E' ufficialmente arrivata la primavera anche per il clima e anche le zone verdi iniziano ad essere usate. Una zona emblematica di tale uso è il Parco Fluviale. Un parco fluviale che trova al suo inizio un cartello di divieto d'accesso sbiadito se si arriva dal ponte tra Canale e Lausen e Canal San Bovo attraverso la strada sottostante. Ecco quindi che si può dare una motivazione al fatto che ci sono auto nel Parco Fluviale e pure camper.
Quest'area meriterebbe di esser valorizzata come un Parco Fluviale a servizio della comunità e dei turisti eppure andrebbe molto migliorata cercando anche di pulire il fiume dalle piante infestanti e sistemando magari come spiaggia la zona. Eppure il degrado sembra imperante.
Il degrado imperante. Prima di mettere in risalto alcuni punti che vanno migliorati va sottolineato che è stato falciato il prato e ciò è positivo. In questo quadro però risultano presenti delle criticità. In tale zona esistono delle tavole e delle panchine, quest'ultime non sempre in buona condizione. Una era spostata presso il barbecue con schienale divelto. Il barbecue era pieno di legno anche se era già stato utilizzato e se non usato da chi presente la sera non faceva bella presenza di se. Vicino allo stesso è presente un pezzo di metallo arruginito.
E' vero che la cartellonistica non è sempre chiara, ma è comunque visibile e ci si aspetterebbe un comportamento più consono di chi usa tale area. Ad esempio si dice di mettere i rifiuti negli appositi contenitori che sembrano non essere molto visibile se per l'immondizia è stata usata la fontana. E' vero non è aperta, ma si penserebbe che almeno non diventi un contenitore dei rifiuti.
I bagni risultato chiusi e senza serratura alcune porte, mentre fa bella vista di se una gomma di quelle per l'acqua attaccata ad un lavandino in pietra. E sotto lo stesso cosa ci si può trovare sotto? Immondizia e bottiglie di birra.
Il cartello di non accendere fuochi nella pineta è stato rispettato, ma nemmeno la pineta è stata risparmiata con immondizia presente e perfino un calzino. C'è poi una presenza di cui non si evince che utilità abbia nella pineta una specie di recinto in rete. Dentro non c'è nulla. Salendo verso la fine della camminata che ci porta presso la zona artigianale delle giare si nota un pezzo di staccionata a terra. In foto al pezzo troverete tutte le foto con entrata con un link che rinvia alla cartella con le foto.
L'appello. Non vuole essere una condanna per nessuno questo pezzo ma solo sollecitare maggiore attenzione. Non è solo le strutture ricettive che danno qualità, ma anche le strutture di svago come il Parco Fluviale. Mi accorgo che il solo comune non può farcela a gestire tutta l'area se non per lo sfalcio. E per questo che mi sento di fare una proposta.
Agli operatori economici, in particolare ai locali si potrebbe fare una proposta di gestione condivisa con diritti e doveri chiari. Per fare ciò si potrebbe fare un chiosco che possa offrire un servizio minimo alle numerose persone che sopratutto d'estate frequentano alla zona. Un esempio un bar che possa fornire gelati, bibite e anche magari prodotti per il pranzo. Magari con un affitto minimo il primo anno con aumenti in caso sia verificato che può funzionare.
In tal modo il gestore del chioso gestirebbe anche i bagni con la sorveglianza relativa segnalando chi non usa in modo adeguato i servizi. In tal modo si potrebbe dare allo stesso la gestione dei contenitori per l'immondizia.
Accanto a ciò si potrebbe modificare rendendo tale luogo fruibile in modo migliore come spiaggia la zona tra le due briglie oltre che all'area picnic. Migliorando anche la pulizia della zona.
Andrebbe regolamentato meglio e in tal modo si potrebbe l'utilizzo del barbecue presente garantendo che lo stesso sia sempre pulito per tutti.
Visti i costi di più di 40.000 euro dei vigili urbani si potrebbe far in modo che gli stessi portino ad un maggior rispetto del divieto d'accesso e delle regole.
La aree vanno fatte ma gestite anche adeguatamente e tale area esiste da prima di tale amministrazione e va presa in mano. Quando dico gestione con operatori economici è per escludere le associazioni, in quanto credo che un privato possa in parte gestire meglio l'area e collegarsi ad un attività già presente. Anche il maggiore utilizzo è estivo non escludendo che già in primavera e primo autunno possa esser utilizzata proficuamente. Un modo anche con feste e attività in Valle per rendere viva un area che sicuramente può esser importante anche per un rilancio turistico. Una proposta quindi turistica in più per tutta la valle.
Reportage Parco Fluviale 14 aprile 2013
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