Rivoluzione civile è il nome del partito di Ingroia che vede la presenza di tanti ex magistrati o magistrati in aspettativa tra le sue file. E' infatti un partito che fa della rivoluzione il suo motto e lo spezzone del Programma Leader di Annunziata a cui ha partecipato tale partito attraverso le parole di Fiorella Mannoia ci spiega che senso ha oggi la parola rivoluzione.
Un paese non normale. La premessa perché si voglia cambiare in modo radicale è un paese non normale, ove oramai non fare il proprio dovere e dimostrarsi più disonesto sembra esser un valore. Dove oramai molti candidati vengono scelti per la visibilità e non le competenze dove permangono impresentabili che si sono macchiati di reati o che comunque l'opportunità politica viste le indagini che pendono direbbero di fare un passo indietro.
Una paese il nostro che vede lo scontro tra le istituzioni e dove accertare la verità spesso è precluso. Un conflitto tra istituzioni anche interne allo stato come il governo e la magistratura e che invece dovrebbe non esserci, infatti i rapporti tra le istituzioni dovrebbero esser di collaborazione reciproca.
Un paese che è su un baratro economico, dal quale Monti dice di averci tolto, ma che ha visto la gente impoverirsi sebbene permangano sprechi e ruberie; ma che si trasforma in baratro sociale e culturale, ove arricchirsi dimostrandosi disonesto spesso non è visto come disvalore.
Rivoluzione civile. Ecco quindi la proposta di una rivoluzione civile che sia distante da un mondo di cui non si vuol far parte se non per migliorarlo. Un mondo del non declino morale, culturale, sociale nel quale la legalità sia un valore. Un mondo in cui si mette al primo posto la persona e il popolo e non gli interessi di parte.
Ecco quindi un mondo diverso lontano anche dal montismo che si vuole far strada e che è incarnato sulle idee di questo suo programma:
Programma rivoluzione civile.
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