Il partito democratico non ha concesso le primarie aperte e proporrà il candidato Olivi scelto dall'assemblea provinciale composta da 68 persone. In tal modo si sono cambiate in corsa le regole del gioco sconfessando le primarie. Il candidato Luca Zeni ecco come come valuta tale scelta.
Il tradimento dello strumento delle primarie motivazioni. n Trentino le primarie per la Presidenza della Provincia - quelle vere, dove i cittadini possono scegliere liberamente, tra proposte diverse, quale direzione sia meglio per il Trentino - non ci saranno.
Troppo rischiose, perché l’esito non è controllabile. I trentini avrebbero potuto scegliere una proposta diversa da quella precostituita, come insegnano le esperienze di Milano con Pisapia, di Firenze con Renzi, o di Genova con Doria.
Da quando faccio politica mi sono sempre battuto perché ci fosse un partito aperto, inclusivo, innovativo, dove le persone possano riconoscersi al di là della loro provenienza. Un partito di centrosinistra, che sia davvero al servizio del Trentino (e del Paese), non è quello chiuso che rappresenta gli interessi di categoria, ma quello che punti a rappresentare tutta la società, possegga una visione d’insieme, sappia far crescere impresa e lavoro, giovani e anziani, uomini e donne.
Per questo primarie aperte - capaci di coinvolgere i cittadini sulle scelte che riguarderanno il loro futuro, la politica economica, il turismo, il ruolo dell’ente pubblico nella società, l’istruzione, l’autonomia del Trentino – sarebbero state necessarie: non solo per far crescere il Pd, ma soprattutto per far crescere il Trentino.
La candidatura di Olivi. Non è andata così, ed alla fine il candidato del Partito Democratico sarà nominato dall’assemblea provinciale, un organismo di 68 persone. La scelta non sarà presa dai cittadini, come previsto dalle regole e dallo spirito del PD: non possiamo che prendere atto che è stato cambiato in corsa il campo di gioco.
L'impegno politico. Per questo con centinaia di persone di ogni zona del Trentino abbiamo dato vita a una esperienza come “START! Metti in moto il Trentino”: oggi dobbiamo prendere atto della delusione nei confronti della politica, e della difficoltà di coinvolgere i cittadini dentro la militanza partitica, e luoghi di discussione aperti possono rendere più facile una partecipazione ampia, che porti con più facilità idee e proposte innovative e approfondite. Anche in questo caso il risultato non è solo far crescere il Pd, ma soprattutto far crescere il Trentino.
Ho deciso di rimanere coerente con quelle regole e quello spirito, e quindi oggi ho annunciato di non presentare la mia candidatura, per non prestarmi a un gioco diverso rispetto a quello in cui credo.
Non posso che prenderne atto.
Sul futuro voglio essere chiaro.
Continuerò a lavorare perché anche dentro gli organi del PD del Trentino divenga maggioranza – come già lo è già tra i suoi elettori e nella gran parte dei cittadini – la linea di coloro che desiderano un Trentino capace di guardare in avanti, partendo dai tanti punti di forza che ci sono, ma che sappia farlo senza nascondersi le criticità che divengono ogni giorno più evidenti. In un mondo in continua evoluzione una politica responsabile deve avere il coraggio di innovarsi e saper proporre sempre nuove soluzioni, perché limitarsi a guardare indietro, rivendicando le cose buone fatte sinora, oggi, purtroppo, non è più sufficiente.
Pur ritenendolo un grave errore, non potrò che rimettermi alle decisioni che prenderà la dirigenza del partito in ordine al percorso di avvicinamento alle prossime elezioni provinciali, ed a possibili primarie chiuse di coalizione, con la forte speranza e l’auspicio che gli elettori sappiano essere pazienti e migliori dei loro dirigenti.
Ringraziamenti. Ringrazio le tantissime persone che condividono una visione di Trentino aperto e dinamico e che anche in questi giorni mi hanno fatto arrivare considerazioni e sostegno con telefonate, messaggi, e-mail. Grazie perché sentire sostegno e calore è quello che fornisce l’energia necessaria anche quando le vecchie logiche rischiano di far prevalere la voglia di “allinearsi”. Chiedo scusa a chi non ho ancora risposto, lo farò al più presto, ma siete stati davvero tanti.
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