La questione della crisi attuale è una questione che va oltre la stessa, ma che richiede di guardare anche alla struttura della stessa.
E questa una questione particolarmente sentita nella nostra provincia che ha un ruolo del settore pubblico importante. Una questione insieme a quella dell'impegno quello pubblico che il PATT vuole affrontare, rivedendo anche l'impegno pubblico. Una diminuzione del ruolo pubblico è auspicabile per poter liberare risorse da utilizzare in modo più efficace ed efficiente. Non è possibile sostenere l'insostenibile.
Bisogna creare spazi anche per giovani e donne. Non si deve in ciò sottovalutare la crisi ma dare un welfare inclusivo. Non un welfare quindi assistenzialista ma che crei opportunità. Questo in una visione di supporto dell'attività privata non nella sua sostituzione.
Cambio di rotta. C'è un cambio di rotta nella politica se si va in tale direzione, in quanto spesso il privato ha aspettato il pubblico. Un esempio è nel Primiero con le società impiantistiche.
Non si danno delucidazioni però in questo abbozzo su cosa realmente si vuole fare. Il fatto che si preveda una diminuzione del peso pubblico in economia è buono, ma come si ritiene di accompagnare?
Serve fare sistema per proporsi senza invidie sullo scacchiere internazionale per far uscire le nostre aziende dal locale a tutti i costi. Ciò non paga più.
Crescere è il must che anche nel programma Patt, ma per crescere bisogna internazionalizzare le aziende trentine. Quali sostegni si pensa di dare a tale processo?
Temi di cui non si va a fondo ma dovranno necessariamente esser necessariamente sviluppati. E' interessante che il candidato se passerà le primarie del centrosinistra.
Nessun commento:
Posta un commento