Partendo da un mess postatato di Andrea Heidempergher su facebook che proponeva "l'unione tra pmi per risparmiare sui costi e combattere la crisi" Daiana Boller lancia la sua proposta per le amministrazioni locali e associazioni di volantariato.
La sua risposta "Io aggiungo che questo vale a maggior ragione per le amministrazioni comunali (cfr. la Predaia con Paolo Forno) e anche per le associazioni di volontariato, che unite possono combattere la burocrazia e concorrere a bandi nazionali e internazionali" fa riflettere.
Se per le associazioni di volontario può esser facile se esse sono omogenee come settore per le amministrazioni comunali ci si chiede che progetto abbia in mente. Allo stato attuale c'è un ente intermedio le Comunità di Valle che dovrebbero aiutare a fare massa critica per la gestione di servizi e condividere progetti.
E vero che si deve ridurre il numero di Comuni Trentini che sono all'incirca 200 su una popolazione provinciale di 500.000 persone. Un numero quello dei comuni trentini alto che spesso vede esistere comuni piccolissimi. Per tale motivo sono state create le comunità e in qualche caso ci sono progetti di fusioni accompagnati con Unioni dei comuni. Avere un numero alto di comuni piccoli può creare dispendio di risorse senza poter dare uguali servizi, ma è ancora più drammatico il proliferare di Enti.
Sotto il centrosinistra sono stati create le Comunità di Valle che hanno sostituito i comprensori dimostrando tutta la sua debolezza nell'attuale quadro istituzionale. In Primiero in particolare risulta esserci l'Unione Alto Primiero che opera in senso aggregativo per i Comuni Sopra Pieve: Tonadico, Siror, Sagron Mis con una fusione che al primo colpo non è stata accettata.
Un proliferare di enti quello avvenuto nel tempo che andrebbe sistemato a mio avviso in modo da poter rimettere in moto magari con incentivi e disincentivi l'unione dei comuni. Una fusione certo dei comuni che può dare maggior peso al Comune Unico ad ogni livello partendo da provinciale ma che deve partire dal cittadino.
In caso di fusioni di comuni che oltrepassi il 5000 abitanti si deve capire cosa succede alle Comunità di Valle che a quel punto andrebbero messe in discussione. Non si può chiedere ad un comune di associarsi e poi chiedere di far parte di una Comunità di Valle come il caso della Valle di Ledro del dicembre 2012 faceva notare.
Non basta chiedere al Comune di associarsi se piccolo, il che è giusto, ma a quel punto si deve semplificare l'assetto istituzionale che risulta esser molto complicato. Auspicare fusione senza pensare a come incentivarle e come semplificare il sistema istituzionale non serve a nessuno. Qual'è la reale proposta in merito?
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