E' un tema importante quello dell'Europa che apre e chiude il discorso del neo-premier. Su tale tema non ci sarà discontinuità con i precedenti governi mantenendo sotto controllo i conti che sono prima base per la crescita. Questo perchè il debito pubblico elevato fa alzare i tassi e le risorse drenate per interessi che non possono esser utilizzate per la crescita. Certo è che il rigore senza crescita non basta e per questo sempre nel solco rigore si deve portare nelle sede europee e internazionali l'idea di ravvivare la crescita ovviamente con l'autorevolezza di una paese che va verso il risanamento.
E in tal senso che si è voluto appena presa la fiducia iniziare un viaggio unico attraverso Bruxelles, Berlino e Parigi per dare subito il segno che il nostro è un governo europeo ed europeista.
L'Europa sta perdendo la sua legittimità e efficacia verso i cittadini e ciò può esser riacquistata solo con più europa perchè un fallimento non ci saranno vinti e vincitori. E' questo un punto forte perchè il premier si rende conto che l'Europa deve fare un passo ulteriore e che lo si deve fare convintamente altrimenti una Europa a metà non serve a nessuno se non al declino della stessa. Da un idea anche di Europa che vede basarsi sulle premesse macroeconomiche sono quelle dell’Euro e della Banca Centrale Europea guidata da Mario Draghi. Un modello quindi a tutto tondo e non bloccato nelle posizioni ma che guardi a cittadini e imprese che sono il motore del nostro paese. Ma non solo Draghi perché si guarda anche al contributo innovativo italiano daal governo Monti ai colleghi Baretta, Brunetta e Occhiuto. Da quelle premesse politiche in vista del Consiglio Europeo del Giugno scorso.
L'Europa ha vinto il premio Nobel sulle conquiste avute che hanno portato alla pacificazione di un continente e di una collaborazione che si è riusciti a sviluppare. L'Europa esiste solo al presente e al futuro e deve dare risposte ai suoi cittadini superando stereotipi. Un Europa che non è una limitazione della sovranità ma che essendo parte di noi senza la stessa siamo svalutati. Una storia quella europea che non si fa malgrado noi, ma che dobbiamo contribuire a scrivere. Si deve rompere i muri Nord e Sud sia in Europa che dentro il paese. I problemi devono essere risolti assieme perchè dobbiamo essere competitivi in Europa e rende l'Europa competitiva nel mondo.
Dobbiamo fare si che i nostri sogni si avverino e non guardare ai sogni altrui e rendere effettivi gli Stati Uniti d'Europa. Un cambio di pardigma questo perchè è una scommessa forte nell'Europa che deve cambiare le sue istituzioni per dare democrazia all'Europa. Un Europa che si deve proporsi forti all'esterno con una politica estera unica per poter influire sui processi globali e non venir schiacciati da dei player Cina, India e Brasile. Solo così si potranno governare i processi gobali influendo sugli stessi e non subirli. Si mette in luce come l'Italia abbia visto le sue forze armate in prima linea a livello globale e nella difesa comune dell'Europa e di come si debba trovare un soluzione equa che porti i Fucilieri di Marina in India a casa il primo possibile.
L'Italia è sempre vocata all'esportazione e al dialogo con diverse civiltà sopratutto e ciò può esser speso sopratutto nel Mediterraneo dove esistono delle questioni urgenti.
Un discorso quello di Enrico Letta su questo punto importante che è sicuramente si di continuità ma anche di rottura per far progredire un Europa nel solco più nobile dell'Europa che è stato un po' abbandonato.
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