Mentre scrivevo il titolo mi interrogai su che reazioni potessero avere i lettori a tale titolo. Per sgombrare il campo dal fatto se io sono pazzo vorrei assicurare che non lo sono. Il titolo vuole esser una provacazione che parte dalla lettera scritta sull'Adige del 7 ottobre 2012 da Guido Bonucci.
La provocazione che si sottende tale titolo e che nella lettera dello stesso si estrapola è fino dove un politico può esser avvicinato. Tema questo che tiene banco anche in parlamento con i reati che si vorrebbero ascrivere circa le influenze.
Spesa e contributo. La spesa pubblica e la concessione è evidente che spesso sono stati come strumento di mantenimento del consenso sia al si che al nord. Mi permetto però di voler porre una differenziazione non tra nord e sud ma tra spese.
La spesa compiuta e i contributi dati non sono tutti uguali alcuni incentivano attività meritevoli, mentre altri incentivano solo aumento di spesa. Parlare quindi di voto di scambio in tutti i casi sembra a me fuorviante.
Perchè a volte si arriva a fare di tutta un erba un fascio? Non è una questione di malafede, ma di cultura. Una cultura la nostra che per troppo spesso ha portato a lasciare fuori dalle scelte compiute dalla politica e delle amministrazione la parole che tutti vorremmo associare a tali settori: trasparenza. La trasparenza il primo principio da valorizzare se si vuole dare pienamente attuazione all'articolo 97 della Costituzione:
I pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge, in modo che siano assicurati il buon andamento e l'imparzialità dell'amministrazione.
Nell'ordinamento degli uffici sono determinate le sfere di competenza, le attribuzioni e le responsabilità proprie dei funzionari.
Agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso, salvo i casi stabiliti dalla legge.
La trasparenza va sia compiuta sia nel settore delle scelte del contraente e di cosa si vuole fare, ma anche dei rapporti che i vari amministratori e politici con la popolazione, le aziende, etc.. Un atto non trasparenza in tal senso è l'humus giusto per far crescere clientelismi, corruzione, sprechi.
La legge sulla corruzione e sull'innegibilità del condannato a mio avviso va fatta e non si può accettare che come qualcuno vorrebbe poter continuare col sistema attuale. E' pur vero che si eleggono ancora molti condannati per favori avuti, ma tale epoca deve finire. Poi non sempre si conosce la storia del parlamentare e a volte (come se ci sono liste bloccate) per votare il partito che è più congeniale si votano anche condannati. Ma una legge da sola non basta.
I finanziamenti dei partiti e trasparenza.
I partiti altro non sono che delle associazioni importantissime per la democrazia attuale che aggregrano persone con interessi comuni. Tuttavia non hanno personalità giuridica e mi sento di sostenere quello che c'è scritto qui. Va data personalità giuridica hai partiti anche per rendere non solo i parlamentari ma lo stesso partito responsabile delle proprie azioni. Va inoltre tolto il finanziamento in modo gli stessi debbano confrontarsi maggiormente con la popolazione. Infatti senza finanziamento pubblico il partito per sostenere le attività e le idee dello stesso dovrà cercare finanziamenti tra la popolazione. Visto il ruolo importante che i partiti rivestono nella democrazia si potrebbe prevedere la detrazione delle risorse fatte convogliare da persone, imprese, etc.. ai partiti. Ma ovviamente si potrebbe obbiettare che così facendo si potrebbero inserire anche influenze torbide.Per eliminare le influenze malsane si potrebbe prevedere la trasparenza sia dei bilanci, ma anche dei nomi delle persone (con le somme devolute) che sostengono al paritito. In tal modo si potrebbe realmente misurare se i programmi sono veritieri e che interessi girano attorno al partito.
Conclusioni. Non vedo quindi di buon occhio, sebbene le rispetti, le idee di chi vorrebbe poter votare anche un condannato in nome della democrazia. Se si volesse mantenere tale impostazione si deve prevedere comunque la pubblicazione e non solo il deposito della fedina penale, come nel caso di innelegibilità di un candidato condannato. In questo modo gli elettori potrebbero decidere liberamente sapendo anche le condanne ricevute. Non si può parimenti vedere come corruzione ogni influenza su parlamentari e partiti, ma si deve regolamentare prevedendo trasparenza sulle infuenze come ho già avuto modo di descrivere. La società influenzerà sempre i partiti bisogna favorire un modo lecito. Cosa ne pensano i miei lettori?
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