78, abbia elaborato un'approfondita analisi geologica per monitorare le frane e stabilito una strategia di intervento da cui emerge che occorre sostenere la strada a monte. C'è una strategia e un intervento che non è solo sulla carta, ma è finanziato e siamo molto più avanti di quanto richiesto".
Per quanto riguarda la mozione 109/XV di Maurizio Fugatti la Giunta Provinciale si è espressa negativamente. Il Tunnel Vanoi-Fiemme e la Variante del tesino costerebbero rispettivamente 534 milioni e un miliardo di euro e, come la Giunta ha già dichiarato, non risultano sostenibili dal bilancio provinciale. Sarebbe quindi da irresponsabile assumere impegni non realizzabili in questa direzione. La Variante del Tesino è inoltre fatta slittare dopo il 2018.
Rodolfo Borga di Civica Trentina ha ricordato che cospicue risorse del bilancio provinciale sono già vincolate e inutilizzabili nei prossimi anni, mentre altre non possono essere spese a causa del patto di stabilità. Il mancato appalto della sistemazione della SP78 sarebbe quindi della Giunta Provinciale che ha bloccato le risorse per la realizzazione delle opere pubbliche finanziate dal Fut impedendo ai Comuni di procedere con gli appalti. Così non è stata appaltata nessuna opera entro la fine della scorsa legislatura.
Giacomo Bezzi di Forza Italia è favorevole alla mozione della Lega osservando che il problema è il calo delle risorse per gli investimenti in opere pubbliche; in quanto si è privilegiato la spesa correte nell'ultimo assestamento di bilancio. Si sta indebolendo ulteriormente la condizione delle valli rispetto alle città.
Simoni accetta le critiche provenienti dall'assessore circa la premessa volendo portare a casa il dispositivo. Ci sarà quindi un voto disgiunto come chiesto da Gilmozzi tra premessa e dispositivo aspettandosi dalla Giunta la disponibilità ad affrontare nel suo complesso la questione del disagio derivante dalla transitabilità di questa e altre strade.
Fugatti prende atto che non ci sono soldi per la variante del Tesino chiedendo che "i rappresentanti locali del centrosinistra che vanno nelle valli a fare false promesse, devono smettere di dire che quest'opera si farà. Non si può prendere in giro la gente: prendetevi la responsabilità di dichiarare di aver fatto una promessa che non possiamo mantenere". La votazione viene richiesta per parti separate il voto separato dei tre punti del dispositivo.
Sulle risorse l'assessore Gilmozzi ha replicato ricordando che per le opere pubbliche la Provincia ha in cassa più di un miliardo e mezzo di euro e vanta crediti dallo Stato per più di tre miliardi di euro. La Provincia può permettersi di realizzare le opere annunciate, ma quest'anno sono intervenute riduzioni di spesa così significative per cui siamo passati da un programma di interventi da un miliardo e mezzo di euro a 900 milioni di euro. Per questo abbiamo detto con onestà le cose che si possono fare subito e le opere da spostare più avanti, tra le quali anche la Variante del Tesino, programmata tra il 2018 e il 2022. A Borga Gilmozzi ha ricordato che la Provincia non ha fatto mancare le risorse per le opere pubbliche locali (300 milioni) ma ha voluto responsabilizzare i Comuni perché indicassero le priorità. Vero invece che il patto di stabilità oggi impedisce investimenti.
Chiara Avanzo del Partito Autonomista Trentino Tirolese vota ad entrambe le mozioni in modo favorevole anche se quella di Marini Simoni non aggiunge nulla a ciò che è stato già chiesto da lei mesi fa. Ritiene inoltre l'intervento dello stesso un po' tardivo e più teso a cavalcare un facile populismo demagogico che a risolvere il problema". Avanzo critica la proposta di realizzare nuove strada, votando però favorevole anche alla proposta della Lega Nord. Esclude che si possano affidare a ditte locali i lavori per la realizzazione della Variante ("cosa auspicabile ma impossibile").
Kaswalder del Partito Autonomista Trentino Tirolese ricorda di non aver mai promesso niente a nessuno in campagna elettorale, ma di aver sempre fatto presente le difficoltà economiche della Provincia e degli enti locali. Afferma inoltre che "Non si può quindi indebitare l'ente pubblico perché qualcuno poi questi debiti li dovrà pagare Le risorse per la Variante del Tesino c'erano, ma purtroppo la popolazione si era opposta e oggi occorre assumersene la responsabilità".
Silvano Grisenti di Progetto Trentino si chiede come Chiara Avanzo possa tacciare di demagogia la mozione di Marino Simoni e poi votarla. Lui voterà ad entrambe facendo presente che lui sollecitò il presidente Ugo Rossi a precisare cosa si può e non si può fare, e anche cosa si deve fare. La spesa corrente inoltre è dove si deve agire anche se afferma "che Roma ci deve risorse (perché non ce le può dare)".
Rodolfo Borga ritiene le accuse della Avanzo rivolte a Simoni di demagogia ingiuste. La stessa inoltre aveva garantito prima delle elezioni che il centro diurno del Tesino sarebbe rimasto aperto e che la Variante sarebbe stata fatta. Il primo è stato chiuso e la Variante viene rinviata. Tuona inoltre con i Patt afermando che "Con le vostre clientele e promesse avete fatto dei trentini un popolo di schiavi". Chiede inotre Gimozzi:Quando è intervenuto il patto di stabilità che vi ha impedito di spendere questi soldi: il lunedì dopo le elezioni o il mese prima?"
Giacomo Bezzi parla apertamente di lobbu trentine che impediscono la realizzazione della variante del Tesino chiedendone la rottamazione come di quelle nazionali.
Maurizio Fugatti vista la posizione avanzo chiede al PATT di esprimersi. Rivolto poi a Gilmozzi sulle risorse segnala che forse si potevano trovare nei tre quattro anni ove si è spso molto per la solidarietà internazionale.
Nerio Giovanazzi di Ammistrare Trentino condivide le due mozioni. Sulla Variante del del Tesino è sicuro che non si farà e chiede ai consiglieri di maggioranza di dire la verità. Oltre a problemi finanziari esistono problemi geologici.
La mozione Simoni viene approvata all'unanimità senza la premessa che viene respinta con 17 voti contrari e 10 favorevoli. La premessa e i tre punti del dispositivo della mozione Fugatti vengono respinte con 17 voti contrari e 10 favorevoli.
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