La PAT deve concentrare risorse e impegno sui beni comuni e sui servizi pubblici abbandonando i settori in cui la sua presenza ha portato solo a sprechi e clientelismo. Merito, competenza e trasparenza guideranno le riforme del Movimento 5 Stelle Trentino.
La Provincia di Trento deve gestire direttamente tutte quelle attività già in capo all'ente pubblico assegnate a società con fini di lucro per eludere controlli e norme del diritto pubblico (Patrimonio S.p.A., Trentino Riscossioni S.p.A., Itea S.p.A.).
Il perimetro della Provincia deve diminuire dismettendo tutte le partecipazioni in società che operano in settori che non hanno nulla a che vedere con i beni comuni e con i servizi pubblici (Informatica Trentina, Mediocredito, Cassa Centrale, Banca di Trento e Bolzano, I.S.A., Diatec, Aeroporto Catullo…).
Al personale di tutte le società provinciali va applicato il contratto di lavoro dei dipendenti PAT e assunzioni solo per concorso pubblico.
Va fatta un ricognizione della situazione patrimoniale delle partecipazioni e delle proprietà immobiliari di Trentino Sviluppo.
Va cambiata l'organizzazione eliminando eliminando la figura del dirigente generale assegnando le competenze gestionali ai dirigenti dei servizi scelti esclusivamente per concorso pubblico mentre i compiti di coordinamento verranno assegnati all’assistente dell’assessore. Va inoltre la prassi della nomina di dirigenti e funzionari provinciali in enti, società ed altri organismi cancellando comunque gli eventuali compensi aggiuntivi fino alla scadenza per gli amministratori in carica. Sempre a livello dirgenziale va contenuto il numero dei Dirigenti di Servizio, introducendo un tetto massimo alle retribuzioni e criteri di valutazione obbligatoria che coinvolgano il personale.
Per i concorsi pubblici vanno introdotte nuove regole: formazione di commissioni d’esame per metà esterne all’ente, integrate da un cittadino estratto a sorte dagli elenchi delle Corti d’Assise d’Appello che funga da garante della trasparenza.
Si deve eliminare il potere della Giunta provinciale di scegliere volta per volta le modalità di svolgimento dei concorsi pubblici per eliminare la pratica dei concorsi tagliati su misura: per tutte le figure previste dall'organigramma della PAT regole, requisiti e modalità di svolgimento devono essere predefinite ed eventualmente aggiornate da una commissione composta come per i concorsi.
E' una riforma della Provincia di Trento auspicabile che troverà però molte resistenze. Vanno valutate le conseguenze delle dismissione che comunque vanno fatte. Non è possibile un potere economico così forte della provincia.
Anche sull'organizzazione del personale e sulla trasparenza dei concorsi la riforma è auspicabile e un ritorno dell'alveo pubblico o comunque con controlli più forti sulle aziende che forniscono attività connesse a servizi pubblici.
Visto che si parla di un contratto del settore pubblico anche per aziende di diritto privato partecipate e l'accesso per concorso vanno valutate le risorse che tale previsione prevede. Vanno inoltre controllati i requisiti delle persone già assunte senza concorso; magari con un concorso interno di scrematura. Sul punto dei già assunti non si prevede il controllo dei requisiti e non mi sembra una scelta condivisibile.
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