Il 7 luglio anche Ugo Rossi è stato in Primiero per incontrare le persone in vista delle primarie. Un Ugo Rossi che in sala Merano ha portato circa 50 persone e si è aggiudicato la palma del gradimento, forse anche perchè ha meglio pubblicizzato l'incontro.
L'incontro è iniziato con un ritardo rispetto alle 18 preventivate con l'apertura di Marco Toffol che ha ringraziato tutti per la presenza. Da segnalare tra le presenze il sindaco di Siror Walter Taufer, il sindaco di sagron Mis Luca Gadenz, il sindaco di Canal San Bovo Mariuccia Cemin, Walter Kaswalder e Michele Dallapiccola.
Walter Kaswalder. Walter Kaswalder parte da un constatazione che il PATT è l'unica forza che aveva le idee chiare già un anno fa avendo stilato un programma e avendo un candidato Ugo Rossi. Un Ugo Rossi che si vede avere le caratteristiche giuste per fare il Presidente della Provincia di Trento avendo autonomia da qualsiasi partito nazionale e l'ha dimostrato negli anni alla guida dell'assessorato alla sanità. E' svantaggiato alle primarie dal fatto che il PATT non ha la cultura delle primarie e l'elettorato non ne è abituato.
Michele Dallapiccola. Michele Dallapiccola non chiede di fare propaganda, ma di portare a votare i parenti attraverso questo messaggio "conosco Ugo Rossi persona di fiducia diamogli una mano". Le primarie si giocheranno sulle persone. Non servono mercanti bensì persone di serie che si impegnano a fare ciò che serve. Serve cambiamento, ma bisogna valutare anche i risultati passati.
Ugo Rossi. Ugo Rossi ringrazia Marco Toffol ed è piacevolmente colpito dalla presenza di tre sindaci. Le persone sono importanti sopratutto in queste primarie che sono aperte e danno ai cittadini la possibilità di scegliere il candidato presidente. Ovvio aperte vuol dire che poi la persona è corretta e se non proprio nella coalizione si riconosce in un progetto. I candidati alle primarie hanno una base comune anche se esistono differenze.
Non esistono ricette miracolose sopratutto per uscire dalla crisi visto che molte scelte vengono prese a piani più alti. Il Trentino però ha lo strumento dell'autonomia che può garantire il benessere anche in futuro, ma bisogna esser più competitivi. L'autonomia va difesa con persone che sono libere da condizionamenti nazionali e con uso migliore dello strumento altrimenti difficilmente difendibile. Il Trentino inoltre non può pensare di essere una bolla all'interno dello stato italiano e farà sempre la sua parte nella riequilibrio dei conti come ha già dimostrato l'accordo di Milano. L'autonomia stessa poi necessita di aggiornamenti anche in discontinuità col passato.
La spesa corrente, visto le risorse in calo, deve calare attraverso una graduale dieta della pubblica amministrazione anche per liberare risorse per la crescita.
Il ruolo della Provincia nell'economia va ridotto e il privato deve riprendersi spazi. In campo turistico va guardato al prodotto e alla sua vendita ed evitati grandi studi che poi non hanno attinenza col territorio. Non si deve insegnare al privato a fare turismo ma supportarlo. Le APT non vanno abolite.
L'offerta turistica poi va resa meno anonima facendo leva sull'identità del luogo.
L'intervento pubblico deve esserci solo dopo che si sono trovati progetti sostenibili per dare fiducia al privato. Si auspica un ruolo della Camera di Commercio di Trento simile a quella di Bolzano a sostegno dell'internazionalizzazione delle imprese e della ricerca di investitori stranieri per il Trentino.
La salute e l'assistenza in quanto rispondenti a bisogni primari dovrebbero esser toccate meno dal dimagrimento..
L'autonomia in prospettiva, forse un utopia, deve andare verso una versione integrale con competenze anche fiscali. In tal modo si possono evitare aggravi sul lavoro e diventare più competitivi agendo sul costo stesso.
Bisogna investire sullo studio delle lingue da parte dei giovani. Entro 20 anni buona parte della popolazione deve conoscere 2-3 lingue. In tale settore si potrebbero usare i Fondi Europei.
Le risorse nel campo delle ricerca devono essere finalizzate alla ricerca che ha ricadute sul territorio.
Aldilà di Rossi le primarie sono importanti perchè danno la possibilità di scegliere ai cittadini.
Il cambiamento. Il cambiamento è iniziato già sotto Dellai e può esserci anche per persone con esperienza. Se il mondo cambia e evolve si deve cambiare per poter dare una risposta adeguata.
Comunità di Valle. Sulle Comunità di Valle si deve scommettere anche se attualmente è partita solo la riforma istituzionale e non c'è stato trasferimento di competenze vere. Questo è dovuto alle resistenze anche di settori della provincia e vanno apportati correttivi agendo anche su chi fa resistenza. In tal senso si deve agire anche sulla finanza locale per superare le resistere dei comuni spostando risorse dai comuni alle comunità. Non potrà mai cambiare nulla infatti con la presenza di due canali di finanziamento.
Terzo Statuto. La regione deve in una visione di Terzo Statuto va rivitalizzata non come scatola amministrativa, ma come luogo di coedecisione e consultazione politica su alcuni temi:
- rapporti con lo stato;
- rapporti con l'europa;
- previdenza;
- fondi sanitari integrativi.
L'Euregio poi deve essere istituzionalizzato come luogo discussione sullo sviluppo dei territori partecipanti.
Sulle modifiche statutarie di livello costituzionale anche se utili è un rischio allo stato attuale portarle avanti visto che non ci sono le condizioni politiche.
Walter Taufer. Il sindaco di Siror vede nell'autonomia un concetto fondamentale. Allo stato attuale ciò non è però declinato sui territori. Un ente intermedio è auspicabile, ma le Comunità di Valle sono state politicizzate. L'esempio dell'Unione dell'Alto Primiero è un esempio di gestione associata dei servizi nata dal basse. Si vedrebbe bene un ente intermedio più vicino ai comprensori. Le sanzioni per la non adesione alle gestioni associazione vanno abolite.
Michele Dallapiccola. Più teste più posizioni. L'UPT e PD erano irremovibili sulle sanzioni e il PATT è riuscito a procrastinarle. Ora gli stessi UPT e PD sono consapevoli che sarà difficilissimo riscuotere le sanzioni.
Walter Kaswalder. Walter Kaswalder chiarisce che tutto l'argomento dsulle riforme istituzionali sarà messo in discussione. La riforma istituzionale sarà il primo argomento.
Gianfranco Gadenz. Gianfranco Gadenz ha messo in luce le varie speranze sempre tradite dall'ESAT ai comprensori, etc.. Servirebbe una Provincia meno baricentrica e auspica una riforma della Comunità di Valle. Certo il passato ha creato sfiducia nella gente.
Ugo Rossi. Rossi sul tema auspica una modifica della legge nel senso della sussidiarietà e rimanda ai discorsi fatti in precedenza. Sulla Regione torna sull'idea di un luogo istituzionale di raccordo politico tra le province.
Mariuccia Cemin. Il sindaco di Canal San Bovo torna sul fatto del voto alle primarie anche di chi non è di sinistra e voti alle per tutt'altra coalizione alle provinciali.
Ugo Rossi. Ha detto che certo è possibile, ma è auspicabile che chi vota un candidato presidente alle primarie lo voti per il progetto. Coerenza quindi vuole che voti la coalizione che sostiene il progetto. Certo se uno sa già che vota un altra coalizione non sarebbe serio che voti alle primarie.
I rapporti con gli alleati. I rapporti con gli alleati sono buoni e si è deciso da tutti di riconoscere qualunque risultato esca dalle urne. Non c'è sentore di guerra e che anzi chi perderà verrà valorizzato.
Mariuccia Cemin. Il sindaco di Canal San Bovo mette in luce come sia difficile sfruttare le risorse locali per troppi vincoli. E di come sarebbe auspicabile che ciò fosse possibile anche direttamente.
Walter Kaswalder. Si punto Walter messo in luce dal sindaco di Canal San Bovo che la burocrazia andrebbe snellità e che oltre che ai territori si dovrebbe che i sacrifici vengano fatte anche dalla Provincia. Mentre si tocca pesantemente la spesa dei comuni -9,6% la provincia in qualche settore provinciali la spesa aumenta. Si deve dare più autonomia ai sindaci.
Su Rossi poi lo stesso parla di una qualità che che Mauro Gilmozzi non ha: si può dialogare.
Mobilità. Metroland è un progetto che va abbandonato, mentre sulle grandi opere come la Valdastico siamo contrari. Si è si disposti a sedersi ad un talvolo per trovare soluzioni, ma non con soluzioni precostituite.
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