Vivere in montagna non è facile e spesso le zone periferiche vanno spopolandosi per accentrasi ove i problemi sono minori e ci sono maggiore opportunità anche lavorativo. Si deve evitare l'accentramento innovando cambiando gli atteggiamenti e come si affrontano i problemi. Non si deve pensare solo ad asfalto e cemento, ma il decentramento va incentivato anche con le strade tecnologiche da allargare o creare ex novo.
I problemi di urbanistica non devono più ottenere risposte parziali ma complessive con una progettazione globale guardando alla qualità della vita. Una visione multidisciplinare e, se vogliamo, olistica. In tal modo si guarda all'economia ma anche all'ambiente per dare una qualità di vita sempre maggiore.
L'ambiente è il nostro primo irrepetibnile patrimonio dal quale si può trarne frutto ma con responsabilità perchè non c'è molto margine di errore.
Conclusione. Ugo Rossi e il Patt con tale filosofia hanno una visione moderna del territorio che però andrebbe meglio declinata perchè gli interessi sono molteplici: impianti, speculazione edilizia, etc... Si deve dare segnali in molti settori e in qualche caso sono stati contrastanti.
Le risorse da investire diminuiscono e si vorrebbe avere qualche idea su quali tipo di risorse si possono impiegare.
Il problema della SS47 e di un aumento di carico sulla stessa va affrontato come la Valdastico che ci vede si opposti al Veneto, ma che dopo 30 anni è ancora nelle discussioni. Una discussione che sembra pendere a favore del Veneto al quale vanno fatte proposte serie.
Il nodo della viabilità dell'Alto Garda con il tunnel di Loppio-Mori va esplicitato e fatto capire cosa se ne vuole fare visto le risposte che la Busa si attende.
E poi ok la strada tecnologica ma come far vivere la popolazione in periferia? Tante domande a cui bisogna risposta.
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