Ringrazio Alexander Schuster per aver risposto alle mie domande che aiutano a conoscere meglio l'aspirante candidato alla carica di Presidente della PRovincia di Trento.
Il 13 luglio ci saranno le primarie del centrosinistra, come le vede? Si è fatto di tutto, consapevolmente o meno, per farle chiuse ai non allineati. Decidere quattro settimane prima non aiuta. Ciò nonostante rimangono un'opportunità che occorre sfruttare al massimo. Per questo ho accettato la sfida e lanciato con altri giovani il progetto DOE. Non si possono attendere le prossime elezioni provinciali del 2018.
Lei è aspirante alla candidatura per la corsa alla presidenza della Provincia della provincia, cosa la differenzia dagli altri candidati? Sicuramente la mia storia personale, l'età e l'aria internazionale che ho respirato e che vorrei soffiasse anche in Trentino. Sono convinto che per vincere la sfida dei prossimi cinque anni la Provincia deve cambiare rotta e tornare ad investire partendo dalle persone, non dagli incentivi. Penso che la riduzione e la trasparenza dei costi debba partire come segnale dalla politica. Tutti queste riforme sono più facili per chi, come me, non è legato all'attuale classe dirigente (pubblica come privata) della PAT, non appartiene ai partiti - anche se per me il rinnovamento delle democrazie deve partire da lì - e ha vissuto una certa "aria pesante" per chi vuole cambiare schemi.
Qual è il programma che propone di sostenere? Si riassume in tre parole chiave. Diritti, perché riteniamo che non c'è crescita e innovazione se non si apre alle nuove idee, se non si è inclusivi rispetto a tutte le persone che vogliono mettersi in discussione e contribuire al bene comune. Opportunità perché è la vera parola chiave per la crescita di un territorio e l'unica strada per uscire dalla logica degli incentivi. Un Trentino terra di opportunità è un Trentino che premia il merito, la creatività delle persone, le loro capacità, il coraggio di mettersi in discussione. Tanto basta per vedere nella crisi globale una grande opportunità per tutti. Infine equità, perché la solidarietà che ha caratterizzato il Trentino è un valore che vogliamo preservare. Ma non c'è stato Stato sociale senza crescita. Ecco perché il progetto DOE sono tre parole inscindibili.
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