Le violenza sulle donne è purtroppo è argomento di attualità per la frequenza che ha assunto. A volte si mette in luce molto la cronaca dei singoli casi e non si va alla radice del problema.
Il vero problema è che possiamo fare leggi sulla violenza di genere sullo stalking ma questo finisce per creare molte norme ma non affrontare veramente il fenomeno più globale: l'aumento della violenza della società.
Infatti sebbene i numerosi casi di violenza sulle donne fa sensazione esiste una violenza a tutto campo che va combattuta sia essa fisica o psicologica. Ecco perchè mi piacerebbe partire da una riflessione fatta nella lettera di Sara Benedetti sull'Adige del 24 agosto 2013 per l'input per cambiare veramente le cose. Nella sua riflessione la stessa parla di rilanciare la cultura dell'umano per l'umano. E' nella sua semplicità un idea sbalorditiva in quanto spesso si propongono molte culture ma non quella del rispetto dell'essere umano che risulta nella società attuale esser diventato spesso un mezzo per raggiungere altre cose. Non c'è quindi spesso una cultura della vera relazione ma di una relazione purchessia.
L'idea è semplice ed è educare alla relazione genuina tra essere umani tesa al rispetto dell'altro che spesso manca: si esso il vicino, la donna, lo straniero e a volte pure i bambini. L'educazione però sia nel campo adulto che nei bambini non è cosa semplice da portare avanti e richiede di investire molto sia nella scuola che nella famiglia. E' più facile spesso fermarsi alle leggi e vederla sotto un aspetto legale perchè per lo meno si toglie il problema (almeno momentaneamente) di un particolare caso, ma solo investendo nella cultura dell'essere unano per l'umano si può veramente cambiare in modo cospicuo le cose sia nel campo delle violenze di genere o di altro tipo sia nel rispetto della propria stessa persona.
Una sfida quella lanciata da Sara Bendetti che spero qualcuno che ricopre ruoli di responsabilità nella società voglia raccogliere.
Nessun commento:
Posta un commento