Entrare nei diritti di ognuno è difficile, ma l'interesse pubblico di un governo di un ordine professionale o di qualsiasi altro entre sembra a volte difficile da far prevalere dando all'esterno una pubblicità negativa di se.
Tutto inzia per l'ordine degli ingegneri di Roma in data 18 agosto 2006 da parte del TAR del Lazio con sentenza n. 7203 annullava la proclamazione del 6 aprile conforme alle consultazioni avvenute in data 22 ottobre 2005.
Non è dato sapere le motivizione che portarono all'annulamento delle proclamazione, ma tant'è che il Consiglio riforma la sentenza in oggetto per diffetto di giurisdizione del tribunale ammininistrativo. Ecco quindi che entra in campo il Direttore Generale di Giustizia Civile che dichiara validi ed efficaci le elezioni il 7 febbraio 2007.
Tutto apposto si dirà, ma neanche per sogno siamo in Italia e si arriva così in data 26 gennaio/9 febbraio 2007 da parte del Consiglio nazionale dell'ordine l'annullamento del procedimento elettorale. Tanto per non farci mancare nulla interviene pure il Tribunale civile di Roma e dichiarando illeggittima la procolamazione del 6 aprile 2006 ingunge al Ministero della giustizia di proclamare gli eletti in conformità di quella effettuata dal Direttore Genrale di Giustizia Civile in data 14 settembre 2006.
In data 11 giugno/9 luglio si dichiara con sentenza della Corte di Cassazione n. 18860/2008 l'innammissibilità del ricorso verso la decisione del Consiglio Nazionale degli ingegneri di febbraio 2007.
A questo punto si arriva a contatti tra Direzione Generale di Giutizia Civile e Consiglio Nazionale dell'Ordine degli Ingegneri e che porta al parare dello stesso di data 22 ottobre 2008 favorevole allo scioglimento del Consiglio dell'Ordine degli Ingegneri di Roma e l'arrivo del commissario. Vengono indicata una terna di tre nomi di professionisti senza precedenti penali e disciplinari.
Dal consiglio Romano però si chiedeva ancora la revocazione del rigetto dellla Cassazione del ricorso avverso la decisione del Consiglio Nazionale Ingegneri.
Il Consiglio di Stato dopo questo tormentato iter con sentenza 2173/2009 del 10 marzo 2009 ordinava il Ministero della Giustizia allo scioglimento del Consiglio dell'Ordine Ingegneri Roma e ultimare la procedura di commissariamento. Venne nominato l'ing. Senni. Da qui l'uteriore ricorso di Giuseppe Croce, Ermanno Aloia,Francesco Marinuzzi, Enrico Satragno in merito alla leggittimità di tale scelta. Infatti lo stesso non appartiene alla terna dei tre nomi presentati dal Consiglio Nazionale Ingegneri senza che si sia motivata. Oltretutto Senni non ha sottoscritta la dichiarazione richiesta dal Consiglio Nazionale.
In data 11 gennaio 2012 viene annullata la nomina del Commissario Senni in quanto nel discostarsi dal parere del Consiglio Nazione non si è proceduto alla motivazione. Tale decisione ha effetto anche sulle elezioni del 2009 avvenute su indizione del commissario.
Ecco ciò che il Presidente di Ingegneri d'Europa Associati, ingegnere Carla Cappiello, dichiara sulla vicenda:
"Durante uno dei maggiori momenti di crisi dal dopoguerra, non sarebbe stata auspicabile una nuova paralisi delle attività ordinistiche. Un caos che porterà cattiva pubblicità agli ingegneri di Roma, ma che con un pò di lavoro e con molto buon senso si poteva evitare. I nostri iscritti meritano dignità e stabilità, perché fanno parte dell'eccellenza italiana e contribuiscono a far crescere il Paese. Insieme con la mia squadra di IdEA voglio realizzare un Ordine che si basi sulla partecipazione di tutti e sulla condivisione di progetti reali. In particolare, bisogna dare spazio ai giovani, ai professionisti più maturi ora disoccupati che devono reinserirsi nel mercato e a coloro che necessitano di una continuità lavorativa e di una sicurezza professionale. L'Ordine deve aprire un dialogo costante con aziende e istituzioni e ampliare la sua attività per essere un organo al servizio degli ingegneri. Il futuro richiede impegno, esperienza, rigore, professionalità e trasparenza nell'interesse della categoria”.
Alcune valutazioni. Non entro nella vicenda per quanto riguarda le ragioni dei sindaci ci sono state delle sentenze e delle valutazioni compiute da persone più autorevoli di me. E' da rilevare però che non esiste certezza su cosa capiterà e su come possa esser gestito l'ordine in attesa di elezioni a fine 2012-inzio 2013. Non c'è poi a mio avviso certezza sulle decisioni prese in passato anche a seguito delle elezioni del 2009 che sono invalide.
Se si arriverà finalmente ad una situazione di governabilità alle prossime elezioni non è dato a sapere, ma certamente ciò sarà possibile solo se tutti si comporteranno con responsabilità e questo aldilà del passato e eventuali rancori e rivalse.
Non è possibile che dal 2006 permanga una situazione di incertezza e forse qualcosa anche nelle regole non ha funzionato. Forse le norme sono troppo complesse e vanno cambiate ovviamente da un Consiglio dell'Ordine in pieni poteri. Una semplificità normativa che manca non solo forse all'ordine ma a tutto il paese che si trova con molte regole difficili da seguire e che a volte danno adito a troppe interpretazioni e scappatoie.
In campo elettorale poi come quello in cui si è litigato nel Consiglio dell'Ordine degli ingegneri di Roma una regola è buona se essa porta a risultato certo ed esso venga riconosciuto dagli sfidanti. E questo l'appello che mi sento di fare per il futuro.
Documento allegato:
Sentenza annullamento nomina commissario del 11 gennaio 2012
Nessun commento:
Posta un commento