Gli interventi economico sociali del governo Letta sono corposi e a volte fanno dire a molti siamo davanti ad un libro dei sogni od a qualcosa di concretamente realizzabile.
La prima chiave di lettura, non potendo toccare ogni singolo intervento spesso solo abbozzato, è l'uscita dal paradigma che vede l'Italia il paese del debito e non delle potenzialità. Delle potenzialità che spesso si vedono crollare sotto il peso del debito e di una amministrazione spesso soffocante. Un debito che non si può far gravare sulle future generazioni come chi ha preceduto l'attuale generazione ha fatto.
Opportunità che in primo luogo vengono dal lavoro come luogo di realizzazione della persona e segno di una società che include e non tende ad escludere. Un ritorno quindi a quell'art.1 della Costituzione che vede la nostra repubblica fondata sul lavoro. Un lavoro che spesso si fatica a trovare e spesso porta ai margini le persone. Molti temi , anche gli esodati, vanno affrontati ma si deve far ripartire l'economia in modo da dare un futuro ai cittadini. Un futuro che tenda alla stabilità e ad un welfare inclusivo che non porti a dover scegliere tra famiglia e lavoro. Un welfare che non sia assistenzialistico ma attivo per l'inclusione delle persone nella società.
L'istruzione deve tornare ad essere la scala sociale sulla quale qualsiasi giovane meritevole deve poter fare fede per affrancarsi anche situazioni famigliari disagiate. E' un punto questo su cui investire molto riconoscendo anche il ruolo del corpo docente che spesso si trova nell'incertezza e nella precarietà.
Ma tutto ciò non basta se non riusciamo oltre che ha formare persone che possono competere nel mondo ad avere delle imprese che posso competere nello stesso. Serve internazionalizzazione e serve investire sia in tecnologia che in settori maturi nella logica della sostenibilità economica e ambientale. Bisogna aiutare le aziende a guardare all'estero e all'eccellenza sopratutto nelle piccole e medie imprese che solo la spina dorsale del paese. Serve inoltre dare un costo energetico alle stesse comparabile al livello europeo. Non bisogna perdere il treno dell'Expo 2015 a Milano che è un ottima vetrina nel mondo.
Serve coesione sociale e di un paese che vada all'unisono e non diviso tra Nord e Sud e per far ciò si deve investire sui giovani e sulle risorse migliori del nostro paese, tra le quali: le bellezze del nostro paese, le testimonianze culturali, il mangiare e bere bene. Si deve investire nel turismo un settore che rilancerebbe il Sud. Un Sud spesso dimenticato che sconta miopie, errori, inadeguatezza di classe dirigenti nazionali e locali.
Fare impresa è difficile nel nostro paese per la burocrazia asfissiante sia per il livello fiscale che ha raggiunto livelli mai visti. Si deve procedere ad una revisione di tale sistema fiscale, ma senza andare a debito. Anche perchè le emergenze sono tante e le cose da fare pure e servono risorse: basti pensare al rifinanziamento della CIG in deroga. E' però in questo momento da evitare l'aumento dell'IVA per evitare ripercussioni sui consumi che peggiorerebbero il clima economico.
Tanti temi sarebbero da affrontare ma ne tocco ancora due il primo per la polemica che ne è nata che può mettere in pericolo il governo, mentre il secondo è un tema sentito dopo ciò che è successo con la sparatoria fuori palazzo Chigi.
La questione IMU è un tema che tiene banco dopo che il PDL ha messo come condizione di sostegno a Letta l'abrograzione della stessa sulla prima casa. Sul punto c'è stato anche un battibecco trilaterale tra Berlusconi, Alfano, Franceschini. Tutte queste persone esponevano visioni diverse sul punto, ma sebbene è innegabile che qualcosa andrà fatto per rimodulare la tassazione non c'è parola di abrogazione della stessa come correttamente detto da Franceschini. Questo anche perchè se si abrogasse la stessa andrebbero trovati 4 miliardi se la si restituisse ne servirebbero 8.
Non è tempo di guardare al proprio orticello anche perchè il programma delineato nel discorso da letta è sicuramente impegnativo e qualcuno parla di libro dei sogni. Tutto non si riuscirà a fare e penso che Letta ne sia conscio, ma qualcosa di quello che propone va portato a termine. Non è più tempo del "gioco delle figurine" servono operazioni concrete anche perchè la politica non può lasciare dei cittadini. Dimenticarsi degli stessi non è solo immorale ma crea disperazione nelle persone che fanno atti che possono arrivare anche a quelli di Preti davanti a Palazzo Chigi. Non si può lasciare sole le forze dell'ordine a difendere l'ordine pubblico e ogni cittadino perchè anche dopo ciò che è successo ai due carabinieri fuori palazzo Chigi non se lo meritano. Non può essere che il cittadino e il servitori debba pagare errori della politica.
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