In data 14 settembre 2012 a Tonadico presso la Comunità di Primiero in sala Negrelli si è tenuta una serata del gruppo Patt. In tale serata si parlato di autonomia e futuro dei trentini. Tra gli argomenti trattati c’erano molte cose, ma a domanda sulla Tav si è risposto che la si appoggia convintamente.
Passata la relazione della serata al gruppo Mamme di marco si è chiesto un parere ad ampio spettro e sulla Tav in particolare. Proviamo a sintetizzarne la risposta.
Impiego di soldi e autonomia. Se si vuole parlare di autonomia come possibilità di scegliere l’utilizzo delle risorse, senza iprocrisia, si deve fare un tentativo serio di utilizzare in modo qualitativo le risorse. Per fare ciò bisogna verificare come state sepese le risorse fino ad oggi attraverso un bilancio serio sul quale basare le analisi. Impiegare bene i soldi pubblici non può essere solo uno slogan.
Clientelismo. Non sempre gli utilizzi sono fatti in modo produttivo, ma spesso si sono foraggiati interessi improdutttivi estranei al futuro che ci attende. In tale settore sono da ricordare:
- la valanga di milioni gettata al vento per implementare e sostenere aree sciabili a bassa quota senza alcuna prospettiva di sostenibilità economica;
- le spese per l’inceneritore a Trento, un progetto già vecchio alla nascita, così arretrato che per essere portato avanti ha bisogno che venga ostacolata la raccolta differenziata dei rifiuti;
- l’ostinata follia del Metroland, che andrebbe non ripensato ma semplicemente cancellato prima di disperdere altri soldi pubblici correndo dietro a un progetto centralista senza garanzia di domanda adeguata.
I finanziamenti delle opere. Le opere con velo propagandistico si afferma che possono contare su capitali privati: attraverso il project financing. Strumenti questi che per esser appettibili hanno come contraltare incentivi inauditi che portano a incrementare sia il debito pubblico trasparente che occulto. Questo perché project financing (finaza progetto) si sviluppo grazie a detrazioni fiscali, sterilizzazione dell’IVA e alle scorereie nel campo delle opere immobiliari di contorno (per esempio il NOT). Esistono però altre opere che hanno trucchi simili per rendere le stesse.
Le infrastutture. Le infrastrutture vedono opere che sono inutili ma che vengono finanziate. La prima opera in tal senso è il progetto della nuova ferrovia veloce del Brennero) finanziata con project bond aperti anche agli istituzionali sviando il risparmio privato. Ma non è l’unico caso.
Altra opera viabilistica che viene vista non abbastanza meritevole degli ingenti investimenti richiesti il tunnel Fiemme-Vanoi. Quest’altra opera potrebbe esser realizzata in deficit recuperando poi con i canoni d’affitto annuali che peseranno sui bilanci futuri a deterimento dei servizi sociali necessari.
Un Trentino questo che non ci piace. Un Trentino questo degli sprecchi e dei progetti tesi a riprodurre potere attraverso favori alle lobbies. Un Trentino al quale ci piacerebbe contrapporne un altro che impiega le risorse per garantire pari opportunità a tutti e servizi sociali ampi e migliori. Per fare ciò bisogna però andare oltre questi incontri-vetrina.
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