Il 24 agosto appariva la lettera di don Carlo Meadri che affronta un tema importante per ogni cristiano: la difesa del Vangelo. Lo stesso prende l'Olanda come modello culturale europeo se non ci sarà una presa di coscienza e difesa dei valori cristiano da parte degli stessi. In tale paese lo stesso dice che pure le chiese sono stati riconvertite per utilizzi lontani dallo scopo originario.
Se su tale piano si può in parte condividere l'appello ai cristiani nella difesa dei valori e sull'impegno politico degli stessi anche se poi si prende più che altro di mira le leggi sull'omofobia e dei diritti delle coppie omosessuali. In tale campo lo stesso mette il luce che non ci può essere un'equiparazione nel campo del matrimonio e del'adozione da parte delle coppie gay. Vorrei in tal senso riportare l'art. 29 della Costituzione che così recita:
La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come societa' naturale fondata sul matrimonio.
Il matrimonio e' ordinato sull'eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell'unita' familiare.
In tal senso il contratto costituzionale del 1948 sembra esser più avanti della legislazione e in tal senso lascia aperto a scelte che posso portare ad una equiparazione anche se gli articoli successivi gli articoli 30, 31 fanno riferimento alla paternità e maternità facendo riferimento a uomo e donna. Quest'impostazione mette in luce come sia più facile il discorso del matrimonio omosessuale che quello derivante all'adozione da parte coppie omosessuali.
Si evince quindi nella nostra costituzione già i germi di una direzione dei prossimi passi in tal senso e di come giustamente nel campo delle adozioni serva una ponderazione maggiore. Sembra una piccolezza ma mettere paternità e maternità nel campo costituzionale crea un freno a facili modifiche che in prima analisi porterà ad una riflessione sui termini e sull'attualità degli stessi e di come si gli stessi si conciliano con un eventuale diritto di famiglia e adozioni omosessuali.
Non solo però solo questo il tema, sebbene importante, su cui il mondo cristiano dovrà confrontarsi con altri mondi uno su tutti il fine vita sul testamento biologico oltre a molti altri. Un confronto franco e non prevalicatore come dalla lettera sembra evincere (sarei disposto cambiare idea se mi viene dimostrato che sbaglio) di una crociata per bloccare qualsiasi cambiamento. Il mondo cristiano è importante in italia ma non è l'unico e la politica deve essere anche la composizione di tutti le sensibilità mitigata dal volere dei cittadini attraverso le elezioni. Non si può in tal senso dare alla Chiesa una golden share essendo lo stato laico e lo Stato e la chiesa sono indipendenti nei rispettivi campi.
La Chiesa ha comunque un ruolo e se in tal senso lo sprono di don Carlo Meadri va in tale direzione è da ammirare. La Chiesa deve nel cristiano risvegliare i valori che spesso sono perduti solo ciò a mio avviso e non leggi può perpetrare anche in futuro i valori cristiani.
Sul tema del paesaggio e le chiese trasformate in cose molto lontane è interessante fare riferimento all'incontro del 20 giugno 2013 sul tema del Paesaggio avvenuto preso la Casa dell'Ecomuseo. In particolare è interessante l'intervento di Vittorio Ducoli in risposta a Alberto Cosner. Il paesaggio è mutevole e a parte fattori distintivi e le chiese sono anche parte della memoria storia del passato e in qualche caso anche di pregio artistico. Non è il cambiamento che si deve temere, ma bensì il non governarlo. Non governare il cambiamento prima o poi porta a contraddizioni enormi che portano a cambiamenti maggiori di quelli che si sarebbero tollerati. Questo è vero è sia a livello paesaggistico sia nei grandi temi sociali perchè quindi la Chiesa non si siede a far capire le sue posizioni senza pregiudizi per le posizioni altri per poi lasciare alle dinamiche politiche la composizione dei vari interessi? Perchè non torna al suo ruolo di sveglia in cui crede nelle persone?
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