Il 27 ottobre 2013 si voterà per le provinciali della provincia di Trento e vorrei partire da un post di Daiana Boller per parlare del sentimento degli elettori a oramai meno di 30 gironi dalle elezioni. Il post che vorrei usare è questo: "Con tutta la gente che dice di non voler andare a votare, viene il dubbio che ci saranno più candidati che elettori!!"
Questo post della Daiana Boller, candidata dal PATT, mette in luce la paura che gli elettori non vadano a votare ed è una paura a mio avviso condivisibile.
La prima motivazione per la disaffezione degli elettori che si potrebbe portare è lo sforzo che un elettore deve compiere per votare e non mi accingo a quello di reggere una matita e segnare la preferenza. Lo sforzo maggiore di un elettore è quello di poter capire quale partito possa avere il programma più rispondente e quale ha maggior credibilità di portare avanti il programma tenendo conto dei vari candidati e coalizioni. Il compito non è agevolato da una frammentazione in 24 compagini ove spesso è difficile già capirne il programma.
Le formazioni in campo che a volte per come sono formate danno scarsa affidabilità agli elettori sia per le cose fatte in passato sia per i candidati che portano. Non si vede come un passato di qualche candidato possa inserirsi inoltre nella compagine che rappresenta.
Si è notato a volte che anche dopo il voto diverse persone non hanno mantenuto l'inquadramento nello schieramento nel quale hanno ricevuto e ciò ha minato la credibilità.
Ci sono poi gli scandali veri e propri nazionali e in qualche caso provinciali che certamente hanno offuscato l'idea che la politica sia al servizio del cittadino instillando l'idea che la politica serve al politico.
Non si vede spesso parlare della politica al servizio del cittadino, ma spesso di candidati e formazioni se non di come salvare l'amico e questo certamente non fa venir voglia. Se poi si pensa che spesso ci sono le elezioni anticipate ancora meno. Personalmente non so quanti andranno a votare ma aldilà di ciò la politica deve ricostruire il rapporto col cittadino.
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