La scuola e l'università sono i laboratori dove si costruisce la società del domani. Sull'istruzione le competenze sono complete e per questo si deve su ciò investire in modo prioritario in qualità e opportunità offerte. Investire certo ma non su una visione chiusura ma aperta ai migliori contesti europei cercando l'eccellenza e stretti legami col mondo del lavoro.
Una zona di confine come la nostra deve tornare a riappropriarsi con un cambio di passo la sua visione internazionale che è stata persa con l'entrata in Italia e il suo nazionalismo. Si deve tornare ad investire sulle lingue dando ai nostri ragazzi la possibilità di conoscere come base italiano e inglese, ma anche tedesco e non solo Si deve dare le concrete competenze per imparare altre lingue. Si deve entrare nella logica che già nelle prime fasi dell'apprendimento le lingue vengo viste prioritarie.
L'Università la voglia più moderna libera di esplorare tutte le vie della ricerca, ma va tenuto un collegamento col territorio in modo che le scoperte possa esser utilizzate anche in loco contribuendo così a rende il Trentino una comunità fra le più avanzate ed innovative a livello europeo.
Conclusioni. La filosofia di Ugo Rossi e del Patt, sopra esposta, è condivisibile e da portare avanti con forza, ma da sola non basta.
Vanno previsti a mio avviso controlli periodici sui docenti che insegnano nella scuola privata premiando il merito e arrivando al licenziamento in caso di inadeguatezza. Bisogna saper dire che c'è chi non può insegnare.
Va poi detto ai precari della scuola una cosa seria non tutti potrete entrare nella scuola e andrebbero previsti selezioni forti per evitare lunghe liste di precari. Va fatto un piano delle carenze che la scuola ha e assumere solo in tali settori. Le scelte vanno guidate dalla voglia di qualità non con una logica di assumificio.
La filosofia sopra esposta ha un problema di non indicare le risorse e dove si prendono in quando ne servono copiose.
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