Autonomia e futuro dei trentini è il tema che ha tenuto banco all'incontro promosso dal Patt sezione locale il 14 settembre 2012. Un incontro che ha trovata buona partecipazione della gente che si è trovata alle 20.30 in sala Negrelli presso la sede della Comunità di Primiero.
La serata è stata aperta da Marco Toffol, presidente del coordinamento d'ambito di Primiero del Partito Autonomista Trentino Tirolese, che ha messo in luce come quest'incontro voglia assieme al precedente (dedicato alla storia autonomia) una riscoprire l'autonomia del Trentino e guardare al futuro.
Spesso si guarda all'autonomia Trentina come un privilegio, qualcosa che non ci spessa. Attachi provenire da regioni vicine e lontane e spesso anche dai turisti. Ma l'attacco proviene pure dai media e dai libri e dal governo stesso. A ciò si risponde dicendo che nonn l'autonomia l'abbiamo sempre richiesta, perchè anche prima di passare all'Italia siamo stati autonomi. Non siamo ovviamente contrari al fatto che il nostro modello si replichi anche in altre zone anche se i 9/10 sembrano impossibili da sostenere per tutte le regioni.
Intervento di Michele Dallapiccola. Tale intervento è stato una carellata per capire chi siamo e come stiamo cambiando. Un modo il nostro che vede 533.364 con una percentuale di stranieri del 9,1%. Interessante poi vedere come oramai l'agricoltura sia marginale (3% PIL) contro settore servizi molto cresciuto (70% PIL). Gli indici indicano ancora che il Trentino tiene e che la disoccupazione il rischio poverta sono ancora sotto il livello italiano, ma le previsioni sono in peggioramento. Molti settori tra i quali l'edile e l'estrattivo sono in crisi e si nota un a difficoltà di accesso al credito, anche da parte delle famiglie. Esse hanno poi abbassato i consumi, in quanto anche il mondo del lavoro è cambiato e sempre più precario.
Il bilancio della provincia. Il bilancio provinciale pareggia su 4,6 miliardi euro. Di questi 3,3 miliardi euro provengono da 9/10 delle tasse che possiamo trattenere. Le varie leggi statali, tra le quali l'accordo di milano e spending review, ci portano a guardare con preoccupazione ad una riduzione di risorse consistente che riduco le risorse utilizzabile a 4 miliardi euro. Si pensa di impugnare il decreto della spending review per riaffermare il principio dell'autonomia.
L'autonomia. L'autonomia non è solo il disporre di risorse ma poter scegliere come utilizzarle ed è questo principio che si ritiene violato sulla spendig review. Un'autonomia che ovviamente responsabilizza gli ammistratori provinciali e locali, perchè viste le risorse a cui possono attingere, vedono su essi ricadere le colpe di eventuali errori. Sebbene esista tale responsabilità rafforzata si vorrebbe passare ad un'autonomia integrale assuemendo nuove competenze (400 milioni euro di spese) pur di mantenere in 9/10 sulle tasse pagate. Oltre a ciò si contribuirebbe comunque con 1% al ripiano del debito che abbiamo contribuito a creare. Non possiamo sottrarci infatti ad assumerci parte del debito che abbiamo contribuito a creare sopratutto dal 1972-1990. Su tale proposta di autonomia integrale il discorso col governo è partito da poco.
Spendere meglio e meno risorse. Il let motiv deve essere spendere meglio e meno e in tal senso è da segnale la spending review in salsa trentina, la quale vede in essa anche il blocco del turnover (5 pensionati 1 assunto) e una revisione dell'impegno pubblico. Dove è possibile si deve attingere al paternariato tra settore pubblico e privato di cui il NOT è un esempio.
Ugo Rossi Ugo rossi è partito dal fatto che le critiche sui privilegi arrivino da zone che benificiano di privilegi maggiori, come nel caso della Sicilia. Loro sebbene hannno gli 11/10 non hanno utilizzato l'autonomia come il trentino, il quale accanto alle risorse è stato responsabile. L'autonomia è esercizio di democrazia in primo luogo e di responsabilità. Si è tornati sul fatto che le risorse saranno meno e si deve utilizzarle bene. Si deve recupare risorse facendo meglio con meno e investire nel settori che possono darci un futuro. Si portato ancora l'esempio del NOT e di come esso sia un esempio di come progetti passati a volte devono esser rivisti, perchè il mondo è cambiato. In questo caso si sono risparmiato 90 milioni. Servono cambiamenti organizzativi in modo da contenere l'aumento della spesa pubblica. Ma non solo contenimento anche partecipazione del privato nelle opere pubbliche come già successo al NOT.
Consapevolezza dei bisogni. Si è pur consapevoli che alcune spese sono incomprimibile e che con un a popolazione che invecchia (nel 2030 ci saranno 530000 persone anziane) si deve pensare ai reali bisogni e cercare anche alla contribuzione dell'utente. Le rette delle case riposo sono viste in aumento legandole anche al reddito. Ma deve cambiare anche il modo di dare servizi come questo. Serve ripensare il tutto e pensare magari a dare sussidi alle famiglie che si tengono il famigliare anziano a casa.
Economia. Bel capitolo l'economia perchè da esso ci si aspetta un cambiamento. Un cambiamento che deve vedere un maggior ruolo del privato e un ripensamento alla partecipazione in alcune aziende (es. Informatica Trentina) e lasciar spazio al privato. Molti sostegni congiunturali de sotto stati poi messi in campo negli ultimi anni, ma non sono questi che ci salveranno.Serve più selettività dei contributi e promuovere il merito e l'innovazione e tornare alla cultura deò lavoro che si è un po' smarrita. Serve lavorare assieme e saper pure dire che il mondo è cambiato. Lo si vede in edilizia con la crisi che si è abbattuta, ma non si può più pensare di costruire sul nuovo (530000 abitanti per 300000 case), ma si deve innovare e cercare di utilizzare anche altri materiali come il legno. Si deve poi esser uniti e comperare prodotto trentino e prediligere le aziende trentine che producono in loco.
Rispetto per le regole. Tutti devo rispettare le regole e pure il governo italiano e ci deve rispetto anche per la nostra autonomia, la quale è incardinata nello statuto (legge costituzionale) nell'accordo Degasperi Gruber. Devono esser rispettati anche gli accordi che la Provincia fa col governo. Non si può fregarsene delle regole.
Il dibattito. L'ente regione è stato uno dei temi sentiti dalla gente. Essa viene vista della gente come un'ente senza competenze e che forse si potrebbe risparmiare sulla stessa. Si può rivedere la Regione come ente amministrativo, ma non si può attualmente rivedere l'ente in se con una revisione dello statuto. In tale senso si vede la volonta di restare come quadro ordinamentale come sede di collaborazione con Bolzano.
Si deve inoltre guardare a mantenere le persone nelle valli e cambiare modello di sviluppo città centrico e ripensare l'idea di Metroland, le cui risorse potrebbero essere utilizzate per mantere le persone nelle valli. Si pensi alla possibilità di poter telelavorare (in tal senso si pensi al CUP che potrebbe venir redistribuito sul territorio) grazie alla tecnologia.
Per quanto riguarda le elezioni nel caso delle politiche il quadro è ancora frammentato e si guarda ad accordi e portare in parlamento gente trentina che crede nell'autonomia. Si pensa ad un polo di centro. Per quanto riguarda le provinciali 2013 non c'è alternativa alla coalizione PD, UPT, PATT. Ovviamente cercando di migliorare la prppria rappresentività e perchè no con un presidente in quota patt. Tale presidente potrebbe esser Ugo Rossi.
Per risparmiare si pensa alla fusioni dei comuni senza il periodo di unione, il quale spesso è stato solo un modo per prendere temporaneamente maggiori contributi.Oltre a ciò una spinta forte sulle gestioni associate dei servizi.
Nel caso delle infrastrutture si crede alla messa in sicurezza, non potenziamento, della Valsugana e un no convinto alla Valdastico. L'A31 sarebbe una grandinata su Besenello. Si pensa invece al potenziamento dell'Alta Velocità e alla realizzazione BBT con molti tratti sotto terra, in modo da rispondere anche al Movimento no TAV di Marco. In tale solco si propone il dibattito con la popolazione, il movimento sull'opera.
Sul Tunnel dal Vanoi e Fiemme si può riflettere ma attualmente non ci sono risorse. Per il legno di cui il Vanoi è ricco c'è la promozione dello stesso, ma deve muoversi il privato.
Una nota polemica in chiusura da parte di Andrea Gadenz che sottolinea un problema. Spesso si parla di scarsa cultura del lavoro, ma se lo cerchi spesso trovi porte chiuse. Anche volendo raccogliere mele spesso ho devi esser sopra una certa età o sotto oppure immigrato per essere assunto con la formula del pagamento a voucher. Ugo Rossi a tale critica risponde che se vuole lavoro ce n'è e che in Val di Non lo trova, ma Andrea rifiuta non essendo con il sistema dei piazerot che si va avanti.
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