Dopo l'accettazione e la lista di ministri fornita da Enrico Letta il Presidente della Repubblica ha voluto chiarire la natura politica del governo. Tanto forse troppo si è detto sulle formule sulle quali nasceva il governo: governo del presidente, di scopo, tecnico, etc.. Sul La Stampa addirittura si parlava della formula del governo amico con appoggio esterno, ma dal quale si potrebbe sfilare. Formule quelle diverse dal governo politico che forse aiutavano molto il PD visto che governare col PDL era tutto tranne ciò che in campagna elettorale si aveva detto: mai con il PDL.
Per il risultato raggiunto all'interno delle prescrizioni costituzionale allontanando l'idea che da un democrazia parlamentare si sia passati ad una democrazia presidenziale di fatto. Era l'unico governo possibile viste le condizioni che si erano venute creare e che poteva quindi avere sostegno in ambo del Camere. Un governo nato dalla responsabilità dei partiti e che non poteva tardare ulteriormente nell'interesse del paese e dell'Europa.
L'auspico del Presidente della Repubblica è che il governo possa lavorare nella cosa è che possa lavorare nella fervida coesione senza pregiudiziali veti nella ricerca delle soluzione ai problemi del paese con tutti.
Una grossa prova per il PD. Le parole di Pier Luigi Bersani sono positive: "Questo governo ha freschezza e solidità. Saprà affrontare le difficoltà e le sfide che il Paese ha di fronte."
Pure Roberto Speranza capogruppo alla Camera fa ben sperare: "Per l'interesse dell'Italia, il PD deve sostenere convintamente il tentativo di Letta facendo fino in fondo la sua parte"
Se però ci spostiamo a Renzi con sia affermazione:" “Ecco come voglio rifondare il Pd, un anno di governo e poi al voto” si da già una scadenza abbastanza breve al governo.
Esistono all'interno PD anche posizioni più critiche a dai giornali si faceva balenare 50 dissidenti oltre che eventuali espulsioni. Un dissidente Giuseppe Civati però mette in luce come non sarebbe lui il dissidente ma chi ha accettato di fare un governo col PDL. Ecco la posizione condivisa del PD del 26 aprile 2013 Certo è che la base è calda e se si leggono i commenti sul facebook del partito democratico sono molto colorito. La base non vuole l'accordo PD-PDL e in parte sta abbandonando il PD e in parte protestando. Terrà il PD fede all'impegno di formare un governo o si frantumerà? Sembra esserci ottimismo, ma tutto può succedere se si sono sfaldati su Prodi per colpa della rete. Di tutti i partiti che sostengono il governo è sul PD che ancora oggi è giusto tenere l'attenzione.
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