Il poter vivere e muoversi in un contesto urbano senza paura, senza rischio di aggressioni, in piena sicurezza, può considerarsi parte dei diritti fondamentali di ogni cittadino.
Partendo da questo assunto Il Movimento vuole c'è sul tema ci sia sinergia tra Comuni e Provincia questo per arrivare alla prevenzione dei reati.
Proprio perchè si ritiene prevenire i reati entra in gioco la Polizia Locale entra che va a rivestire un ruolo più ampio e con un diverso approccio quale mantenere l’ordine e la quiete, proteggere le libertà costituzionali, garantire la sicurezza degli spazi pubblici, assistere in tempo reale persone in pericolo, fornire soluzioni di problemi locali, ossia quello che in gergo viene chiamato “Community Police”.
IL settore delle forze dell'ordine deve esser potenziato, non vedere tagli di risorse, a garanzia di una maggiore sicurezza sia nei contesti urbani che stradali.
L'organizzazione della Polizia Locale va rivista con l'inserimento della stessa all’interno del Dipartimento della Protezione Civile trentina, per creare una rete di comunicazione unica territoriale e per un maggior monitoraggio del territorio aumentando la sinergia ed istituzione di un Ufficio provinciale che si occupi del tema della sicurezza provinciale integrata, che sia di supporto agli Enti Locali e che organizzi tavoli di confronto tra Enti.
Non di solo riorganizzazione del corpo Polizia Locale e riorganizzazione ma anche un aumento degli organici della Polizia Locale e potenziamento delle risorse a disposizione dello stesso– secondo i parametri e i valori previsti dal Progetto Sicurezza del 2002.
Il servizio di garantire la sicurezza deve però esser definito negli standard minimi del servizio che dovrà esser fornito ai cittadini per un costante ed uniforme presidio su tutta la provincia. Messa in opera di sistemi articolati di comunicazione e interdipendenza tra i vari Comandi. Necessità di regolamentare le funzioni attraverso un organizzazione provinciale con un Ufficio Studi.
Tutto questo però deve portare ad un monitoraggio delle zone di degrado(accampamenti abusivi, fabbricati abbandonati, ecc.) da inserire in un’unica banca dati per valutare il fenomeno, l’eventuale espansione e le dinamiche, anche nell'ottica di georeferenziare i reati e le situazioni di disordine per individuare la correlazione reato/luogo. ciò è possibile se vengono implementati degli impianti di videosorveglianza attraverso l’attivazione di un progetto provinciale che delinei le caratteristiche tecniche affinché i maggiori Comuni, anche attraverso dei contributi, attivino e/o implementino gli impianti di videosorveglianza presenti sul territorio. Manutenzione dello spazio pubblico come manutenzione della sicurezza urbana (migliore illuminazione, taglio siepi, ecc.); attivazione di sportelli/numeri verdi per assistenza alle vittime di reati.
Il cittadino deve trovare un unica rete per le emergendo con l'inserimento della Polizia Locale in questa rete con l’istituzione del Numero Unico per i cittadini.
Le azione per la sicurezza previste sono ottime e alcune possono esser compiute senza risorse in più. Vanno valutati bene i fabbisogni visto che si vuole dare maggiore risorse alla Polizia locale e alle forze dell'ordine per usare bene le risorse. Non dicendo dove si prendono le risorse è però un tallone d'Achille.
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